Dal cantiere alla strategia: come digitalizzazione e sostenibilità ridisegnano l’edilizia italiana

Quando l’impresa incontra la ricerca: Hilti e SDA Bocconi tracciano la strada per un’edilizia più efficiente e sostenibile.

Hilti Italia, con il contributo scientifico del Commercial Excellence Lab di Sda Bocconi School of Management, ha organizzato il secondo Productivity Lab presso il nuovo campus dell’Università Bocconi.

Ancora una volta il mondo delle aziende ha incontrato quello della ricerca per costruire tutti assieme la visione del futuro.

Una giornata produttiva fatta di interventi del Commercial Excellence Lab di Bocconi e del Board di Hilti Italia, testimonianze dirette di clienti quali Wood Beton e Schindler, tavole rotonde con la partecipazione di Assimpredil Ance e del network Theatro, arricchita da sessioni di workshop interattivi.

Focus produttività

Il focus tematico guidato da Paola Caiozzo, Senior Lecturer di Leadership, Organization and Human Resources presso Sda Bocconi School of Management e da Paolo Guenzi Professore Associato presso Università Bocconi si è focalizzato sulla produttività nel settore delle costruzioni.

Questa continua a essere storicamente più bassa rispetto ad altri comparti economici, evidenziando l’urgenza di una trasformazione strutturale. In tale scenario, la digitalizzazione emerge come leva decisiva per migliorare efficienza e performance, grazie all’introduzione di strumenti come l’analisi dei dati, le app e il Building Information Modeling (Bim).

Da sinistra: Paola Caiozzo Sda Bocconi Commercial Excellence Lab, Alessandro Savino Direttore generale Hilti Italia, Virginia Carnevaletti business enablement manager Hilti Italia e Federico Marsili product manager software & service Hilyi Italia
Da sinistra: Paola Caiozzo Sda Bocconi Commercial Excellence Lab, Alessandro Savino Direttore generale Hilti Italia, Virginia Carnevaletti business enablement manager Hilti Italia e Federico Marsili product manager software & service Hilyi Italia

Trasformazione e sfide dell’edilizia: l’Italia alla prova dell’innovazione

In Italia, il contesto competitivo rende la trasformazione del settore edilizio particolarmente impegnativa. Alcuni dati lo dimostrano chiaramente:

  • la crescita media annua della produttività tra il 2014 e il 2023 è stata dello 0,5%, contro l’1,1% della media europea;
  • dal 1995 al 2023, l’Italia ha registrato un tasso medio di crescita della produttività dello 0,4%, contro l’1,5% dell’Ue;
  • a tutto ciò si aggiunge la difficoltà crescente nel reperire manodopera specializzata.

Il settore edilizio sotto pressione: tre sfide da affrontare

Il comparto delle costruzioni è chiamato a trasformarsi profondamente, anche per effetto delle normative europee che impongono la decarbonizzazione entro il 2050. Basti pensare che gli edifici assorbono il 40% dell’energia in Ue e generano un terzo delle emissioni.

Questo significa agire simultaneamente su tre fronti:

  • economico, migliorando l’efficienza e la produttività;
  • ambientale, riducendo l’impronta ecologica;
  • sociale, garantendo qualità e accessibilità.

In questo scenario, due fattori emergono come leve strategiche: l’intelligenza artificiale e la sostenibilità ambientale. Un tempo considerate ostacoli, oggi sono veri e propri motori dell’innovazione. L’integrazione intelligente di queste dimensioni diventa determinante per rimanere competitivi e contribuire a un futuro responsabile.

Un’occasione storica da non sprecare

Il Pnrr rappresenta un’opportunità senza precedenti, con 78,7 miliardi di euro destinati al settore:

  • Il 38% è vincolato a progetti green
  • Il 26% a infrastrutture per la mobilità
  • Il 5% a digitalizzazione e innovazione.

Eppure, le aziende segnalano ostacoli significativi:

  • Il 42% lamenta una mancanza di competenze digitali
  • Il 39% evidenzia la scarsità di budget.

Non è la quantità di risorse, dunque, ma la capacità di tradurle in soluzioni concrete a fare davvero la differenza.

Un nuovo modello per costruire valore

Per affrontare questo cambiamento, le imprese edili sono chiamate a ripensare profondamente processi, progetti e gestione del patrimonio costruito. Serve un approccio tecnologico e sostenibile che porti valore nel lungo termine.

In questa direzione, Hilti propone soluzioni modulari e integrate: dalla gestione di beni e personale alla supervisione di progetti e attività operative, sempre accompagnate da consulenza dedicata. Un’offerta flessibile, pensata per adattarsi alle necessità specifiche di ogni azienda, senza imporre rivoluzioni strutturali.

La voce dei clienti: Schindler Italia e Wood Beton

Matteo Napoli, Ceo di Schindler Italia, ha parlato di produttività partendo da una sfida concreta: rendere l’efficienza un concetto accettato e condiviso all’interno dell’azienda.

Ha raccontato come l’uso della tecnologia come tablet, sistemi predittivi e connettività permetta di ridurre i tempi di manutenzione e migliorare l’efficacia degli interventi sugli impianti.

Tuttavia, introdurre innovazione significa anche affrontare barriere culturali, sia all’interno dell’impresa che tra i clienti. Napoli ha sottolineato anche l’importanza di formare giovani tecnici nativi digitali.

Ha infine evidenziato il valore della combinazione tra metodo e creatività, invitando il settore italiano a rafforzare struttura e disciplina per sfruttare appieno la genialità propria del nostro Paese.

