L’Europa accelera sulla transizione ecologica e con le nuove linee guida attuative della direttiva Case Green (Epbd IV) l’Italia si prepara a una profonda trasformazione nel settore edilizio. L’obiettivo? Un patrimonio immobiliare a emissioni zero entro il 2050.
Una sfida ambiziosa per la decarbonizzazione
La direttiva europea impone tappe precise:
- riduzione del 90% delle emissioni nette di gas serra entro il 2040 rispetto ai livelli del 1990
- neutralità climatica del settore edilizio entro il 2050.
Questi traguardi richiederanno un piano d’azione nazionale che combini visione, competenza e investimenti. Al centro del dibattito: caldaie a metano, pompe di calore, sistemi ibridi e fonti energetiche alternative come biometano e idrogeno.
Il ruolo delle imprese: tecnologie e competenze per un’edilizia sostenibile

Secondo Maurizio Lo Re, presidente di Angaisa, la distribuzione specializzata nel settore idrotermosanitario è pronta a contribuire al cambiamento:
- promuovendo prodotti ad alta efficienza energetica
- investendo in soluzioni impiantistiche a basso impatto ambientale, misurato in termini di Gwp (Global Warming Potential)
- adottando un approccio multi-tecnologico capace di adattarsi alle differenze territoriali e tipologiche degli edifici.
Incentivi e impatto economico: cosa serve davvero
Per rendere sostenibili gli interventi di efficientamento energetico occorreranno:
- agevolazioni fiscali stabili
- meccanismi efficaci come la cessione del credito e lo sconto in fattura
- un attento bilanciamento tra benefici ambientali e costi per le famiglie.
Verso un futuro a basse emissioni: Angaisa in prima linea
La trasformazione del mercato non è più rimandabile e Angaisa chiede un impegno concreto per favorire l’adozione di tecnologie avanzate e professionisti qualificati in tutta la filiera, con una visione a lungo termine e strumenti operativi chiari.