Più produttività per l’edilizia, lunedì il Convegno YouBuild a Verona

Diciamo la verità: come si misura la bellezza? E l’efficienza? Per non parlare della produttività, quella intellettuale, che non si calcola in minuti e secondi, ma nella capacità di innovare. Riflessioni astratte? Mica tanto. A pensarci bene è proprio nei momenti di massima competitività che il tempo, la fantasia e la creatività sono un obiettivo massimo, che a sua volta crea valore in termini venali o, se preferite, squisitamente finanziari.

È per questo che il Terzo Convegno di YouBuild, in programma lunedì 21 ottobre al Palaexpo della Fiera di Verona, ha scelto come filo conduttore Più produttività in un’edilizia più esigente, due concetti chiave per tutti quelli che sono legati al mondo della progettazione. L’edilizia cambia e, con essa, muta anche l’approccio di chi opera nel settore e ricerca la produttività. Già, ma come cambia l’edilizia? Chi lavora tra cantiere e studio di progettazione lo sa già o, almeno, dovrebbe saperlo. La sostenibilità e la digitalizzazione, per esempio, con  l’avvento del Bim, sono i capisaldi attorno ai quali ruota il nuovo mondo del mattone. E sono presenti anche negli abstract dei relatori che trovate su questa pagina, sotto al programma completo del Convegno.

 

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Federico Della Puppa, «Edilizia sull’orlo del futuro»

Di fronte all’ineluttabilità di una crisi spesso si usa dire «siamo sull’orlo del baratro». Nella passata crisi il baratro c’era e si chiamava (e si chiama) futuro. Ciò che non abbiamo ancora ben compreso è che per proseguire la strada, per progredire, per superare l’orlo del futuro dobbiamo trovare un sistema, un modo. Per affrontare un baratro serve un paracadute, per affrontare il futuro quel paracadute si chiama produttività. Ne siamo sprovvisti e rischiamo di affrontare il futuro proprio come un baratro e non come l’occasione di innovare il nostro modo di affrontare le cose. Il futuro si affronta sapendo come usare le cose e non solo quali usare. Non è un problema di prodotti, è un problema di processi. Per superare l’orlo del futuro il nodo e il modo è soprattutto questo, migliorare e aumentare la produttività nei nostri processi, a tutti i livelli della filiera.


Matteo Gambaro, «Produttività e tecnologia»

Tecnologia e produttività: l’intervento solleciterà alcuni spunti di riflessione sulle potenzialità dell’approccio tecnologico al progetto che si ripercuotono contemporaneamente nell’ambito della ricerca e della pratica professionale. Dalla nascita della disciplina alle intuizioni sui temi emergenti, oltre i formalismi e gli specialismi tecnici, lungo la strada della transdisciplinarità nella logica del continuo aggiornamento dei saperi.


Claudio Pozza, «La futuribilità del mondo delle costruzioni»

Perché un’azienda sul mercato da 50 anni, ha prima approcciato il mondo della sostenibilità certificando due edifici con il protocollo Gbc Home, raggiungendo in entrambi il livello Gold, e ora punta sull’industrializzazione nei nuoci edifici? La futuribilità delle costruzioni è pensata ricercando e programmando la fine vita dell’edificio, utilizzando materiali che potranno essere riciclati come legno ed acciaio, e utilizzando il più possibile materiali con Life-Cycle Assessment. La futuribilità delle costruzioni, è poi pensata nella trasformabilità degli appartamenti, utilizzando tutti sistemi a secco, che permettono la suddivisione degli spazi a secondo della crescita e decrescita della famiglia che andrà ad abitarci.


Gabriele Pranzo Zaccaria, LPzR architetti associati, «Tecnologia e produttività»

I progetti di housing dello studio LPzR hanno sempre perseguito esiti formali inattesi, inserendosi nel processo di rinnovamento urbano e architettonico che ha caratterizzato la città di Milano dell’ultimo decennio. Il mercato immobiliare meneghino, estremamente esigente sia sotto il profilo del design che del comfort, ha infatti premiato realizzazioni che si sono distinte per un forte meme (pensiamo al Bosco Verticale), richiedendo contestualmente i più alti standard in materia di qualità costruttiva. Per contribuire al dibattito, Gabriele Pranzo-Zaccaria, fondatore e managing partner di LPzR, illustrerà brevemente cinque progetti descrivendone il rapporto tra ricerca architettonica e approfondimento del dettaglio tecnologico, senza tralasciare l’importanza del rapporto con committenza e stazione appaltante nell’esecuzione di soluzioni costruttive atipiche per la prassi comune.


Giovanni Nicolò, Ordine degli Ingegneri di Verona, «Antisismica: la sfida per ridare sicurezza e valore agli immobili»

I terremoti che in questi ultimi anni hanno interessato il territorio italiano hanno dimostrato la fragilità delle costruzioni nelle quali viviamo, benché esistano ormai le conoscenze e gli strumenti per rendere gli immobili sicuri. Nell’intervento sarà descritto come sia possibile determinare con sufficiente precisione l’indice di sicurezza di un fabbricato. Saranno poi illustrati gli interventi più significativi che è possibile mettere in atto in una costruzione per migliorarne la capacità di resistere alle azioni sismiche, evidenziando quali sono gli edifici che presentano un maggior grado di vulnerabilità. Si riepilogheranno poi le detrazioni fiscali che la normativa attuale consente di applicare. Verrà infine mostrato come la sicurezza sismica sia uno dei parametri significativi per determinare il valore di mercato di un immobile.


Michele Carradori, direttore di BIS-lab / Gruppo Contec, «Il Bim è vera innovazione?»

I dati relativi alla produttività e al livello di digitalizzazione del comparto delle costruzioni dipingono uno scenario ormai noto, ma che continua a restare preoccupante. Intendendo il concetto di innovazione come una qualsiasi novità, trasformazione, in grado di produrre un efficace ammodernamento del conte sto, in questo caso del processo edilizio, molti additano la metodologia del Building Information Modeling (Bim) e gli altri aspetti legati al digitale ricondotti semplicisticamente a questo acronimo, come la più realistica occasione per un rilancio del comparto. L’intervento fornirà una sintetica definizione della tematica in oggetto, soffermandosi sulle applicazioni e sulle possibilità che si ritiene possano risultare più significative nel rispondere alle attuali esigenze del mercato. Sulla base delle criticità e delle opportunità evidenziate, si cercherà dunque di comprendere se il Bim meriti o meno l’etichetta di Innovazione.

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