Giovanni Spatti, amministratore delegato e direttore tecnico di Wood Beton, ha raccontato l’esperienza di Wood Beton nel portare avanti soluzioni innovative nella prefabbricazione edilizia con moduli industrializzati, completamente preassemblati in stabilimento, comprensivi di impianti, finiture e vani ascensori.

Ha mostrato come la prefabbricazione consenta risparmi significativi su calcestruzzo, trasporti e tempo lavoro, migliorando la qualità della vita degli operai e riducendo l’impatto ambientale.

La digitalizzazione è un fattore chiave: attraverso il Bim e strumenti avanzati di progettazione integrata è possibile realizzare prodotti complessi e personalizzati, con benefici misurabili in termini di sostenibilità ambientale, efficienza produttiva e sicurezza per i lavoratori.

Il messaggio conclusivo è stato un invito al coraggio imprenditoriale e all’adozione convinta dell’innovazione per affrontare le sfide del settore.

Da sinistra: Giovanni Spatti Ad Wood Beton e Camuna Prefabbricati, Martino Incarbone direttore E&I e large project Hilti Italia e Matteo Napoli Ceo Schindler Italia
Da sinistra: Giovanni Spatti Ad Wood Beton e Camuna Prefabbricati, Martino Incarbone direttore E&I e large project Hilti Italia e Matteo Napoli Ceo Schindler Italia

La voce delle associazioni: Ance e Theatro Italia

Durante la tavola rotonda coordinata da Veronica Pirovano, Direttrice Vendite di Hilti Italia, sono emersi diversi spunti legati a produttività, digitalizzazione, change management e sostenibilità nel settore delle costruzioni.

Si è discusso delle difficoltà nell’adozione della tecnologia, in particolare nelle Pmi, a causa di barriere culturali, carenze di competenze e preoccupazioni legate al controllo.

È stato sottolineato il valore della tracciabilità digitale, del monitoraggio degli asset e della riduzione degli errori per incrementare l’efficienza.

Il concetto di patologie edilizie ha evidenziato come una progettazione non integrata generi inefficienze che si trascinano fino in cantiere.

Le testimonianze di Giovanni Deleo, Vicepresidente Tecnologia ed Innovazione di Assimpredil Ance e Alvise Dolcetta, Network and Business Development Director di Theatro Italia hanno ribadito l’importanza della progettazione integrata, della formazione e degli strumenti digitali per ridurre sprechi e migliorare la qualità complessiva dei progetti.

La sostenibilità è una leva strategica, come dimostrato da progetti come il Cantiere Impatto Sostenibile promosso da Assimpredil Ance nell’ambito della responsabilità sociale d’impresa, con otto impegni concreti su decarbonizzazione e tutela dell’ambiente, legalità, sicurezza, contratti trasparenti e inclusione sociale.

Alessandro Savino | Direttore generale Hilti Italia
Alessandro Savino | Direttore Generale Hilti Italia

Alessandro Savino | Direttore Generale Hilti Italia

Essere partner per la produttività oggi significa molto più che fornire strumenti digitali: significa costruire, fianco a fianco con le imprese, un percorso consapevole di trasformazione.

Hilti accompagna le aziende nel cambiamento ascoltando le loro esigenze, analizzando i processi, identificando opportunità di miglioramento e guidandole attraverso soluzioni su misura.

Lo facciamo grazie a consulenti esperti, presenti sul territorio, che non si limitano alla formazione tecnica ma diventano veri alleati nel cambio di passo. In un settore come quello delle costruzioni, che nasconde un potenziale economico stimato in dieci miliardi di euro, liberare valore attraverso il digitale non è un’opzione: è una responsabilità condivisa.

È proprio per questo che Hilti introduce tecnologie e competenze per trasformare l’innovazione in produttività tangibile. Questo, per noi, vuol dire essere davvero partner nel cambiamento.

Yves Van Den Kieboom | Direttore marketing Hilti Italia
Yves Van Den Kieboom | Direttore Marketing Hilti Italia

Yves Van Den Kieboom | Direttore Marketing Hilti Italia

Oggi ho avuto ancora una volta la conferma che c’è un reale interesse e una volontà da parte di tutti di adottare più digitalizzazione nel mercato delle costruzioni in Italia. Non è una moda, è un must.

La digitalizzazione definisce il futuro del settore. Ma comporta anche molti cambiamenti, e questi vanno gestiti nel modo giusto per trarne benefici reali.

Offrire soluzioni digitali semplici, intuitive e personalizzabili, investire nella formazione continua e nell’assistenza post-adozione e rafforzare il dialogo con associazioni e imprese per affrontare insieme le sfide del cambiamento: solo così si potrà davvero guidare la trasformazione del settore.

Luigi Ancona | Direttore vendite Hilti Italia
Luigi Ancona | Direttore Vendite Hilti Italia

Luigi Ancona | Direttore Vendite Hilti Italia

Noi facciamo un lavoro bellissimo: costruiamo spazi che diventano vita, luoghi che accolgono sogni, attività e comunità. Ma non possiamo limitarci a migliorare il cantiere: dobbiamo migliorare l’intero mondo delle costruzioni, ripensandone i processi, le relazioni, le ambizioni.

E questo cambiamento non può avvenire individualmente. Serve coraggio, visione, ma soprattutto collaborazione. Solo lavorando insieme – progettisti, imprese, associazioni e fornitori – possiamo rendere davvero il nostro settore più attrattivo, sostenibile e generativo di valore per tutti.

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.