Taglio ai consumi con il cappotto termico fino al 45% per un condominio di otto piani

Secondo l’intervento di ARERA, Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, nel quarto trimestre del 2022 si registrerà un aumento del costo dell’energia elettrica pari al +59,6% in più rispetto al trimestre precedente e il prezzo dell’elettricità toccherà un nuovo massimo di 66,01 centesimi per Kwh. Per diminuire il peso delle bollette, oltre a afre ricorso agli aiuti provenienti dal governo e seguire regole e consigli per risparmiare sui consumi energetici, una delle soluzioni di maggiore impatto resta il cappotto termico.

«Suggerire agli italiani dei comportamenti virtuosi da applicare nel quotidiano per ridurre gli sprechi è una buona pratica che può essere utile in qualsiasi occasione. Analizzando però il problema dal punto di vista edilizio, una solida strategia di riduzione dei consumi passa in primo luogo dall’efficientamento energetico», afferma David Cerruto, Product Manager di Sto Italia, importante realtà specializzata in sistemi e prodotti in edilizia con decenni di esperienza nel settore dell’isolamento termico. «I sistemi di facciata Sto in particolare hanno un ciclo di vita molto lungo che assicura una protezione duratura degli edifici, garantendo così minore ricorso a interventi di ristrutturazione. Inoltre, l’attività dell’azienda dà un importante contributo alla conservazione del patrimonio immobiliare esistente, incrementando al tempo stesso il valore economico e riducendo il fabbisogno energetico».

David Cerruto, Product Manager di Sto Italia

Secondo una ricerca di Cortexa, consorzio che riunisce le più importanti aziende specializzate nel settore dell’Isolamento Termico a Cappotto in Italia, il cappotto termico può tagliare di un terzo il consumo di energia di una villetta e quasi dimezzare quello di un condominio di otto piani.

Un cappotto di ultima generazione permette infatti di risparmiare e tagliare i costi di un settore, quello abitativo, che è responsabile del 40% dei consumi di energia e del 36% delle emissioni di CO2 in Europa. In Italia, ad esempio, circa il 78% degli edifici sono altamente energivori perché costruiti prima degli anni ‘80 in cui non venivano adottate vere e proprie misure di risparmio energetico. Proprio per questo, appare evidente quanto il settore dell’isolamento termico in edilizia ricopra un ruolo cruciale nella riduzione dei consumi e sia una delle leve più importanti per investire sul futuro.

Realtà che produce e commercializza sistemi di cappotto termico è il Gruppo Sto. Applicate su costruzioni nuove o da ristrutturare, la gamma di soluzioni per l’isolamento termico di Sto Italia consente di realizzare edifici energeticamente efficienti che, oltre a produrre un risparmio concreto in bolletta, contribuiscono a ridurre il consumo di combustibile da fonti energetiche fossili e a ridurre le emissioni di CO2.

Solo pochi mesi fa, infatti, Sto ha lanciato AimS (Aims: Aim Sustainability), la nuova linea di prodotti per l’isolamento termico delle facciate e la prima dell’azienda realizzata con più del 95% di materie prime rinnovabili, priva di agenti biocidi e senza conservanti.

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