Vacunanex, Bifire: isolamento termico e incombustibilità in pochi millimetri

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Ing. Mauro Ravelli, responsabile tecnico Bifire

Elevate performance di isolamento termico e incombustibilità si sposano con Vacunanex, la soluzione innovativa e ad alto contenuto tecnologico di Bifire, azienda di Desio (Monza Brianza) specializzata in prodotti per l’isolamento termico e per la protezione al fuoco in edilizia, industria e marina. Ne parliamo con il responsabile tecnico Mauro Ravelli.

Domanda. Bifire propone pannelli isolanti: quanto sono resistenti al fuoco?
Risposta. È più corretto parlare di reazione al fuoco. I nostri pannelli isolanti hanno una reazione al fuoco A1, sono cioè incombustibili e non contribuiscono in nessun modo all’incendio.

D. Come sono composti?
R. Il nostro pannello isolante principale è il Vacunanex, composto da polveri micronizzate a base di ossido di silice, pressate e poi imbustate sottovuoto. Sulle due facce principali il pannello è protetto da una lastra in cemento da 3 millimetri. Vacunanex è disponibile in tre versioni, a seconda del tipo di applicazione: cappotto, Roof e Bs.

D. È una soluzione certificata?
R. Assolutamente sì, abbiamo certificazioni a livello di reazione al fuoco, di isolamento termico e di resistenza alla compressione. In più, vantiamo certificazioni per il contenuto di riciclato e per diverse resistenze meccaniche, come quella allo strappo e al taglio.

D. Possiamo citare le certificazioni più importanti?
R. La certificazione più importante è la conducibilità termica dichiarata secondo la norma En10456 del 2008 con l’ottimo risultato di 0,004 W/mK. La seconda certificazione è quella della reazione al fuoco ottenuta secondo la En13501, parte 1, e classifica il prodotto in classe A1 secondo le norme europee. Per concludere, il pacchetto di certificazioni fondamentali per la vendita del prodotto comprende quella relativa ai Cam attraverso il protocollo Remade in Italy.

Bifire
Laboratorio Bifire per le
prove antincendio

D. Qual è la caratteristica più vantaggiosa del vostro prodotto?
R. Oltre alle performance di isolamento, la caratteristica principale del sistema è l’enorme risparmio in termini di spessore. Vacunanex diventa vincente nel momento in cui non si ha spazio da offrire al sistema di isolamento, poiché si riesce ad ottenere lo stesso potere isolante con un decimo dello spessore.

D. Ci sono altre caratteristiche che differiscono dalle soluzioni presenti sul mercato?
R. Rispetto a una porzione di concorrenza, l’incombustibilità è un altro fattore importante. L’introduzione della nuova regola tecnica verticale 13 impone in alcuni casi l’obbligo di installare pannelli incombustibili, mentre in consigliato. Un pannello come Vacunanex va bene ovunque, proprio perché incombustibile, quindi agevola di molto la progettazione.

D. Quindi, riassumendo, quali sono i plus della soluzione?
R. Basso spessore, incombustibilità, altissimo potere isolante e poi, ultimo ma non meno importante, la robustezza. Un pannello realizzato con altri materiali è comprimibile e può rovinarsi facilmente a seguito di un urto o un impatto accidentale. Vacunanex no: il pannello non si rovina, non si comprime, non si sfonda e resiste agli impatti.

D. Come si installa questo prodotto?
R. Nella versione cappotto Vacunanex si installa con semplice incollaggio senza tassellatura: essendo sottovuoto, con la tassellatura si andrebbe a bucare il materiale e quindi a perdere parte della prestazione isolante. Il pannello è poi rivestito con una rasatura armata. Sia la colla sia il rasante sono forniti da Bifire, in modo da offrire un pacchetto completo. Nella versione Roof, che prevede l’installazione dell’isolante in copertura, Vacunanex è applicato in semplice appoggio sulla copertura. Se la copertura è inclinata, è utilizzata una colla poliuretanica per fissare i pannelli ed evitare che scivolino verso il basso. Infine, viene tutto ricoperto da una guaina, sfiammata direttamente sui pannelli. L’ultima versione del pannello è il Bs, usato principalmente sotto massetto. Sulla soletta è posato il pannello: non serve incollarlo, basta giuntare con l’apposito nastro un pannello con l’altro e poi gettare il massetto. Dopodiché si completa la stratigrafia con un sistema di riscaldamento a pavimento o direttamente con il rivestimento scelto.

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D. Il pannello ha misure standard o è possibile adattarlo a superfici diverse?
R. Per la versione a cappotto e la versione Roof, disponiamo di quattro misure standard, dalla più grande (1000×600 millimetri) alla più piccola (100×200 millimetri), quindi bisogna gestire le varie dimensioni per riempire tutta la superfice da isolare. Per la versione Bs, invece, chiediamo al progettista di inviarci un rilevo della superficie da rivestire e procediamo realizzando pannelli a misura.

D. Ci sono particolari aspetti da curare in cantiere?
R. Niente di particolare se non evitare la tassellatura in caso di cappotto e pulire bene le superfici di appoggio del pannello nelle due altre applicazioni. Se la superficie risultasse sporca di detriti o macerie, si rischia di rovinare o tagliare il pannello.

D. Gli studi di progettazione conoscono la vostra soluzione?
R. Molti sì, altrettanti meno. Riceviamo tante telefonate di progettisti interessati al prodotto. Abbiamo fatto tanta attività di comunicazione e il superbonus ci ha aiutato sicuramente, però c’è ancora tanto da fare.

D. Fornite un servizio di consulenza alle imprese?
R. Sì, sia telefonico che in loco, con sopralluoghi. La nostra disponibilità è sempre totale.

D. Quali sono i principali quesiti che vi pongono i progettisti quando chiedono il vostro supporto tecnico?
R. Per quanto riguarda il settore dell’isolamento c’è tanta curiosità sul fatto che la soluzione sia sottovuoto. C’è anche un po’ di scetticismo iniziale sul valore lambda così basso, poiché 4 milliwatt è un traguardo davvero irraggiungibile per qualsiasi altra tecnologia. Ma parlano le certificazioni: per norma e per scelta aziendale qualsiasi dato in scheda tecnica è certificato in laboratorio. La politica Bifire è quella di certificare ogni dato attraverso misurazioni realizzate presso laboratori terzi: questo ci dà una credibilità che toglie ogni dubbio.

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D. Riguardo alla sostenibilità, come si pongono le soluzioni Bifire?
R. Bifire si è già mossa, e si sta muovendo per i prodotti più recenti, per ottenere le varie certificazioni Epd; ogni prodotto è inoltrecoperto da una certificazione sull’emissioni di Voc. L’attenzione verso la sostenibilità dei prodotti è molto alta, e andrà sempre implementata: l’argomento è di prim’ordine, soprattutto nel settore dei materiali isolanti.

D. Riguardo alle norme antincendio, in Italia c’è necessità di modificare le regole?
R. In Italia siamo già a un ottimo livello, soprattutto se guardiamo ad altri paesi in Europa, ma anche oltreoceano. Andrebbe forse data più importanza alla reazione al fuoco dei materiali: disporre di elementi che non partecipano all’incendio in luoghi strategici è decisamente un vantaggio.

D. I vostri pannelli possono essere considerati parte della prevenzione incendi?
R. Sì, soprattutto per il fatto che sono incombustibili e quindi non aggravano la situazione nel progetto di prevenzione incendi apportando nuovo materiale combustibile.

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