Sistemi costruttivi industrializzati per il nuovo ospedale di Cremona

Mario Cucinella Architects propone un nuovo modello di architettura sanitaria dal quale emerge una visione olistica della salute e del benessere della persona, in stretta connessione con i sistemi territoriali e la rete sanitaria assistenziale. Il Nuovo Ospedale di Cremona si integra con il contesto socioculturale, diventando centro sanitario che non ospita solo servizi di diagnosi e cura, ma anche spazi di interazione sociale, per lo svago, per accrescere il valore del benessere e della cura della persona.

Il processo progettuale parte da un’analisi approfondita della struttura urbana e territoriale, integrando da un lato la struttura radiale di percorsi e spazi urbani tipici di Cremona, che contribuiscono alla definizione dell’area di progetto come nuovo centro di attrazione; dall’altro la composizione altimetrica delle terrazze fluviali caratterizzata da argini e passeggiate sospese nel paesaggio naturale. A tale analisi, si integra la necessità di creare un sistema resiliente, capace di adattarsi al mutare delle esigenze sociali economiche e ambientali.

Ecosistema della salute

L’area di progetto, a cavallo tra l’espansione urbana e il Parco del Po e del Morbasco, ne consente la riconnessione, diventando così una nuova porta d’accesso per il sistema naturale. Il Nuovo Ospedale, che si sviluppa in continuità con il paesaggio del Parco della Salute, segue un andamento semicircolare che garantisce la permeabilità sia fisica sia visuale tra i due elementi.

Il progetto architettonico permette di concepire gli spazi proposti come core centrali dai quali possono scaturire nuove aree di espansione: la copertura verde che emerge dal sistema del parco crea spazi coperti in relazione con il paesaggio circostante, che possono essere colonizzati nel tempo al fine di rendere l’Ospedale un luogo attivo per l’incontro e l’interazione sociale.

Le funzioni di asilo e aree legate all’educazione, attualmente presenti nel complesso, sono integrate da una biblioteca e residenze temporanee a supporto di pazienti e famiglie, al fine di promuovere nuove relazioni con la comunità.

Parco della salute

Nuovo tassello nel paesaggio per la città di Cremona, è un punto di riferimento per la comunità, animato da spazi di socialità e luoghi introspettivi per la cura e il benessere fisico e mentale. Al contempo, rappresenta un ambito di naturalità e di biodiversità urbana. È caratterizzato da tre elementi: bosco climatico, un sistema naturale che abbraccia l’Ospedale, caratterizzato da percorsi verdi che legano una sequenza di attività terapeutiche per i residenti e gli utenti dell’ospedale, alternate a zone di biodiversità animale e vegetale. Qui è possibile beneficiare di una terapia psico-fisica del tutto naturale, grazie ad attività quali la meditazione e la contemplazione, il Forest Bathing e Barefooting, spazi di lettura singola e collettiva all’aperto, e una Food Forest comunitaria; anello vitale, un percorso caratterizzato da spazi per le attività ludico-sportive e per l’interazione sociale, in dialogo con gli elementi architettonici pubblici e del complesso ospedaliero; anello rurale, un ampio sistema naturale a prato caratterizzato da uno specchio d’acqua centrale come punto cardine dell’intero Parco. Un luogo per eventi e attività.

Sezione

Edificio ospedaliero

Sarà una “città nella città” dove molteplici funzioni e relazioni trovano spazio in un’unica infrastruttura complessa. L’edificio, sviluppato su sette livelli fuori terra, è suddiviso in due corpi principali che si connettono a livello 00, in corrispondenza con il principale accesso sanitario: un cuore centrale, caratterizzato dalla piastra tecnologica che accoglie il blocco operatorio diviso in quattro settori (emergenza, cardiovascolare, multifunzionale, chirurgia minore), e una struttura in elevazione caratterizzata dalla presenza di servizi sanitari a media/ bassa tecnologia.

Partendo dalla concezione dell’utente quale centro del sistema ospedaliero, la progettazione avviene attraverso principi di empatia, creatività e comprensione delle esigenze della persona in cura, dello staff sanitario e dei visitatori, per garantirne alti livelli di benessere. Questo è possibile anche grazie all’ottimizzazione di parametri che, come evidenziato dai più recenti studi in tema di Evidence-Based Design, hanno una ricaduta sul decorso dei pazienti e sulle performance del personale sanitario, quali l’illuminazione naturale, il rapporto con la natura, i livelli di rumore negli ambienti e la qualità dell’aria.

