Grande successo per Margherissima, la mostra di Nigel Coates e della Architectural Association

L’Architectural Association (Aa) e Nigel Coates presentano Margherissima, una mostra che esplora soluzioni future per Marghera, un’area della laguna veneziana che necessita di una radicale riqualificazione.

Progetto Speciale del Curatore della 19ª Mostra Internazionale di Architettura, l’esposizione ospitata presso lo storico Forte Marghera ruota attorno a un grande plastico che raccoglie proposte per trasformare una parte emblematica di questo vasto hinterland industriale in un nuovo e dinamico quartiere, pensato per i cittadini del futuro in un mondo sempre più attento al clima.

In risposta al tema Intelligens: Naturale. Artificiale. Collettivo, proposto dal direttore della Biennale Carlo Ratti, il progetto nasce dalla collaborazione tra gli studenti della Aa, l’architetto e curatore Nigel Coates, insieme a esperti del settore e mentori. Margherissima è ideata da Nigel Coates Studio, con il design espositivo a cura di Abnormal Studio.

Margherissima 2025 campanili simbolo del territorio ©Tiziano Ercoli & Riccardo Gianpiero
Margherissima | I campanili simbolo del territorio | ©Tiziano Ercoli & Riccardo Gianpiero

Contesto della mostra

Marghera si colloca all’interno del vasto contesto della laguna di Venezia, un ecosistema salmastro minacciato da una contaminazione persistente, dal traffico navale continuo di cargo e navi da crociera, dall’innalzamento del livello del mare e dagli effetti deleteri del sovraturismo.

Con il porto al centro, Marghera si estende su diverse isole al margine occidentale della laguna. Storicamente centro nevralgico dell’industria pesante, l’area ha sostenuto migliaia di lavoratori, spesso esponendoli a rifiuti tossici.

Gran parte del territorio risulta oggi compromesso o contaminato, con la necessità di interventi importanti per renderlo più sicuro e vivibile per la popolazione.

Margherissima si trova all’estremità orientale di Marghera, su un’area conosciuta come I Pili, accanto al Ponte della Libertà. Questo terreno incolto di 44 ettari, altamente visibile, è stato per oltre un secolo il sito di scarico di materiali tossici da parte delle grandi raffinerie di petrolio.

Margherissima 2025 il presente industriale ©Tiziano Ercoli & Riccardo Gianpiero
Margherissima | Il presente industriale | ©Tiziano Ercoli & Riccardo Gianpiero

Un’area da recuperare

Margherissima immagina una vita ripulita per I Pili: un quartiere ibrido residenziale e produttivo, che fonde l’eredità industriale di Marghera con il linguaggio urbano della stessa Venezia.

Ispirandosi al vocabolario architettonico della laguna, questo quartiere intelligente e navigabile, pensato per circa 5.000 abitanti veneziani, offre una gamma di soluzioni abitative e lavorative, comprese ex-aree industriali riadattate lungo un nuovo sistema di canali.

Il progetto integra sistemi naturali sostenibili e propone modelli locali di autogestione comunitaria, con l’obiettivo di rafforzare i valori collettivi e il senso di appartenenza.

La mostra si apre con un’opera d’arte di Paolo Canevari e un’installazione video di John Maybury, che introducono i visitatori al contesto del progetto.

Margherissima 2025 Installazione video di John Maybury ©Tiziano Ercoli & Riccardo Gianpiero
Margherissima | Installazione video di John Maybury | ©Tiziano Ercoli & Riccardo Gianpiero

Un plastico artistico

Il progetto si concretizza in un grande plastico urbano, con una sensibilità da bricolage. Suggerisce programmi aperti e flessibili per abitare e lavorare, creare e apprendere. I visitatori possono esplorare una rappresentazione in scala dell’area de I Pili immaginata come una città-modello.

Completa di piazze, vicoli, canali, un campanile, atelier, scuole, luoghi per la vita notturna e numerose aree verdi.

Gli edifici, rappresentati in scala 1:250, assumono forme metaforiche essenziali realizzate con tecniche artigianali come la fusione, la saldatura e l’assemblaggio, al fine di evocare la presenza materica delle costruzioni reali.

Ogni modello è composto da oggetti domestici recuperati o è realizzato a mano in vetro, carta, bronzo o ceramica, realizzati in collaborazione con Grymesdyke Farm, una scuola indipendente di sperimentazione e fabbricazione nei pressi di Londra.

Gli apprezzamenti della stampa internazionale

“…un tentativo di comprendere come un nuovo insediamento possa nascere attorno ai suoi abitanti” – The Art Newspaper

“Margherissima è il perfetto aperitivo di questa Biennale.” – Domus

“…affronta questioni legate a terre tossiche e acque inquinate, ma riesce a suggerire un’architettura di creatività e piacere…” – Financial Times

“gioiosa in un modo che la mostra alle Corderie non è” – The Observer

Nigel Coates architetto e curatore di Margherissima
Nigel Coates | Architetto e curatore di Margherissima

Nigel Coates | Architetto e curatore di Margherissima

Questo è un modello in entrambi i sensi del termine. Un prototipo per i luoghi minacciati dall’innalzamento del mare. E un grande plastico che reinventa Marghera come batteria sociale della laguna. È una visione progressista dell’abitare, che potrebbe contribuire alla sopravvivenza a lungo termine di Venezia e dell’intero ecosistema lagunare.Potrebbe Marghera diventare un faro per le città di tutto il mondo, soprattutto quelle a rischio di essere travolte dal proprio stesso successo?

La scheda
Team del progetto Margherissima

Studenti: Yesemin Cengic, Laura Hepp, Béné Jakel, Maximilian Hohi Hyde, Taewoo Kim, Henry Morgan, Or Naeh, Selin Oktem, Yuval Steinberg, Pelin Tamay, Nurshafika Talib, Kitty Tsoi, Miharu Yamaguchi.

Nigel Coates Studio
Curatore del progetto: Nigel Coates
Visualizzazione e design: Paolo Cicatiello
Amministrazione: Maria Cicirello

Architectural Association
Direttrice: Ingrid Schroder
Direttore Ospite: Christopher Pierce
Assistenti alla didattica: Sheer Gritzerstein, Hiroaki Yamane
Supporto tecnico: Davide Masserini, (ab)Normal studio

Partecipanti: Jan Bunge – Ingegnere dell’intelligenza collettiva, Michael Keverne – Ingegnere strutturale e climatico, dr. Guan Lee – Codirettore, Grymsdyke Farm, John Maybury – Regista di film e video

Tutor: Adriano Berengo – Berengo Studio, Murano; Paolo Canevari – Artista e scultore
Charles Jeffrey – Fashion designer, Loverboy; Jane da Mosto – We Are Here Venice, attivismo e sensibilizzazione; Madelon Vriesendorp – Scultrice; Moritz Waldemeyer – Installazioni elettroniche; Roberta Meloni – Ceo, Poltronova; Francesca Lotti – Scenografie fotografiche

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