Mario Cucinella firma il recupero della Fondazione Luigi Rovati di Milano

L’ottocentesco palazzo della Fondazione Luigi Rovati, situato nel centrale Corso di Porta Venezia a Milano, riapre al pubblico dal 7 settembre, dopo essere stato protagonista di un importante intervento di recupero architettonico a cura dello studio MCA Mario Cucinella Architects.

Nel corso dell’intervento si è proceduto anche all’ampliamento e all’annessione di ulteriori aree da adibire a funzione museale, pensati nel rispetto dell’edificio preesistente, all’ampliamento del primo piano interrato adibito a museo e la realizzazione di un secondo piano interrato, sotto il piano delle fondazioni, dedicato al deposito delle opere e a tutta l’impiantistica, a servizio dell’intero edificio. Lo studio MCA è stato inoltre incaricato della progettazione degli interni, degli allestimenti e della Direzione Artistica generale.

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Facciata Interna Palazzo ©Giovanni De Sandre

L’intervento presso la Fondazione Luigi Rovati

La prima fase dei lavori ha riguardato soprattutto le attività preliminari propedeutiche agli scavi per la costruzione dei due nuovi piani interrati: rinforzo strutturale e opere di sottofondazione. Dopo essere stato alleggerito con opere di strip-out e demolita una porzione di copertura per motivi strutturali, l’edificio è stato temporaneamente adagiato sui pali di sottofondazione, consentendo la demolizione delle vecchie strutture di fondazione e la costruzione dei due piani interrati.

L’ipogeo interrato

Nel primo livello interrato ampliato, sotto al giardino, destinato all’esposizione museale si trova lo spazio dedicato alla collezione etrusca. Uno spazio ipogeo, fluido, ispirato alle tombe di Cerveteri, fra le poche architetture etrusche rimaste. Allo spazio si accede dall’ingresso principale attraverso una scala intagliata nella pietra serena.

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Piano Ipogeo_Giovanni de Sandre per Fondazione Luigi Rovati

Piano-Ipogeo_Giovanni-de-Sandre-per-Fondazione-Luigi-Rovati

Da qui si arriva allo spazio espositivo composto da tre sale circolari e una grande ellittica, uno spazio in penombra avvolto da 30 mila conci di pietra, disegnati uno ad uno e sapientemente costruiti e montati. La scelta di una unica pietra, quella serena, racconta di una materia estratta da profonde cave di Firenzuola, e dà un senso di uno spazio scavato sottratto proprio come nelle cave. Le rigature orizzontali delle pietre, dovute alla dimensione del concio di 5 centimetri di spessore e un metro di lunghezza e distanziate di 5 millimetri tra loro, creano un effetto di sospensione di questa imponente massa che contrasta con i puntini lucenti dovuti alla presenza di scagliette di Mica nella miscela della pietra.

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Piano Ipogeo_Giovanni de Sandre per Fondazione Luigi Rovati

Il percorso espositivo è un viaggio attraverso l’arte e l’architettura, tra forma e materia tra città e civiltà. Lo Studio MCA ha curato anche il design delle teche espositive e, in stretta collaborazione con la Fondazione Luigi Rovati, il progetto museografico con la collaborazione scientifica del professore Salvatore Settis. Vetrine espositive e allestimenti interni sono stati progettati perseguendo il massimo degli standard internazionali in termini di qualità tecnica estetica e funzionale, e introducendo elementi di novità e sperimentazione in ambito museale.

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Piano Ipogeo, Vivere in città_Giovanni de Sandre per Fondazione Luigi Rovati

Piani fuori terra

Nei piani fuori terra del palazzo della Fondazione Luigi Rovati si è proceduto con lavori interni di finitura. Al piano primo (piano nobile) si è proceduto anche al restauro e al riposizionamento delle boiserie e degli arredi preesistenti, progettati e introdotti nel palazzo dall’architetto Filippo Perego nella prima metà del ‘900.

