Nella “giungla di norme” per parapetti in vetro, ecco la guida di Faraone

Il mondo normativo su balaustre, parapetti, ringhiere è sempre più complicato e intricato. In questa “giungla di norme” Faraone Informa 27 nasce come supporto per orientarsi e non perdersi fra le tante leggi che regolano la sicurezza dei parapetti in vetro. Oggi, anche grazie alle campagne di sensibilizzazione sulle normative, prima ancora di scegliere il modello di parapetto, viene richiesta la normativa a cui bisogna fare riferimento. Ma quale norma? Difficilmente si riceve risposta da parte del progettista e ancor meno dal privato. Questo perché in Italia c’è una “giungla di norme”. In sintesi, si può dire che la norma cogente è il Decreto Ministeriale del 2018, mentre a seguire ci sono le norme “volontarie” come le Norme Uni e le istruzioni del CNR. Così, qualsiasi fornitore potrà dire che il suo prodotto è a norma, purché ne rispetti almeno una fra queste. Mentre in pochi sono in grado di rispettarne la maggior parte.

 

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Faraone Informa 27

 

Il DM 14/01/2008 (Norme tecniche per le costruzioni), aggiornato al DM 17/01/2018, è la legge che definisce i carichi e le verifiche sulle strutture in Italia: normativa cogente che va necessariamente applicata su ogni tipo di struttura e, quindi, anche sui parapetti. Secondo il DM14/01/2008 i carichi da applicare sulle balaustre sono, a seconda della destinazione d’uso, di Categoria C2 – 2 kN/m (“balconi, ballatoi e scale comuni, sale convegni, cinema, teatri, chiese, tribune con posti fissi”) o Categoria C3 – 3 kN/m (“ambienti privi di ostacoli per il libero movimento delle persone, quali musei, sale per esposizioni, stazioni ferroviarie, sale da ballo, palestre, tribune libere, edifici per eventi pubblici, sale da concerto, palazzetti per lo sport e relative tribune”). Tali carichi orizzontali lineari vanno applicati sul corrimano oppure sulla quota 1,2 m, ma per la verifica di resistenza (stato limite ultimo – SLU) vanno amplificati con un fattore di sicurezza 1,5, quindi: Categoria C2 (con amplificazione SLU) – 3 kN/m; Categoria C3 (con amplificazione SLU) – 4,5 kN/m.

Non c’è quindi una categoria specifica per i parapetti. Per questo la Faraone nel 2011 tramite l’UNCSAAL (oggi UNICMI) ha deciso di interpellare il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, il quale ha definito le spinte sulle balaustre come quelle relative alle sole categorie C2 (balconi, ballatoi e scale) e C3 (con ambienti privi di ostacoli per il libero movimento delle persone). Il 22 marzo 2018 è poi entrato definitivamente in vigore il nuovo DM del 17 gennaio 2018 (Norme tecniche per le costruzioni, collaudo statico, costruzioni): mentre per la categoria di ambienti suscettibili di affollamento (categorie C1, C2, C3, C4 e C5) del DM 14/01/2008 si applicavano i 3 kN/m per gli ambienti di categoria C3 (luoghi privi di ostacoli per il libero movimento delle persone), nel nuovo DM 17/01/2018, per tutte le categorie suscettibili di affollamento, i carichi si riducono ad un maggiore o uguale a 2 kN/m. Si deduce che è onere e responsabilità del progettista la scelta della prestazione di resistenza alla spinta orizzontale lineare da garantire per un parapetto in vetro.

 

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Prova di spinta statica effettuata su parapetto in vetro

 

Poi ci sono le norme UNI riguardanti le balaustre, non cogenti, quindi non equiparabili al Decreto Ministeriale:

  • UNI 10806:1999 – Determinazione resistenza a carichi statici distribuiti: definisce le modalità di prova di spinta statica su balaustre di qualsiasi tipo e materiale (norma superata e integrata dalla UNI11678);
  • UNI 10807:1999 – Determinazione resistenza a carichi dinamici: definisce le modalità di prova del pendolo su balaustre di qualsiasi tipo e materiale (norma superata e integrata dalla UNI11678);
  • UNI 10809:1999 – Ringhiere, balaustre o parapetti prefabbricati: definisce i requisiti geometrico-prestazionali delle balaustre (altezza minima, scalabilità, inattraversabilità, impugnabilità del passamano);
  • UNI 7697:2015 – Criteri di sicurezza nelle applicazioni vetrarie: definisce principalmente la scelta della tipologia di vetro da impiegare a seconda della prestazione minima richiesta. Sono riportate le classi minime di prestazione per i vetri delle balaustre ed il criterio PR (post-rottura), per garantire un adeguato comportamento post-rottura mediante la scelta accorta di vetri ricotti, induriti, temprati combinati e vincolati opportunamente prevedendo l’impiego di intercalari polimerici adatti;
  • UNI 11678:2017 – Vetro per edilizia-Elementi di tamponamento in vetro aventi funzione anticaduta-Resistenza al carico statico lineare ed al carico dinamico-Metodi di prova: definisce i metodi di prova per determinare il comportamento ai carichi statici linearmente distribuiti e ai carichi dinamici di elementi di tamponamento in vetro avente funzione di anticaduta. La norma è entrata ufficialmente in vigore in data 11/05/2017.

Infine, il CNR DT-210/2013 (Istruzioni per la progettazione, l’esecuzione ed il controllo di costruzioni con elementi strutturali in vetro) è un documento emanato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) approvato il 5/12/2013, che non ha valore cogente, ma rappresenta delle “istruzioni”. Una novità introdotta è lo stato limite di collasso (SLC) che prevede la verifica del parapetto anche in caso di rottura di una lastra.

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