Daliform: nei cantieri dove il ciclo dell’acqua è progettato

Dal 2010 al 2023 la spesa per la mitigazione dei danni causati dal dissesto idrogeologico ha raggiunto la cifra di 46 miliardi di euro, corrispondenti a una media annua di 3,3 miliardi di euro. Nonostante questo considerevole investimento, gli eventi negativi continuano a verificarsi con una certa frequenza.

Ci si potrebbe interrogare sulle cause di tale situazione: forse gli edifici e le opere pubbliche non vengono progettati adeguatamente per resistere a tali eventi? Oppure potrebbe essere dovuto a una carenza nella manutenzione delle infrastrutture esistenti?

Ne abbiamo parlato con Antonio Rizzo, responsabile commerciale Italia Occidentale di Daliform, azienda leader specializzata nella creazione e produzione di manufatti innovativi in plastica per il mondo delle costruzioni.

«Si costruisce troppo, con la conseguenza che nuove superfici impermeabili implicano l’aumento delle portate meteoriche defluenti. Le reti di raccolta non sono sufficienti in quanto le precipitazioni sono diventate violente e concentrate. Al consumo di suolo è necessario accompagnare la presenza di adeguate opere di regimazione, mitigazione e di recupero delle risorse idriche, questa mancanza di attenzione può causare i disastri ecologici che ben conosciamo. Anche per le strutture esistenti è fondamentale prevedere opere di laminazione delle vasche di raccolta, di recupero, di dispersione d’acqua. Ovviamente vanno progettate, realizzate e poi anche manutenute».

Daliform
A sinistra, Gianpaolo Sormani, responsabile commerciale Italia Orientale Daliform al centro Antimo Riccardo Albertini (presidente Daliform Group), a destra, Antonio Rizzo, responsabile commerciale Italia Ooccidentale Daliform.

Secondo il centro di ricerca Ispra, negli ultimi vent’anni sono stati finanziati 6063 interventi per lavori di prevenzione del rischio idrogeologico, con appena 329 milioni di euro in media all’anno. C’è una responsabilità pubblica?

Credo proprio di sì. Spesso non si dà abbastanza importanza ai potenziali disastri fino a quando non si verificano effettivamente. Questi eventi possono avere costi molto elevati, ben superiori ai 329 milioni di euro menzionati.

Prima, forse, non se ne era nemmeno considerata la possibilità, magari pensando che avvenissero solo altrove. Ora che siamo direttamente coinvolti, il problema emerge con grande urgenza. Oggi è essenziale trovare modi per gestire, contenere, disperdere e recuperare l’acqua in maniera efficace.

Quali azioni ritenete necessarie per ridurre il rischio di dissesti?

La manutenzione del territorio: molti fiumi s’intasano perché sono pieni di foglie, di rami caduti e mancano le risorse economiche per eseguire i lavori di pulizia. E poi la creazione di vasche di raccolta, di dispersione, di laminazione, in modo da dare alla massa d’acqua che arriva a ondate di piena di potersi sfogare da un’altra parte.

Non solo: sarebbe utile evitare che vada sprecata in modo da consentirne il suo riutilizzo in seguito. Mi auguro che parte dei cantieri già partiti per la costruzione delle vasche di laminazione, finanziati con fondi del Pnrr, riesca a ovviare in modo consistente a questo problema per la salvaguardia di un territorio come quello italiano, così esposto ai rischi.

Daliform | Vasca realizzata nel cantiere di Cascina Merlata a Milano
Daliform | Vasca realizzata nel cantiere di Cascina Merlata a Milano

Daliform | Vasca realizzata nel cantiere di Cascina Merlata a Milano

Quali sono le soluzioni di Daliform a riguardo?

In azienda siamo stati dei precursori nel 1991 con l’invenzione delle casseforme a perdere per vespaio Iglù e della sua evoluzione nel sistema Atlantis, conil quale riusciamo realizzare vasche fino a 3 metri di altezza e, in casi particolari, anche più alte.

Le vasche realizzate con il sistema Atlantis presentano molteplici vantaggi: facili da realizzare, possono essere agevolmente pulite e soprattutto, essendo chiuse possono essere utilizzare superiormente, ad esempio, come aree di posteggio.

Avete altri prodotti legati all’acqua e al drenaggio?

La famiglia di grigliati per posteggi o camminamenti, che vanno dal prodotto di eccellenza Pratopratico, l’unico 100% materiale vergine, e le altre griglie in 100% materiale riciclato per realizzare superfici di grandi metrature con finitura a prato o naturale ad elevata percentuale drenante.

In formati e colori diversi, abbiamo sei tipologie di griglie per il mercato delle pavimentazioni da esterno che rappresentano validi sistemi disperdenti con infiltrazioni nel primissimo sottosuolo. Da ultimo, sempre in tema di drenaggio e, più in generale di rispetto ambientale, voglio ricordare l’Iglù Green Roof e V-Green per il verde verticale.

Daliform | Applicazione per Grand Park Hotel Rovinj, nei pressi del porto turistico croato di Rovigno
Daliform | Applicazione per Grand Park Hotel Rovinj, nei pressi del porto turistico croato di Rovigno

Quali sono i plus dei prodotti Daliform?

Sono tutti brevettati e, a parte Pratopratico, sono tutti in materiale riciclato al 100%. Hanno tutti un’ampia gamma con ricchi accessori per rispondere alle diverse esigenze di mercato.

E i lavori più rappresentativi?

Recentemente abbiamo realizzato il nuovo centro commerciale Cascina Merlata Bloom e stiamo approntando il terzo stabilimento St Microelectronics. Siamo nel progetto Maximall Pompei, il centro commerciale più grande del Sud Italia, e stiamo lavorando con gli alleggerimenti U-Boot in diversi condomini nei pressi di l’Aquila.

Daliform | Cantiere in Olanda. Utilizzando il sistema Atlantis la superficie può essere destinata a parcheggio
Daliform | Cantiere in Olanda. Utilizzando il sistema Atlantis la superficie può essere destinata a parcheggio

Com’è andato il 2023?

Pensavamo che sarebbe stato più tranquillo rispetto al 2022, invece è stato sorprendentemente positivo. Abbiamo registrato un incremento del 10%. E il 2024 è partito molto bene e ci sta dando molte soddisfazioni. Le uniche perplessità riguardano forse gli anni a venire quando finiranno le risorse del Pnrr. Ma adesso viviamo il presente.

di Monica Battistoni

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