Costruzioni sostenibili: le sfide globali e le soluzioni locali nel Barometro Saint-Gobain 2025

Un’analisi approfondita su consapevolezza, resilienza, formazione e azioni concrete per accelerare la transizione del settore edile in Italia e nel mondo.

Quante sfide mettono costantemente alla prova il settore delle costruzioni? Il futuro, ma anche il presente, richiede agli operatori di affrontare questioni demografiche, sociali, energetiche e climatiche che caratterizzano il contesto geopolitico. Questioni che sono profondamente legate e che quindi devono avere soluzioni unificate e concrete.

Ciò implica progettare un ambiente costruito che contribuisca positivamente alla salute e al benessere delle persone, sia resiliente ai rischi climatici, emetta basse emissioni di carbonio e garantisca abitazioni accessibili a tutti, senza compromettere qualità e prestazioni.

Questa transizione non può avvenire senza l’impegno collettivo di tutti gli attori del settore. È con questo obiettivo che Saint-Gobain ha lanciato l’Osservatorio della Costruzione Sostenibile nel 2023. Come parte integrante di questa iniziativa, oggi viene presentata la 3ª edizione del Barometro della Costruzione Sostenibile, uno studio globale condotto con Occurrence–Ifop, che misura i progressi compiuti su questo tema essenziale.

Lo studio si articola in 24 domande rivolte a 4.000 stakeholder rappresentativi del settore, insieme a ulteriori 27.000 cittadini che hanno risposto a quattro domande specifiche. Le risposte hanno permesso di identificare alcune leve chiave per accelerare la costruzione sostenibile in Italia e nel mondo.

Saint-Gobain Barometro della Costruzione Sostenibile
Saint-Gobain | Il Barometro della Costruzione Sostenibile

Un’analisi globale per accelerare la costruzione sostenibile 

Lanciato nel 2023 con un focus su 10 Paesi, il Barometro della Costruzione Sostenibile ora si è ampliato a 27 Paesi, coinvolgendo un ampio spettro di stakeholder: professionisti, studenti, funzionari eletti locali/rappresentanti delle amministrazioni locali e membri di associazioni.

La novità di quest’anno è l’indagine che ha coinvolto anche 27.000 cittadini comuni, dando loro voce nel dibattito sulla costruzione sostenibile.

Quattro punti chiave

  • Maggiore consapevolezza, un senso di urgenza condiviso e un forte sostegno pubblico.
  • Un desiderio generale e condiviso di fare un passo avanti. In generale, gli attori privati sono considerati la forza trainante più legittima, sebbene le priorità regionali differiscano.
  • Una percezione della materia ancora incentrata sull’ambiente, ma con una crescente attenzione alla resilienza, mentre il benessere dei residenti resta secondario.
  • Stakeholder ben informati ma insufficientemente formati, il che ostacola azioni concrete.

Una maggiore consapevolezza della costruzione sostenibile

Il 67% degli stakeholder dichiara di avere una buona comprensione del concetto di costruzione sostenibile. Questa percentuale è aumentata di 6 punti rispetto all’anno scorso.

La percezione dell’urgenza di agire su questo tema rimane alta: il 69% degli stakeholder considera prioritaria l’implementazione di una costruzione più sostenibile.

La stabilità di questo risultato è supportata dall’atteggiamento condiviso dei cittadini, che sono favorevoli al tema: il 60% la considera una priorità e il 95% la ritiene importante. La sfida ora consiste nel tradurre questa consapevolezza, ormai ben radicata sia negli stakeholder sia nel pubblico, in azioni concrete, tenendo conto delle specificità locali.

Accelerare la transizione del settore

L’87% degli stakeholder ritiene che sia necessario andare oltre nella costruzione sostenibile. Gli attori coinvolti nella fase di progettazione, collocati a monte della catena del valore, appaiono come i principali promotori dell’edilizia sostenibile: il 56% degli stakeholder considera architetti e studi di ingegneria gli attori più legittimi per promuovere e portare avanti questa transizione, seguiti dalle aziende private del settore con il 44%.

Tuttavia, le priorità variano significativamente da regione a regione:

  • In Asia-Pacifico, Africa e Medio Oriente, l’adattabilità degli edifici sembra essere una preoccupazione ricorrente;
  • In America Latina, l’uso di materiali ecologici sta emergendo come una questione chiave;
  • L’Europa si distingue per il forte interesse nella ristrutturazione edilizia;
  • In Nord America, la questione dell’accessibilità economica è in primo piano.

Questa diversità nelle sfide regionali sottolinea l’importanza di adattare le strategie di costruzione sostenibile alle specificità locali, mantenendo al contempo una forte dinamica globale.

La resilienza sta guadagnando terreno

Sebbene gli stakeholder dichiarino di comprendere meglio il concetto, continuano ad associare la costruzione sostenibile principalmente a questioni ambientali. L’efficienza energetica degli edifici (35%) e l’uso di materiali ecologici (31%) rimangono i principali criteri per definire il concetto.

La resilienza di fronte ai rischi climatici sta diventando un tema sempre più importante. Questo argomento ha registrato la crescita più significativa rispetto alla precedente edizione, raggiungendo il 21% (+8 punti rispetto al 2024). La sua rilevanza varia a seconda della regione, risultando al primo posto tra le preoccupazioni in Africa (35%) e Asia-Pacifico (32%), regioni particolarmente esposte.

La dimensione umana della costruzione sostenibile fatica ancora a trovare accettazione e rimane relegata in secondo piano. Solo il 15% degli stakeholder e il 15% dei cittadini associa la costruzione sostenibile al miglioramento del benessere degli occupanti, nonostante questo aspetto potrebbe svolgere un ruolo chiave nella sua accettazione e diffusione.

