Torre Fara, Chiavari: quel recupero è futurismo

Chiavari, comune del Tigullio in provincia di Genova, ospita, sulla parte di litorale di levante, un edificio adibito a colonia degli anni Trenta che, per alcuni decenni, è stato in un visibile stato di abbandono. Con l’avvio del processo di recupero, il lungomare è stato prolungato, offrendo un’area di pregio funzionale all’offerta turistica. Il processo e le ipotesi di riuso hanno generato negli ultimi 35 anni una vicenda travagliata e complessa, con la dismissione da parte del Comune (proprietario) a un operatore privato attraverso asta di aggiudicazione, cui si sono successi vari bandi tra il 2012 e il 2013 e la conferenza dei servizi del 2015 sul nuovo progetto.

La valenza, anche simbolica dell’edificio (implicazioni storico-sociali, simboliche, identitarie) ha fatto sì che l’ex colonia sia stata vista, in modo alternato, in certi periodi come una sorta di eredità del regime fascista, in altre fasi come esempio virtuoso di architettura razionalista del Novecento di elevatissime potenzialità, anche in relazione alle necessità di una riorganizzazione dell’area circostante.

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Una vista panoramica della Torre Fara riqualificata dal lungomare

La costruzione della Colonia Fara è avvenuta durante gli anni Trenta del Novecento (attiva dal 1936, ma inaugurata 1938 con la visita di Benito Mussolini). Poteva ospitare fino a 400 bambini, fra cui i figli di emigrati nelle colonie italiane. L’edificio, realizzato su disegno di Camillo Nardi Greco (con la collaborazione di Lorenzo Castello), ha evidenti richiami al futurismo con una torre arrotondata alta 49 metri con finestre a nastro e la sua pianta richiama quella di un aeroplano.

L’edificio a torre si compone di due volumi: un corpo inferiore orizzontale dalla superfice complessiva di 1.300 metri quadrati e la torre vera e propria, che svetta in una posizione veramente unica sul Golfo del Tigullio, con una vista che spazia   Portofino (Genova) a Punta Manara nel comune di Sestri Levante (Genova). È stata ospedale e presidio militare, negli anni Cinquanta ha ospitato una parte dei profughi istriani in Liguria costituendo uno dei principali centri di accoglienza del Nord Italia.

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Un dettaglio dell’accesso alla struttura

L’edificio Fara è stato poi per un periodo un albergo e successivamente, negli anni Settanta e Ottanta, una parte del complesso ha ospitato una scuola elementare comunale. Quindi, a partire dagli anni Novanta processi di degrado della struttura fisica si sono mostrati sempre più evidenti ed è iniziato l’ampio dibattito sulle sue possibili destinazioni d’uso.

Oggi l’ex-colonia si compone di appartamenti di lusso e di un albergo quattro stelle (31 camere di cui due suite con terrazzo e patio) i cui utenti possono usufruire servizi di spa, palestra, sala congressi e ristorante disponibili nel basamento dell’edificio e accesso al parco privato di oltre 5 mila metri quadrati e alcuni servizi esclusivi, come l’accesso diretto alla spiaggia e la piscina esterna.

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La Torre Fara vista dall’entroterra

Il progetto si è proposto come inserimento sinergico e/o integrazione di un più ampio processo di riqualificazione urbana della zona occidentale del litorale del comune di Chiavari nella zona di Preli (ampliamento della passeggiata a mare verso ponente, riqualificazione e integrazione con una porzione di fronte a mare).

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Due immagini della scalinata che conduce all’accesso principale

Le scelte progettuali e tecniche sono state sempre concordate con la Soprintendenza (che ha seguito le campionature delle colorazioni, il restauro e le reintegrazioni operate sulle aeropitture) ed eseguite nel rispetto dei criteri di conservazione storica della costruzione coniugate alle esigenze delle nuove destinazioni d’uso.

di Francesco Gastaldi, Università Iuav di Venezia e Federico Camerin, Universidad de Valladolid (da YouBuild n. 26)

 

LA SCHEDA

Luogo: Chiavari (Genova)
Cliente: Fara srl
Progetto originale: Camillo Nardi Greco e Lorenzo Castello (1935-1936)
Coordinamento intervento di recupero: Enrico Pinna, Sonia Serventi, Cristina Pastor (Soprintendenza ai Beni Architettonici)
Progetto architettonico: Pinna Viardo Architetti (principal architect Enrico Pinna con Carla Coccia, Chantal Cattaneo, Enrico Marchetti, Jan Smekal, Katerina Krkoskova, Angelo Del Vecchio, Giulia Parodi) e Studio Tecnico Associato Geoide
Strutture esterne: Giordano Tironi, Cristiana Serra Zanetti
Strutture: Massimo Ratto, Stefano Podestà
Impianti: Andrea Damonte, Massimo Pinna
Impresa: Edilido
Periodo di intervento: 2015-2019
Info: www.pinnaviardoarchitetti.com e www.torrefara.com
Foto: Jacopo Baccani

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