Avviato in Italia il primo progetto Energiesprong

Ė stato inaugurato a Corte Franca, in provincia di Brescia, il primo cantiere italiano realizzato con il metodo innovativo Energiesprongapprodato in Italia grazie al Centro per l’innovazione no profit Edera e che si è subito imposto come un progetto vincente per realizzare riqualificazioni profonde, antisismiche e a “energia zero”, intervenendo in tempi molto ridotti rispetto ai sistemi di costruzione convenzionali.

Creato in Olanda dall’omonimo movimento e destinato a rivoluzionare il mondo dell’edilizia, il metodo Energiesprong si è rapidamente diffuso anche in Francia, Regno Unito, Germania e nello stato di New York, per un totale, ad oggi, di 6mila alloggi riqualificati. Il debutto italiano è avvenuto appunto a Corte Franca con un intervento di riqualificazione su un edificio residenziale costituito da due piani e cinque alloggi, che in pochi giorni è stato trasformato in una performante palazzina nZEB.

Per riqualificare un edificio residenziale rendendolo a impatto zero, antisismico e full-electric, la maggior parte delle lavorazioni è stata effettuata off-site, preassemblando i vari elementi che solo in un secondo tempo sono stati posati in cantiere. Un processo che rende gli interventi notevolmente più veloci e meno invasivi per chi vive all’interno delle case e che, se applicato su larga scala, potrebbe contribuire sensibilmente alla decarbonizzazione.

Concretamente, l’intervento di riqualificazione energetica è stato realizzato applicando a una nuova fondazione perimetrale esterna le nuove facciate, isolate e antisismiche, preventivamente costruite off-site con pannelli prefabbricati in legno e già provviste delle necessarie dotazioni impiantistiche. I 18 pannelli prefabbricati che rivestono le facciate dell’edificio sono stati installati al ritmo di uno all’ora, con un tempo di installazione complessivo inferiore ad una settimana di lavoro.

Per l’isolamento della parete a cappotto, Rockwool ha fornito il pannello in lana di roccia a doppia densità Frontrock Max Plus di spessore 12 cm. La particolare tecnologia a doppia densità consente di beneficiare dei vantaggi di un doppio strato di lana di roccia: uno superficiale, a densità molto elevata, che ottimizza le caratteristiche meccaniche e facilita l’applicazione della rasatura, oltre ad incrementare le prestazioni termiche e acustiche, e uno strato inferiore, che meglio si adatta al supporto. Il pannello non subisce inoltre variazioni dimensionali o prestazionali a seconda delle diverse condizioni termiche e igrometriche dell’ambiente: una caratteristica importante anche ai fini della durabilità del cappotto.

corte-franca-credits-Edera-–-Energiesprong-IT

Nella scelta delle soluzioni Rockwool è stato determinante anche il requisito della sicurezza. Il punto di forza dei pannelli isolanti in lana di roccia è infatti l’incombustibilità (Euroclasse A1): resistono infatti a temperature oltre i 1000°C e sono in grado di svolgere un’azione di contenimento delle fiamme in caso di incendio. Si tratta di un aspetto fondamentale per proteggere sia gli operatori in fase di assemblaggio, sia gli abitanti nel corso di tutta la vita utile dell’edificio.

Un altro fattore che è stato preso in considerazione è la sostenibilità: i pannelli Rockwool sono conformi ai CAM e la possibilità di riciclare la lana di roccia la rende un materiale interessante anche nell’ambito off-site, perché consente di passare a un modello più circolare, riducendo il consumo di risorse, di rifiuti e delle emissioni di carbonio.

La soluzione presentata a Corte Franca è solo il primo risultato di un percorso di innovazione, coordinato da Edera, con la partecipazione di altre 21 imprese impegnate nella realizzazione di prodotti industrializzati per una riqualificazione sempre più produttiva, veloce ed efficiente e quindi più economica e meno dipendente dagli incentivi.

«Con Energiesprong abbiamo avuto l’opportunità di collaborare con altri importanti partner di settore e di mettere a disposizione le nostre competenze e le nostre soluzioni innovative e performanti per l’isolamento e la protezione dal fuoco», spiega Mauto Tricotti, project sales manager Rockwool. «I vantaggi sono molti, perché i sistemi costruttivi off-site consentono di velocizzare la spinta verso la ristrutturazione profonda, con livelli qualitativi e prestazionali elevati, ottimizzando al contempo l’uso dei materiali e i tempi di cantierizzazione e limitando l’utilizzo di ponteggi e il disagio per gli abitanti. Realizzare manufatti “complessi” off-site permette inoltre di ottimizzare la gestione dei materiali e di ridurre i rifiuti, oltre a garantire maggior sicurezza per le maestranze che lavorano in cantiere».

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Cliccando su accetta, o continuando la navigazione, acconsenti all’uso dei cookie. Accetta Maggiori informazioni