Ampliamento tra passato e futuro per una casa in Valtellina

«Costruire nel costruito». Potrebbe essere il motto di questo progetto, innescato dalla necessità di trasformare e ampliare gli spazi domestici di una casa in Valtellina, e che sboccia in un fertile dialogo funzionale e materico tra passato e futuro.

Il luogo di progetto si colloca in un contesto di pregio, quasi all’ombra di una delle torri fortificate di Castel Grumello nel Comune di Montagna, in provincia di Sondrio, all’interno di un’area tutelata dai beni ambientali. In passato vi sorgeva un vecchio casolare agricolo a presidio dei campi coltivati sul pendio terrazzato. Negli anni Ottanta la struttura è stata trasformata in abitazione su progetto dell’architetto Marilena Massera, riutilizzando le pietre a spacco proveniente dalla demolizione della struttura precedente.

La pregevole tessitura muraria allestita in quell’occasione, giunta nel 2013 in ottimo stato, ha indotto Enrico Massimino, autore del nuovo progetto, a mantenere le strutture lapidee, che lasciano ancor oggi intravvedere le tracce di pigmento rosso a testimonianza di come il colore veniva usato per connotare le costruzioni a servizio dell’attività agricola, come quelle, in questo caso, immerse nei vigneti della bassa Valtellina.

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Vista esterna dal basso
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Vista esterna dal percorso
di accesso

L’intervento riguarda opere di riorganizzazione degli spazi interni e ampliamento del volume della casa, operazioni trasformative che hanno permesso la piena fruizione dell’edificio esistente, considerato un importante tassello del paesaggio vitivinicolo locale.

Le murature in pietra riprendono, infatti, uno dei tratti distintivi del sistema dei vigneti terrazzati della Valtellina, ambito culturale riconosciuto e inserito nel registro dei paesaggi storici rurali curato dal ministero dell’Agricoltura. A enfatizzare un dialogo materico tra storia e contemporaneità contribuisce l’ampliamento volumetrico della casa, realizzato con muratura portante in laterizio, copertura lignea, pannelli isolanti in polistirene espanso, e rivestito in due modi: acciaio corten nelle parti convesse esposte verso l’esterno, e legno di larice nelle superfici concave esposte verso l’interno.

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Vista da nordest da cui si scorge l’accesso al piano terra ed il rapporto tra acciaio corten, tavole in larice, e muratura in pietra

L’abitazione è un volume incastonato nella montagna e, come in molti edifici tradizionali alpini, sfrutta la pendenza per garantire l’accesso a due diverse quote.

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Schema dell’organizzazione dell’edificio in pianta

La parte inferiore è tripartita e ospita l’autorimessa, disposta sul lato est e accessibile dalla strada soprastante. La cantina, definita come spazio voltato in corrispondenza della fascia centrale e la lavanderia, sono posizionate sul lato ovest. I tre locali sono disposti a livelli diversi in ragione del pendio. Dalla lavanderia parte il sistema di rampe di scale che raccorda le diverse quote dei locali.

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Vista dalla terrazza
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La zona giorno

Alla rampa che sale dalla cantina se ne affianca un’altra che conduce alla zona di ingresso posizionata al piano terra, accessibile dal lato nord a monte. Da qui è possibile muoversi negli ambienti giorno della casa: cucina, soggiorno e terrazza aggettante, oppure salire nuovamente per raggiungere la camera padronale, rialzata di pochi gradini, e la seconda camera, situata al piano superiore, entrambe servite da un bagno.

Depositi e ripostigli sono ricavati negli scarti murari o in nicchie, come si evince nel disegno della pianta, in modo da ottenere spazi misurati e sempre funzionali. Pannelli fotovoltaici con batterie di accumulo e pannelli solari supportano rispettiva mente l’impianto elettrico e quello di riscaldamento, a pavimento, a sua volta alimentato da caldaia a gas e camino in soggiorno.

Come racconta Massimino, «a fine giornata il vigneron di ritorno a casa, lascia l’auto nel garage, attraversa la cantina e sceglie il vino per la serata, passa in lavanderia per il cambio indumenti, entra in casa e si immerge nella vita famigliare mentre dalla terrazza controlla le vigne sottostanti», lasciando immaginare i nuovi ritmi domestici che hanno scandito e scandiranno la vita della casa nel prossimo futuro.

di Gerardo Semprebon, Politecnico di Milano (da YouBuild n. 25)

 

LA SCHEDA

Progetto: Enrico Massimino architetto
Luogo: Montagna in Valtellina (Sondrio);
Committente: privato
Anno di realizzazione: 2013
Superficie abitazione: 120 m²
Supeficie lotto: 1.100 m²
Budget: 1600 €/m²
Consulenti: ing. Michele Giugni (strutture e impianti), ing. Gianluca Galli (sicurezza);

Arredo:
• soggiorno/pranzo tavolo ZALF
“Allungabile All”;
• sedie MOLTENI “Alfa”;
• divano MINOTTI “Roger”;
• mobile ZALF mod. Link;
• cucina SNAIDERO sistema “Zeta”;
Foto di: Carlo Murgolo

 

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