La consapevolezza degli stakeholder non si traduce in impegni concreti

Sebbene gli stakeholder dichiarino di conoscere il tema della costruzione sostenibile, solo il 28% afferma di essere pienamente informato sull’argomento e solo il 35% dei professionisti ha seguito una formazione specifica. Questa padronanza ancora parziale del tema potrebbe in parte motivare le limitazioni nel realizzare azioni concrete nel settore.

  • Il 78% degli studenti considera la formazione sulla costruzione sostenibile un elemento distintivo per l’occupazione, ma solo il 40% rifiuterebbe un’offerta da un’azienda non impegnata.
  • Il 67% dei professionisti dichiara di valutare l’impronta di carbonio dei propri progetti, ma solo il 30% lo fa in modo sistematico.
  • Il 51% dei rappresentanti eletti afferma che vorrebbe escludere progetti non sostenibili dagli appalti pubblici, ma solo il 37% ha intrapreso questo passo, un risultato (+26 punti rispetto al 2024) che rappresenta comunque un segnale incoraggiante.
  • Il 51% delle associazioni prevede di chiedere un boicottaggio delle aziende ritenute poco impegnate, ma solo il 24% ha intrapreso azioni in tal senso.

La sfida per tutti gli attori della catena del valore è dunque trasformare questa consapevolezza collettiva in azioni concrete. Questa sfida rappresenta una straordinaria opportunità di mobilitazione.

Focus sulla costruzione sostenibile in Italia

L’Italia, già presente nelle due precedenti edizioni del Barometro, mostra un avanzamento incoraggiante rispetto al 2024. È aumentata la sensibilità sui rischi climatici e la salute degli occupanti, mentre resta stabile l’identificazione della costruzione sostenibile con l’efficienza energetica degli edifici.

  • La quasi totalità degli intervistati in Italia si dichiara familiare con l’edilizia sostenibile (76% vs 67% della media mondiale), ben 14 punti percentuali in più rispetto al 2024.
  • Il 36% del campione ritiene che l’obiettivo prioritario dell’edilizia sostenibile sia la protezione dell’ambiente, dato diminuito rispetto al 2024 (42%) ma è interessante notare un aumento dei rispondenti che pensano sia la salute degli abitanti (11% vs 8% 2024) e la tutela dell’ambiente (36%). A riprova di questo, ben il 55% dei rispondenti (contro il 35% della media globale) identifica l’edilizia sostenibile con le costruzioni energeticamente efficienti. Interessante come il 41% la interpreti come l’utilizzo di materiali sostenibili, ben dieci punti percentuali in più rispetto alla media globale.
  • Stabile la consapevolezza che si debba fare di più sulla costruzione sostenibile, ben l’86% dei rispondenti in linea con il risultato mondiale (87%), aumentata di 5 punti percentuali rispetto al 2024, ed è anche radicata la convinzione che la realizzazione di edifici più sostenibili sia importante o prioritario (98% totale dei rispondenti). Anche in questo caso in linea con il dato mondiale (97%) e stabile rispetto al 2024.
  • Anche in Italia, in linea con i dati delle altre regioni, viene riconosciuto il ruolo degli architetti e studi di ingegneria (38%) di prima linea nella transizione del settore. Al secondo posto le istituzioni pubbliche (26%), dato superiore al risultato mondiale che descrive alcune peculiarità locali di necessità di ricevere aiuti pubblici, seguono le aziende private (19%).
Saint-Gobain Barometro della Costruzione Sostenibile
Saint-Gobain | Talck: l’importanza del confronto

Osservatorio sulla Costruzione Sostenibile

L’Osservatorio della Costruzione Sostenibile, lanciato nel 2023, si articola anche attorno ai Sustainable Construction Talks – incontri organizzati a livello internazionale, in concomitanza con i principali eventi multilaterali, ma anche a livello locale – e al magazine online Costruire un futuro sostenibile, che oggi pubblica la sua terza edizione speciale nei formati cartaceo e flipbook sul tema: Sustainable Construction: How to keep innovating?

Attraverso gli occhi di esperti e progetti ispiratori, questa edizione esplora le leve necessarie per accelerare la trasformazione del settore verso una costruzione più sostenibile.

Benoit Bazin | Presidente e Ceo Gruppo Saint-Gobain
Benoit Bazin | Presidente e Ceo Gruppo Saint-Gobain

Benoit Bazin | Presidente e Ceo Gruppo Saint-Gobain

La conclusione è semplice: il momento di agire è adesso. Affinché la costruzione sostenibile diventi la norma, deve essere compresa più a fondo e pienamente integrata alle aspettative sia dei cittadini che dei professionisti. Oltre al suo impatto ambientale, i benefici tangibili in termini di comfort, salute e benessere sono ancora troppo spesso sconosciuti o sottovalutati. Per fare un passo avanti, è essenziale adottare un approccio globale radicato alle realtà locali, tenendo conto degli usi, dei territori e delle situazioni specifiche.

Gaetano Terrasini | Amministratore delegato Saint-Gobain Italia e Grecia
Gaetano Terrasini | Amministratore delegato Saint-Gobain Italia e Grecia

Gaetano Terrasini | Amministratore delegato Saint-Gobain Italia e Grecia

Anche in questa terza nuova edizione, i risultati del Barometro della Costruzione Sostenibile evidenziano chiaramente che nel settore c’è molto da fare e tutti devono attivarsi per accelerare la transizione. I dati mostrano che in Italia la sensibilità sulla tematica è aumentata, ma tutti gli attori coinvolti, le istituzioni, i professionisti e le aziende con la loro proposta di materiali devono unire i propri sforzi per trasformare questa consapevolezza in azioni concrete e rendere davvero il mondo un posto migliore e più sostenibile in cui vivere.

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