Lo studio BCW Collective avvolge il Bivacco Brédy con l’alluminio Prefalz

Costruito nel 2021 in memoria dell’alpinista Claudio Brédy, il piccolo Bivacco Brédy sorge a 2530 metri di quota nella zona del Vallone di Vertosan, tra il Cervino, il Monte Bianco e il Parco Nazionale del Gran Paradiso. Progettata dagli architetti Chiara Tessarollo, Skye Sturm e Facundo Arboit dello studio BCW Collective, la struttura si presenta come un’architettura accogliente e sostenibile, rivestita esternamente in alluminio color antracite e internamente con legno non trattato.

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Facundo, Arboit, Chiara-Tessarollo e Skye Sturm

La piccola baita non ha l’aspetto tipico del rifugio di montagna, ma si presenta come «Una scura gemma metallica», come spiega Chiara Tessarollo, cofondatrice di BCW Collective, un ponte tra gli escursionisti e la natura che deve essere preservata il più possibile: per questo motivo, gli architetti hanno fatto ancorare il bivacco alla roccia su soli sei punti di attacco. Con sette viaggi dell’elicottero sono stati trasportati sul cantiere ad alta quota il telaio in acciaio, il corpo dell’edificio suddiviso in più parti prefabbricate ed elementi aggiuntivi per gli arredi interni e per l’involucro della struttura. Due giorni dopo il bivacco era montato in opera e pronto all’uso.

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«È strepitoso come noi esseri umani siamo ancora in grado di realizzare opere architettoniche anche in ambienti lontani e ostili, nella solitudine e nel paesaggio alpino caratterizzato da un’impressionante imprevedibilità», racconta Tessarollo. «Non esagerare, non strafare, ma restare semplici e chiari nella progettazione ed esecuzione», spiega Facundo Arboit.

Oltre ai sei posti letto, il bivacco offre una zona pranzo e una sala lettura, uno spazio per riporre l’attrezzatura ed elettricità prodotta dai pannelli solari. Due finestre premettono di volgere lo sguardo verso est per osservare l’alba e verso ovest per ammirare i tramonti.

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La necessità di resistere alle condizioni metereologiche estreme a cui il Bivacco Brédy è completamente esposto tutto l’anno hanno portato gli architetti a scegliere Prefalz per rivestire l’involucro esterno. Il materiale Prefa offre, infatti, la necessaria resistenza, ha bisogno di poca manutenzione e la sua robustezza è garantita per anni, senza contare poi il fatto che può essere lavorato sia in officina a valle o anche su in montagna senza richiedere l’impiego di macchinari. Per la realizzazione sono stati coinvolti gli specialisti della ditta Chevenier del comune di Charvensod in Val d’Aosta.

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«L’incarico di costruire il bivacco Brédy è stato molto importante. Abbiamo potuto dimostrare che la nostra azienda è in grado di eseguire lavori molto complessi in condizioni estreme ed entro ristretti limiti di tempo», racconta Luca Frutaz, a capo dell’azienda di carpenteria e lattoneria Chevenier. «Prefalz è molto leggero e incide, quindi, molto poco sul peso del trasporto, è semplicissimo da lavorare, anche in cantieri complessi come può essere in alta montagna, dove ci sono sempre basse temperature. L’alluminio non si rompe quando viene piegato, nonostante le temperature si avvicinino allo zero termico».

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La costruzione di bivacchi di alta montagna comporta degli interventi piccoli, ma per questo molto complessi che richiedono un enorme sforzo organizzativo. Per la riuscita dell’opera sono stati determinanti i macchinari CNC, l’alta specializzazione del personale e un reparto tecnico interno all’azienda. Per superare le sfide poste dall’ubicazione, i lattonieri hanno prefabbricato il bivacco Brédy interamente in officina per poi suddividerlo nelle otto parti che sono state trasportate in elicottero.

240 kg di alluminio sono così arrivati su in montagna a 2530 metri di quota, con il trasporto delle parti effettuato in un unico giorno, a cui è seguito il successivo assemblaggio in loco. Gli ultimi ritocchi e i raccordi mancanti sull’involucro esterno dell’edificio sono stati completati impiegando Prefalz il giorno successivo. «L’alluminio è sì leggero» continua Frutaz «ma durante il trasporto in elicottero può danneggiarsi. Abbiamo quindi dovuto essere molto cauti durante il trasporto per proteggere il materiale e per non rischiare di dover organizzare altri voli in elicottero».

 

LA SCHEDA

Paese: Italia
Oggetto, luogo: rifugio, Avise
Categoria: nuova costruzione
Architettura: BCW Collective, Svizzera, Norvegia e Italia
Installatore: Chenevier spa
Tipo di copertura: Prefalz
Colore copertura: P.10 antracite
Tipo di facciata: Prefalz
Colore facciata: P.10 antracite
Photocredit: PREFA | Croce & Wir

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