Studio Ama firma un cottage per la terza età nella Tiny Town di Toronto

L’ingresso visto da Craven Road

È il 2020, in piena pandemia, quando lo studio Ama (Anya Moryoussef Architect) porta a compimento la ristrutturazione di un’abitazione di un’insegnante in pensione nella Tiny Town di Toronto. La nuova casa è l’esito di un percorso progettuale meno semplice di quanto ci si potrebbe aspettare a un primo sguardo, per una serie di ragioni che spaziano dal contesto di riferimento, alla normativa vigente, alle necessità della committenza.

Il lotto si trova in un quartiere noto per ospitare un numero altissimo di villette monofamiliari, spesso sviluppate su un solo piano, che sono state costruite circa un secolo fa per ospitare i ceti più deboli della popolazione e i lavoratori immigrati. Nel tempo, i residenti hanno dato vita a una comunità molto coesa, che oggi rappresenta un balaurdo sociale nei confronti della gentrificazione urbana che interessa la metropoli canadese.

Con l’avanzare dell’età, la committente si è resa conto che la sua casa aveva bisogno di una trasformazione in grado di garantire un tenore di vita confortevole, sicuro e indipendente anche per gli anni a venire ovvero una strategia di invecchiamento sul posto, dall’espressione inglese aging-in-place. Non si tratta solamente di aumentare il comfort termo-igrometrico dell’edificio e di eliminare le barriere architettoniche, ma anche di aumentare il grado di flessibilità degli spazi domestici, rendendoli adattabili a possibili necessarie riconfigurazioni future.

La naturale risposta a tali requisiti avrebbe portato a un progetto di demolizione e ricostruzione che, a causa del lungo processo autorizzativo, avrebbe allontanato la committente dalla propria dimora per un periodo di tempo troppo lungo. Si è quindi optato per una ristrutturazione che mantenesse la sagoma del vecchio cottage e almeno il 50% delle parti originali. In fase di cantiere, è tuttavia emerso un problema alle fondazioni, che ha imposto un ripensamento della strategia di intervento. Da qui l’idea di agire con strutture di puntellamento temporanee che, in virtù della disponibilità data dal vicino di utilizzare una porzione di terrazza per posizionare un contrafforte, hanno permesso di ottenere un consolidamento statico lasciando intatte alcune parti originali.

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Il soggiorno

Per quanto riguarda l’organizzazione interna, gli ambienti si succedono in linea dall’ingresso, attraverso il soggiorno con zona cottura, lo spazio studio convertibile a zona letto per un eventuale badante, il bagno adattabile in un secondo momento a movimentazione su carrozzina e la stanza da letto. Le aperture si trovano sul lato sud, dove una piccola terrazza, in futuro accessibile tramite una rampa, si estende dalla zona giorno protetta dall’aggetto della copertura.

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La cucina
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Il bagno
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Il soggiorno illuminato dalla luce zenitale che entra dal lucernaio

La larghezza della casa varia in ragione sia del rapporto con il giardino sia degli ambienti interni, disegnando spazi ben proporzionati, luminosi e integrati con l’esterno. Una piccola scala che completa il blocco cucina conduce allo scantinato. Il lato nord invece, si innalza oltre la linea di gronda fino a incontrare una ripida falda. Una finestra a nastro lascia entrare i raggi del sole dall’alto inondando il soggiorno con una delicata luce soffusa.

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Il piccolo cortile interno
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La camera da letto vista dal corridoio

Oltre a dilatare la spazialità interna, questa alterazione volumetrica svolge anche un’importante azione climatica, permettendo di aumentare la superficie vetrata utile all’irraggiamento nei mesi freddi e innescando un effetto camino nei mesi caldi. I materiali impiegati, dalla lamiera in acciaio Galvalume per il rivestimento esterno ai pavimenti in legno prefinito, vanno nella direzione di migliorare il comfort interno, contenere la spesa e facilitare la manutenzione, requisiti indispensabili per la signora che ha immaginato il suo futuro in questa piccola ma accogliente casa.

di Gerardo Semprebon, Politecnico di Milano (da YouBuild n. 28)

 

LA SCHEDA

Luogo: Toronto, Ontario, Canada
Cliente: Laurel Hutchison
Progetto: AMA (Anya Moryoussef, James Swain, Deborah Wang)
Tipologia: ristrutturazione con adeguamento energetico e funzionale
Area: 67 mq
Strutture: Matthew Kieffer, Kieffer Structural Engineering
Impianti meccanici: Dara Bowser, Bowser Technical
Paesaggio: Zahra Awang
Impresa: Desar Construction Studio
Info: www.amarch.ca
Fornitori: Moncer Specialty Flooring (pavimento in legno), Daltile (piastrelle), Delta Light and Liteline (illuminazione), Design Within Reach (arredo), Dupont (top in corian), Torp Inc. (serramenti), Velux (lucernari)
Fotografie: Doublespace Photography, Scott Norsworthy, Anya Moryoussef

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