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Sala Warhol ©Giovanni de Sandre
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Sala Warhol ©Giovanni de Sandre

Di questi cinque piani, il livello zero è destinato alla hall di ingresso e al giardino, al bookshop, alla biglietteria e al caffè bistrot. Il piano successivo, piano ammezzato, è destinato agli uffici della Fondazione Luigi Rovati. Segue poi il piano nobile destinato a spazi per l’esposizione museale e d’arte contemporanea con interventi site specific in alcune stanze. Il secondo piano è destinato a eventi ed esposizioni temporanee, e infine il terzo piano ospita il ristorante.

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Sala Kennedy, Specchio Marianna Kennedy ©Giovanni de Sandre
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Sala Ontani ©Giovanni de Sandre

Altro elemento fondamentale nel generale progetto di recupero e restyling del palazzo è il giardino esterno, progettato dallo studio Greencure Marilena Baggio. Oggetto di vincolo da parte della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Milano, nel progetto del giardino è stato previsto il mantenimento e il rispetto delle specie arboree preesistenti, andando a integrare elementi di vegetazione e prato già presenti nel contesto cittadino. Nell’ottica di limitare i consumi idrici si è inoltre deciso di optare per specie arboree che necessitassero di poca irrigazione.

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Giardino e Padiglione ©Giovanni De Sandre

Sostenibilità ambientale ed energetica

Fin dalle prime fasi, grande attenzione è stata data al tema della sostenibilità ambientale ed energetica, sia in termini impiantistici sia di scelte dei materiali e nelle generali strategie d’uso. L’edificio della Fondazione Luigi Rovati è infatti in corso di certificazione, mediante protocollo Leed v4 New Costruction & Major Renovation e il livello di prestazione previsto è il Silver.

L’energia termica e frigorifera per la climatizzazione è interamente ottenuta mediante sistemi a pompa di calore ad acqua di falda, annullando le emissioni di gas serra locali e garantendo la massima fruibilità di tutti gli spazi esterni senza emissioni acustiche rilevanti.

Le prestazioni dell’involucro dell’edificio sono state notevolmente migliorate anche grazie alla coibentazione delle murature storiche conservate, alla sostituzione di tutti i serramenti con componenti ad alte prestazioni termiche e visive, e infine all’introduzione di sistemi di schermatura automatizzati sia per il controllo dell’energia solare sia per il controllo del comfort luminoso. Gli impianti di illuminazione sono full LED e a controllo dell’intensità.

La riduzione dei fabbisogni energetici è ottenuta anche mediante un impianto fotovoltaico nella copertura posizionato nella falda, lato interno per il rispetto del vincolo paesaggistico della veduta da Corso Venezia.

Tutti gli spazi sono ventilati con aria di rinnovo, trattata e filtrata secondo i più severi standard della certificazione Leed, al fine di garantire un elevato livello di qualità dell’aria interna con abbattimento del particolato e degli inquinanti gassosi.

Tutti gli infissi sono stati sostituiti e ripensati appositamente per l’edificio e per i suoi ambienti, garantendo ottimi standard e caratterizzandosi per l’elevata customizzazione in termini di design, realizzati da Capoferri.

«La Fondazione Luigi Rovati esprime così, anche attraverso il recupero di un edificio, i concetti fondamentali di sostenibilità, di recupero, di una attenzione ai temi dell’energia e dei consumi, al riuso dei materiali; ma anche la particolare attenzione alle condizioni di benessere per i visitatori, ricercatori e personale. L’architettura e l’arte sono una forma di cura, entrano dentro di noi, creano emozioni immaginazione e ricordi. È un modo per prendersi cura delle persone, e questa attenzione è l’espressione più genuina della sostenibilità», ha dichiara Mario Cucinella, presentando il progetto.

 

LA SCHEDA

Fondazione Luigi Rovati
Luogo: Corso Venezia 52, Milano
Progetto: MCA Mario Cucinella Architects
Project Manager: Giovanni Canciulli
Materiale lapideo: Casone Group
Ingegneria strutturale: Milan Ingegneria
Ingegneria impianti: Manens ingegneria
Lighting design: studio Piero Castiglion
Progettazione acustica: studio BioByte
Luci: iGuzzini
Exhibit design: MCA Mario Cucinella Architects, Fondazione Luigi Rovati, gruppo Goppion

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