Il paziente al centro del progetto

La considerazione del paziente come centro fondamentale del sistema ospedaliero ha orientato la strategia progettuale: da una parte il paziente troverà in ospedale ambienti differenti a seconda dei percorsi e dell’intensità di cura che dovrà seguire; d’altra parte, si rompe l’isolamento dei vari reparti, non più “celle” distinte ma gruppi di professionalità diverse (medici ed infermieri) che operano sullo stesso paziente. Ne deriva un sistema nel quale l’intero ospedale collabora alla cura del paziente come se fosse un unico reparto, e non come una sommatoria di reparti isolati.

Altro tema centrale è la flessibilità di gestione dell’ospedale che, già dalla sua progettazione, si deve preparare al nuovo, con spazi e modalità adatti: così nel progetto si facilita il riassetto degli ambiti di degenza per rispondere al mutare delle necessità sanitarie (il 20% delle camere di degenza può essere trasformata in area di terapia intensiva con interposizione di un filtro, e l’80% può essere trasformato in camera a due letti, al fine di poter far fronte ad esigenze improvvise di posti-letto).

L’architettura del Nuovo Ospedale di Cremona definisce anche un gradiente di accessibilità degli spazi: da ambienti raccolti nei quali privacy e benessere del paziente diventano centrali, a quelli più permeabili e aperti ai cittadini che ospitano servizi commerciali per l’utenza e i visitatori e connettono l’ospedale alla scala urbana.

Lo sono, ad esempio, l’Hospital Street, area di accoglienza per il pubblico ma anche spazio di interazione per il personale sanitario, e il Centro di gestione, che al primo piano accoglie gli spazi dedicati al governo delle attività cliniche dislocate sul territorio.

L’area strategica dell’Ospedale è dove sono allocati i servizi assistenziali, che rappresentano il ponte tra l’Ospedale stesso e il territorio che lo circonda: Il Pronto Soccorso, al piano 00, rispecchia lo schema dell’Ospedale nell’ospedale ed è in grado di funzionare autonomamente dal resto della struttura senza che ci sia interferenza vicendevole, abbattendo i tempi di esecuzione delle prestazioni mediche previste. Allo stesso tempo è collegato con percorsi veloci e dedicati ai servizi diagnostici, ai blocchi operatori, alle terapie intensive e alle degenze.

È prevista anche una sezione autonoma per la gestione del paziente infetto con collegamento diretto e dedicato con aree di degenza precettabili in caso di emergenza sanitaria.

Sempre al piano 00, è ubicato il servizio di Diagnostica per immagini, in contiguità con il Pronto Soccorso, il Blocco operatorio e le degenze  intensive ai quali è collegato tramite corridoi dedicati.

L’area ambulatoriale è al piano 01, fuori dagli altri percorsi, in connessione con le aree destinate alla prenotazione e all’accettazione.

Velocità nelle fasi progettuali e realizzative

La dimensione del cantiere del nuovo ospedale e la suadivisione in fasi sono una delle caratteristiche di maggior attenzione del progetto. La forma del nuovo ospedale permette di utilizzare dettagli ed elementi costruttivi modulari su tutta l’estensione della struttura permettendo notevole semplificazione delle fasi progettuali.

La scelta di utilizzare elementi prefabbricati in legno e acciaio nelle porzioni superiori permette notevole risparmio di tempi di costruzione. Il montaggio di un impalcato in legno e acciaio sarà realizzato nel 40% del tempo di un equivalente solaio in calcestruzzo armato con notevole vantaggio economico per la gestione transitoria dell’ospedale.

Prefabbricazione e modularità

La pianta delle strutture fuori terra, con forma ad arco di cerchio, si associa bene alla necessità di utilizzare una struttura modulare, permettendo la possibilità di ampliare, in futuro, l’ospedale utilizzando il medesimo sistema costruttivo. Nell’ottica del raggiungimento di una struttura ospedaliera flessibile, diventa fondamentale orientare la progettazione verso scelta di elementi modulari e prefabbricati, che garantiscano: riduzione dei tempi di realizzazione, controllo della qualità e Basso impatto ambientale.

l’industrializzazione delle componenti in officina porta ad avere un cantiere veloce, in quanto il lavoro on-site si riduce al solo processo di assemblaggio di elementi prefiniti.

L’assemblaggio delle componenti del manufatto in officina, infatti, incrementa l’affidabilità del risultato finale riducendo drasticamente il margine di errore e gli imprevisti;

Infine, un cantiere veloce riduce l’impatto ambientale, soprattutto rispetto alle soluzioni integralmente in calcestruzzo. Oltre alla diminuzione dell’impiego di risorse idriche, minori rifiuti e trasporti, vi sono anche i vantaggi correlati alla facilità di un futuro disassemblaggio e riutilizzo delle componenti.

