Social housing a cubetti in Belgio: il progetto dello Studio Farris Architects a Dessel

Vista esterna del complesso del social housing. Si riconoscono le ripetizioni e variazioni delle varie unità. Foto di Martino Pietropoli.

Studio Farris Architects, guidato dall’architetto Giuseppe Farris e con base ad Anversa, si è confrontato con un tema molto caldo in Belgio: la carenza di alloggi a prezzi accessibili. A causa di questa crescente necessità, De Ark, società che si occupa di realizzare progetti di edilizia sociale, ha individuato nella periferia di Dessel un sito in cui introdurre una serie di residenze adibite ad alloggi economici.

Lo studio ha così deciso una strategia di progetto prevedendo 22 nuove unità, le quali uniscono tre diversi tagli di appartamenti che variano dai 78 ai 119 metri quadrati. Le singole abitazioni sono organizzate a partire da uno schema distributivo unitario, che vede al piano terra gli spazi della zona giorno, soggiorno, sala da pranzo e cucina, mentre al piano superiore la zona notte. Gli ingressi sono disposti sui lati dei volumi, lasciando il fronte strada definito dalle sole bucature e in taluni casi dalle chiusure in legno dei box auto.

social-housing-farris-Belgio
Vista esterna del complesso del social housing. Foto di Koen Van Damme

Le varie unità sono inserite all’interno di sette volumi che si innestano lungo un «percorso minerale» interno al lotto. A loro volta, i volumi sono composti da due corpi compatti tra loro disassati. Questo costruisce un tessuto discreto, dove i vari arretramenti danno vita a spazi mutevoli e muovono il fronte urbano che risulta frastagliato. Come affermato dall’architetto Giuseppe Farris, «il progetto è guidato dall’idea che l’abitare sociale possa godere di varietà, di ricchezza di sfumature, che normalmente non si ritrovano nelle soluzioni standardizzate e seriali dell’edilizia a basso costo».

social-housing-farris-Belgio
Attacco a terra del complesso. Courtesy of Studio FarrisArchitects

E questa volontà si ritrova immediatamente osservando il progetto del social housing. La ripetizione dei volumi, che sono semplici parallelepipedi, riesce però a lasciare spazio a variazioni dettate dalle aperture o dalla posizione delle gelosie in mattoni, che libere si dispongono e disegnano le facciate. A questo, si aggiungono le piccole variazioni in altezza e i diversi colori del laterizio, che nell’insieme configurano un nuovo quartiere che genera un tessuto chiaro, ma al contempo vibrante.

social-housing-farris-Belgio
L’uso del mattone e del legno individuano i principali elementi del linguaggio dell’architettura delle unità abitative. Foto di Koen Van Damme

Questo sistema si arretra rispetto al fronte strada, lasciando la possibilità di esplorare la relazione tra il complesso e l’ambiente circostante. Attraverso lo spostamento del tessuto verso l’interno del lotto, lo studio riesce così a lasciare spazio al disegno di un nuovo giardino pubblico che raccorda le direzioni del costruito alla strada. Qui la vegetazione si contrappone alla «mineralità» del progetto. Rigogliosa crea uno spessore verde di divisone, capace al contempo di disegnare una piccola porzione di paesaggio alla scala del quartiere, lasciando una porzione a prato che gioca con la topografia leggermente mossa del terreno.

social-housing-farris-Belgio
Il disegno dello spazio tra vegetazione, unità abitative e spazi minerali. Foto di Martino Pietropoli.
social-housing-farris-Belgio
Accanto alle abitazioni in mattoni, lo spazio vegetato si contrappone e produce un piccolo paesaggio. Foto di Koen Van Damme.

Se verso le abitazioni il nuovo giardino si interrompe con una linea spezzata, al suo interno un percorso sinuoso sovverte la geometria dell’intero intervento. Qui le aree verdi sono così caratterizzate da percorsi pedonali e aree aperte, dove giochi per bambini, sedute urbane e aree di sosta si intervallano con la vegetazione e zone umide, utili alla raccolta e al drenaggio delle acque meteoriche, lasciando così che si infiltrino lentamente nel terreno. In sintesi, il social housing disegna un nuovo tessuto urbano che costruisce una nuova identità per il quartiere, capace insieme di progettare lo spazio aperto e dare risposta alle necessità di nuovi alloggi.

di Kevin Santus, Politecnico di Milano (da YouBuild n. 28)

LA SCHEDA

Luogo: Dessel, Belgio
Cliente: De Ark
Progettista: Studio Farris
Impresa: Artem
Progetto: 2013
Cantiere: febbraio 2018 – marzo 2021
Completamento: agosto 2022
Superficie del lotto: 8.060 mq
Superficie coperta: 1.775 mq
Superficie a verde: 3.857 mq
Numero di unità: 6 case, 16 appartamenti
Foto: Koen Van Damme, Martino Pietropoli
Info: www.studiofarris.com

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Cliccando su accetta, o continuando la navigazione, acconsenti all’uso dei cookie. Accetta Maggiori informazioni