Il futuro dell’architettura in mostra con i funghi a Shenzhen (Cina)

Immagine dell’installazione durante il periodo espositivo

Nell’ambito della Bi-City Biennale of Urbanism/Architecture 2022 (Uabb 2022) di Shenzhen dal titolo More than Human Adventure, lo Studio Link-Arc ha presentato un’installazione innovativa, che propone di esplorare l’intersezione tra organismi viventi e architettura. Ispirandosi al nome dato alla loro sezione, Urban Cosmologies, i progettisti hanno deciso di ispirarsi al micelio per esplorarne le estreme capacità di adattamento, sfidandoci così a ripensare al linguaggio e alle tecniche dell’architettura del futuro. L’apparato vegetativo dei funghi, infatti, è estremamente resiliente e flessibile, e copre migliaia di ettari grazie alla sua struttura simile a una radice. Vanta, inoltre, estreme capacità di sopravvivenza e di autoregolazione rispetto ai vari ambienti in cui è posto e alle loro esigenze.

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Dettaglio dei “mattoni-fungo”

Dal punto di vista formale, l’installazione si compone di una piramide rovesciata. La base è stata appesa al soffitto mentre la punta è stata posizionata a pochi centimetri di distanza da una vasca incastonata nel pavimento dell’ex edificio industriale che ha ospitato l’esposizione. Questa configurazione vuole capovolgere le visioni tradizionali, illustrando l’esistenza di seconde nature, doppie funzionalità e doppi scopi. Punta a essere contemporaneamente un simbolo e un anti simbolo. L’obiettivo finale è creare un ecosistema unico, di dissolvere i confini tra i diversi regni a favore una fusione, una collaborazione tra uomo e natura. In questo contesto, il dualismo si dissolve a favore della simbiosi: presente e futuro si annullano e così anche crescita e decadenza.

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Concept di progetto

I 400 mattoni-fungo sospesi sono l’elemento principale e innovativo dell’installazione. Composti da un materiale rinnovabile e biodegradabile, sono stati coltivati e non fabbricati. Attraverso l’uso di un substrato fatto di paglia, bagassa e crusca di grano, il micelio cresce naturalmente e con il tempo si solidifica in modo autonomo. Il risultato finale è un materiale con sufficiente forza strutturale e plasticità che, alla giusta temperatura e umidità, può crescere in uno svariato numero di forme diverse. Una volta terminata la sua vita come materiale da costruzione, il mattone può essere smaltito in modo semplice e sostenibile: dopo alcuni mesi a contatto col terreno, il mattone-fungo si degrada completamente in modo naturale, senza bisogno di alcun processo ulteriore.

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Dettaglio dell’istallazione relativo alle specie di funghi usati
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Schema del ciclo produzione circolare dei “mattoni-fungo”

Questo materiale ha permesso quindi la creazione di un’installazione che ha un ciclo ecologico sostenibile. L’obiettivo di Studio Link-Arc è stato capace di creare un elemento artificiale che avesse la capacità di cresce ed evolvere come un organismo vivente. Il vecchio birrificio riconvertito dove si è svolta la mostra ha favorito questa evoluzione. Lo spazio interno-esterno offre ai mattoni-fungo un luogo ideale per assorbire l’umidità dell’aria, mentre la vasca posta sotto l’installazione favorisce un microclima umido ideale per la proliferazione dei miceli.

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Dettaglio del processo di costruzione dell’installazione
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Dettaglio di un fungo cresciuto sull’installazione

Lo Studio Link-Arc, con sede a New York, è composto da progettisti internazionali dalla formazione eterogenea. Questo permette loro di cimentarsi in progetti innovativi a tutte le scale. L’obiettivo dello studio è quello di creare un nuovo linguaggio architettonico che veda il rapporto tra costruito e natura come un’opportunità per creare un rinnovato modo di comprendere il mondo contemporaneo. I progetti spaziano quindi nei diversi campi della pianificazione urbana, dell’architettura, dell’arte spaziale e del paesaggio. Attraverso i propri lavori lo studio affronta, inoltre, questioni sociali e culturali, volti a promuovere l’integrità della progettazione, basandosi sul concezione che la missione dell’architetto si estende al di là del disegno dell’architettura.

di Valentina Labriola, Politecnico di Torino (da YouBuild n. 28)

 

LA SCHEDA

Luogo: Biennale di Shenzhen 2022, Shenzhen, Guangdong, Cina
Progetto: Studio Link-Arc (Yichen Lu con Shiyu Guo, Luis Ausin, Simeng Qin, Zhenwei Zhong e Letty Lau, Zida Liu, Lingyun Yang, Zeynep Ugur, Rui Zhou, Chenhao Ma, Xiaoxuan Hu, Yu Lai e Shawlon Hsieh)
Curatori principali Biennale di Shenzhen 2022: Lu Andong, Wang Zigeng, Chen Bokang
Supporto tecnologico biologico: Bio-Loop
Sponsor: Municipalità di Shenzhen
Committente: Ufficio pianificazione e risorse naturali di Shenzhen e amministrazione del Distretto di Luohu di Shenzhen
Realizzazione: Guangdong Yuehai Land Group Co., Ltd con il supporto della Fondazione Biennale d’Arte Pubblica di Shenzhen e l’Istituto di Pianificazione Urbana e Design di Shenzhen
Fondo speciale di sostegno: Fondo speciale per lo sviluppo dell’industria culturale di Shenzhen
Info: link-arc.com
Foto: Yu Bai e Chao Zhang

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