Per le strutture fuori terra si ricorre all’utilizzo di pannelli di legno bidirezionale di tipo Cross Laminated Timber (Clt). Le dimensioni dei pannelli sono ripetute sempre uguali lungo lo sviluppo tangenziale della struttura. Per massimizzare la velocità di esecuzione e per lasciare il cantiere più ordinato possibile, la connessione degli elementi strutturali sarà eseguita a secco con connettori e bulloni metallici, semplificandone l’esecuzione ed eliminando i tempi di attesa per la maturazione degli eventuali leganti cementizi.

Sistemi di raccolta e gestione delle acque reflue

La scelta di servirsi di sistemi SuDs (Sustainable drainage systems) prevede il riuso in loco delle acque, riducendo quindi il carico idrico al sistema fognario, i costi di trattamento delle acque, i costi di utilizzo di acque depurate. L’acqua, filtrando nel terreno, subisce un naturale processo di trattamento chimico-fisico di depurazione accentuato dall’appropriata scelta di specie vegetali. Il focus sull’area di intervento mostra le diverse soluzioni adottate per il sistema di raccolta delle acque piovane, tra cui terrazze a verde pensile, canali vegetati e rain-gardens. Questo tipo di soluzioni aiuta il processo di incanalazione delle acque meteoriche, con sistemi a gravità all’interno del bacino di infiltrazione e delle vasche di accumulo sotterranee, al fine di inserirla in una strategia virtuosa di riutilizzo secondario, come ad esempio quello irriguo.

Impronta ecologica

Il nuovo intervento è l’occasione per integrare nell’edificio e nello spazio esterno risposte di mitigazione degli effetti del cambiamento climatico: elementi e processi naturali, Nature-Based Solutions, come la presenza di vegetazione, di acqua e la scelta dei materiali di pavimentazione contribuiscono a mitigare l’isola di calore urbana raggiungendo una diminuzione della temperatura media percepita di circa 4° rispetto alla situazione attuale. In più, oltre alla scelta di materiali e di soluzioni costruttive specifiche, si ricorre a strategie passive, come orientamento ottimale, permeabilità ai venti e illuminazione naturale, con l’obiettivo di minimizzare l’impatto sull’ambiente, riducendo le emissioni.

Diagramma bioclimatico

Le diverse scelte progettuali mirano alla riduzione di:

  • emissioni incorporate, che riguardano la scelta dei materiali e la fase di costruzione. In quest’ottica saranno privilegiate alternative che consentono di coniugare una buona disponibilità di mercato e ottime prestazioni sotto il profilo energetico e ambientale, favorendo aspetti quali l’origine naturale dei prodotti e la scelta di soluzioni costruttive che privilegiano sistemi di assemblaggio a secco, e prefabbricati (Design for Manufacturing and Assembly);
  • emissioni prodotte durante la fase operativa, tramite una progettazione in sintonia con il clima e implementando processi di monitoraggio continuo del funzionamento della grande “macchina sanitaria” attraverso diversi processi di controllo;
  • emissioni a fine vita, massimizzando le opportunità di un approccio cradle-to-cradle, con l’obiettivo di generare, tramite il passaporto dei materiali, una loro tracciabilità e la possibilità di convogliare i componenti in nuove filiere.

 

Mario Cucinella | MCA – Mario Cucinella Architects

Il nuovo ospedale di Cremona potrà rappresentare un modello per l’architettura sanitaria sotto più aspetti, a iniziare dal bando che, con le sue linee guida, ha rimesso al centro la qualità dell’architettura come fattore centrale per il benessere psico-fisico. Diverse sono le sfide che siamo chiamati ad affrontare: dal progettare spazi che si prendano cura non solo dei degenti ma di tutte le persone che quotidianamente vivono un ospedale, pensiamo a chi ci lavora, alla capacità di prevedere edifici capaci di trasformarsi e adattarsi alle mutevoli condizioni (non solo alle ultime emergenze sanitarie, ma anche alle continue evoluzioni in campo medico che comportano innovazioni anche strutturali). Dobbiamo tornare a un’idea di ospedale che sia parte della vita della città e non unicamente un luogo di cura: Cremona ha fatto una scelta importante e di qualità, che farà scuola non solo in Italia.

La scheda

Cliente: Asst di Cremona
Luogo: Cremona
Anno: 2023
Area di intervento: 180mila mq
Progetto Strutture: Buromilan
Progetto impianti e prevenzione incendi: Artelia
Progetto del paesaggio: Land Italia
Team di progetto: Mario Cucinella Architects, Mario Cucinella
Project manager: Valentina Grasso
Design leader: Tommaso Bettini
Design manager: Mariachiara Mondini
Engineer, computational design expert: Marcello Michelini
Architect, Bim specialist: Jacopo Ambrosiani
Engineer, computational design expert: Giacomo Righi Grimaldi
Visual unit manager: Alessia Monacelli
Senior visual artist specialist: Walter Vecchio, Vincenzo Metafora, Chiara Giammarco, Gian Lorenzo Petrini, Lorenzo Mancini

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