Per l’ospedale di Montecchio Maggiore la cura perfetta è il BIM

Il progetto di costruzione del nuovo ospedale Arzignano-Montecchio Maggiore (Vicenza) è stato selezionato nel 2014 tramite concorso di progettazione a procedura ristretta. L’obiettivo del concorso era concentrare nell’area ospedaliera di Montecchio Maggiore le funzioni ospedaliere dislocate parte a Montecchio e parte ad Arzignano. Elaborato dall’architetto Luisa Fontana, in team con Manens-Tifs per gli impianti e Ramboll Uk per le strutture, il progetto vincitore rappresenta una rivoluzione nel panorama sanitario, che vedrà in fase di realizzazione l’aiuto del Bim.

 

Spaccato assonometrico bim
Spaccato assonometrico del modello Bim

 

Il programma integra l’esistente e il nuovo in un disegno unico, le cui forme organiche sono generate dai flussi interni sanitari e modellate dalle condizioni ambientali esterne. Il risultato è un progetto rivoluzionario: una struttura efficiente e umanizzata, che ottimizza l’attività dei sanitari, migliora la qualità degli spazi interni e valorizza l’ambiente esterno. Basato su un impianto ad anello con piastra di raccordo centrale ad alta tecnologia, il piano supera il concetto di corpo quintuplo verso nuove composizioni spaziali. Con 43mila metri quadri superficie e 277 posti letto, il progetto mette al centro il paziente, con una organizzazione per intensità di cura ed aree assistenziali omogenee.

 

Il contesto

Collocato in un’area densamente urbanizzata, il nuovo ospedale ha una forma organica compatta sviluppata in altezza, che riduce il consumo di suolo e si armonizza con il contesto. L’orientamento privilegia la vista sui colli e i Castelli di Giulietta e Romeo, sui quali si affacciano le nuove camere di degenza distribuite sul corpo ad anello. Percorsi pedonali e accessi veicolari, suddivisi per tipologia di utenti, convivono senza interferenze grazie alla creazione di due livelli di fruizione con passerelle e sottopassi.

 

fotoinserimento bim
Fotoinserimento
render progetto ospedale
Render di progetto

 

Lo sviluppo del progetto ha avuto un iter velocissimo, che in soli due anni ha visto lo sviluppo delle fasi progettuali, la validazione e l’appalto dell’opera di prima fase costruttiva. Premesso che la progettazione dell’intero intervento è unitaria, al fine di garantire la funzionalità sanitaria e la cantierabilità, sono state infatti previste due fasi costruttive.

 

Il digitale

Le fasi progettuali definitive ed esecutive sono state sviluppate con metodi tradizionali e solo dopo l’appalto è stato creato un modello Bim finalizzato al facility management. L’azienda sanitaria, sensibile alle potenzialità insite in tali tecnologie di informatizzazione dei dati, ha richiesto ai progettisti l’elaborazione di un modello informatizzato Bim. Tale modello è stato progettato in modo da rispondere agli obiettivi della Asl, che sono stati finalizzati attraverso la redazione del Bim Execution Plan (Bep). Il modello Bim è stato quindi sviluppato con LOD 300/350 (Level of Development / Livello di Sviluppo) e ha compreso le opere architettoniche, le strutture e gli impianti termomeccanici elettrici e speciali.

Evidenziazione strutture Bim
Evidenziazione delle strutture nel modello Bim

 

Il modello è stato organizzato definendo il file master a partire da una suddivisione in base a Wbs (Work Breakdown Structure) in funzione delle necessità relative alla costruzione e gestione del complesso edilizio. Per quanto riguarda le aree ad alta tecnologia, soggette ad appalti futuri, si è tenuto conto della possibilità di enucleare porzioni di file da mettere a disposizione dell’ente appaltante. Il file è stato realizzato in modo tale che, a fine opera, potrà essere utilizzato per la generazione degli As-Built, propedeutici all’uso per il Facility Management.

 

L’attività di modellazione

L’attività di modellazione è stata inizialmente sviluppata con la restituzione planivolumetrica del rilievo topografico, parametrizzandolo con la posizione geografica e l’orientamento. Si è proseguito quindi con la modellazione generale delle strutture in cemento armato (solo casseri) e dell’involucro architettonico, con l’inserimento delle partizioni e degli elementi interni. Per gli impianti meccanici, sono state modellate le canalizzazioni di distribuzione aeraulica, le tubazioni dorsali di distribuzione fluidi termo vettori, i terminali in ambiente (diffusione aria, fan coil, le sottocentrali di edificio), Uta, sistemi di pompaggio, solo nella mera volumetria di ingombro.

 

 

Per l’impianto idrico-sanitario inclusi sanitari in ambiente, sono state inserite le dorsali di alimentazione ed è stato redatto il modello del bagno tipo prefabbricato. Per gli impianti elettrici sono state modellate le canalizzazioni di distribuzione principale e secondaria; ulteriori elementi impiantistici ai fini del coordinamento (rilevatori incendi, diffusione sonora), gli ingombri delle apparecchiature principali (quadri elettrici, cabine Mt/Bt). Sono state impostate e generate tutte le famiglie di modello del file, legate all’architettura, alle strutture e agli impianti e Workset, modelli di vista da applicare ai diversi file. Per la condivisione dei file è stata utilizzata una piattaforma web che ha permesso la sincronizzazione, a scadenza programmata, con tutti i soggetti coinvolti. Il modello è stato generato associando agli elementi che compongono il progetto, il relativo codice dell’elenco prezzi validato e diviso in base alle fasi costruttive.

 

Le prospettive

Si auspica che l’implementazione del modello Bim con i dati As-built avvenga in progress con la costruzione, in modo da disporre di un modello aggiornato in tempo reale. Tale opportunità consentirebbe di sperimentare la digitalizzazione del processo di costruzione, dalla computazione e consuntivazione alla emissione dei Sal. Un approccio che lascia intravedere nuove economie e nuove prospettive per l’intera filiera delle costruzioni, dalla progettazione fino alla costruzione e alla gestione del manufatto.

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