Wonder Store Swarovski: che ne sarà del progetto della rimembranza?

Mi sono domandato spesso come la nostra epoca verrà etichettata nel futuro. Moderno, postmoderno, decostruttivista, computazionale, e poi? C’è un ingrediente comune, nei progetti di interior e architettura degli ultimi decenni, che non mi era del tutto chiaro, ma di cui sentivo l’esistenza.

Il gabinetto delle meraviglie che lo ha ispirato e ne ha portato all’estremo l’elemento dell’opulenza

Forse, proprio ora che quel paradigma si appresta a collassare, quel trait-d’union mi si rivela: lo chiamo “il progetto della rimembranza”. Si tratta di quel modo di comporre gli spazi, giustapporre le superfici e i materiali, miscelare le luci con le atmosfere per farle vibrare di un ricordo.

Si modula la trama di un intonaco o la venatura di un legno per ricordare qualcos’altro, un altro luogo, un altro tempo. I mondi progettati sono, oggi, trampolini che proiettano a un altrove. Il talento del progettista è tanto più raffinato quanto più in grado di rendere questo salto il meno analogico possibile, il più inconscio, il più sottile.

Se si progetta un osservatorio, non lo si fa a forma di binocolo (come fece, per ridere, Frank Gehry), si lavora sulle prospettive degli spazi, si raccolgono materiali e riflessi che ci portino nello spazio senza staccare i piedi da terra. Come l’assaggio della ratatouille nel film della Disney, che proietta all’istante l’arcigno critico al piatto servito dalla mamma su una tavola di castagno, in una cucina fra i fiori di Provenza.

Gli oggetti Swarovski pop e stranianti, nelle piccole teche foderate di velluto della wunderkammer creata da
Gli oggetti Swarovski pop e stranianti, nelle piccole teche foderate di velluto della wunderkammer creata da

Se questo funambolismo della proiezione è portato all’estremo, il progettista diventa artista (almeno, per come lo abbiamo concepito fino a oggi) perché anche l’arte contemporanea funziona, ancora per poco, in questo modo. Solo che, nell’arte, il propellente proiettivo è oltre-fisico e arriva all’esistenziale.

Non è sempre stato così. Nel periodo modernista, il progetto era pura astrazione mentale, e infatti spesso sconfinava nel metafisico. Persino nell’alfabeto classico e classicista gli elementi della natura (perché le colonne sono tronchi d’albero …) sono trasfigurati e proiettati alla velocità della luce, nell’universo delle idee astratte.

E invece, proprio noi, figli della tecnica, progettiamo come sciamani, cercando il profumo del sottobosco nella trama del materiale per il banco di una profumeria, l’umido e fresco di una cantina nella terracotta per le scaffalature di un’enoteca. Perché dico che tutto questo sta per collassare? Perché il re è nudo, tutto ciò, adesso, sa farlo molto bene, molto meglio, l’AI, l’Artificial Intelligence, “Mid Journey”, il viaggio di mezzo.

Il Sig. MJ è in grado di leggere e decodificare, tirare fuori dal mondo dei ricordi, rendere esplicito e rifare, quel viaggio di vibrazioni predisposto dal progettista. Ho formulato questi pensieri davanti al nuovo Wonder Store Swarovski di Milano, in Galleria Vittorio Emanuele, disegnato da Villa Eugénie. Guardandolo ho pensato che quel progetto potrebbe anche essere stato generato o ispirato da Mid Journey (naturalmente così non è).

Mid Journey

Il concept dello spazio si fonda sulla stessa meccanica generativa di riferimenti, rimandi, deformazioni, leggera vertigine, che sostanzia le immagini dell’AI. Dunque, la frontiera della progettazione retail contemporanea funziona come Mid Journey; e viceversa. Appena tornato in studio, ho dato in pasto le foto scattate da Massimiliano Lowe al motore artificialmente intelligente che, infatti, ha subito individuato l’idea della wunderkammer onirica che lo ha ispirato e ne ha portato all’estremo l’elemento dell’opulenza che lo pervade.

Alla richiesta fattagli, di descrivere a parole le immagini, mi ha risposto: “A yellow hallway full of mirrors and items, in the style of giant money sculptures, award-winning, contemporary candycoated, zeiss ikon, money themed, gold leaf and gilding, site-specific –s 750 –style raw”, in italiano: “Un corridoio giallo pieno di specchi e oggetti, nello stile di gigantesche sculture di denaro, premiate, contemporanee e ricoperte di caramelle, Zeiss Ikon, a tema denaro, foglia d’oro e doratura, site specific –s 750 stile raw”. La traduzione, naturalmente, è di Chat Gpt.

testo di Davide Vizzini
foto di Massimiliano Lowe

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