La riqualificazione del parco fluviale sulla Moskva dello studio Wowhaus

Negli ultimi anni a livello globale si assiste a una profonda revisione del rapporto che lega i paesaggi fluviali alle città. Sono ormai innumerevoli le realizzazioni in cui si procede a vaste operazioni di riqualificazione e valorizzazione che tendono a rimettere i corsi d’acqua al centro dell’attenzione pubblica, ricostruendo un sistema di valori e relazioni che talvolta si era perso nel tempo. Un caso significativo e di elevata qualità fa parte della vasta produzione progettuale dello studio Wowhaus, con base a Mosca, fondato da Oleg Shapiro e Dmitry Likin nel 2007.

La filosofia progettuale dello studio parte dal mettere al centro l’idea di ibridazione e fusione tra spazi aperti e chiusi, ambiti naturali e artificiali, stabilendo dei criteri che tendono a rompere i confini tra architettura, spazio aperto, città e ambiti peri-urbani, favorendo in ogni progetto un rapporto più intenso tra le parti, ricco di contaminazioni, aperto a possibilità plurali e fondato su un sistema di trame narrative a supporto del paesaggio. Corrisponde a queste intenzioni la recente realizzazione di un parco lineare lungo il fiume Moskva a Kapotnya, distretto della città di Mosca.

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Vista della porzione a nord del parco caratterizzata dall’area umida e una forte componente naturale

Il progetto è partito dalla presa di coscienza delle condizioni di sottoutilizzo e abbandono che contraddistinguevano questa area naturale parzialmente degradata e usata sporadicamente. Come prima azione, gli architetti hanno cercato di focalizzare le ragioni di questa marginalità. Hanno così  individuato in una strategia di riconnessione degli ambiti pubblici urbani, delle zone naturali e dei parchi adiacenti, la soluzione per dare origine a uno spazio unificato, con al centro l’asse ecologico del fiume.

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Diagramma funzionale delle aree del nuovo parco
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Il nuovo parco nel sistema degli spazi aperti lungo il fiume Moskva
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La planimetria generale con l’indicazione delle nuove attrazioni

Si è così prodotto un disegno in cui il parco fluviale appare come un punto nodale per il distretto di Kapotnya, partecipe di un sistema a rete più vasto. Il progetto è semplice nella sua essenza e parte dall’obiettivo di rendere l’area funzionale e attrattiva senza stravolgere il suo carattere, ma preservando e amplificando le caratteristiche del paesaggio naturale, compreso il recupero di un ambito paludoso che versava in condizioni particolarmente critiche e che oggi, attraverso un processo di cura e di dotazione infrastrutturale, tramite alcune passerelle, è diventato il centro del programma narrativo del parco.

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Le trame del parco e i punti nodali
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Vista aerea del percorso sulle aree umide
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Utilizzo dei percorsi da parte dei visitatori

Questa attenzione finalizzata alla conservazione, valorizzazione e ripristino delle risorse è stata orientata anche dalla limitata disponibilità economica. Una criticità che non si è rivelata un fattore penalizzante, ma una risorsa, capace di indirizzare il lavoro degli architetti e permettere di concentrarsi sulla salvaguardia e integrazione del patrimonio naturale.

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Vista sul percorso ciclo-pedonale sospeso
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Una delle aree attrezzate coperte
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Un angolo del parco usato per la pesca amatoriale

Il programma si è quindi limitato a quanto necessario, procedendo al ripristino delle arginature fluviali e limitando le trasformazioni a un sistema di percorsi e alla disposizione di alcune aree funzionali circoscritte e minimali. Tra queste va sottolineata la presenza di una piattaforma di osservazione dotata di una torre-faro che si imposta come landmark dell’area e rappresenta l’unica eccezione alla elementarità dell’intervento.

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Un’assonometria del manufatto divenuto simbolo del nuovo progetto paesaggistico
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La torre-faro che si imposta come landmark dell’area

La scelta dei materiali è stata anch’essa legata alla disponibilità  finanziaria limitata e ha privilegiato economicità, funzionalità e durabilità. Le parti più dure sono pavimentate e dotate di arredi in cemento, mentre nelle porzioni più  naturali predomina il legno. Il programma e le scelte progettuali di questa realizzazione derivano anche da un processo partecipativo di grande interesse, svolto in stretta relazione con gli abitanti a cui è  stato chiesto di formulare richieste, ipotesi e di offrire visioni che hanno ispirato il lavoro degli architetti.

 

di Andrea Oldani, Politecnico di Milano (da YouBuild n.22)

 

LA SCHEDA

Nome: Park on the Banks of the Moskva River in Kapotnya
Committente: The Institute of Urban and Systems Designing – Moscow
Progetto: Wowhaus (Dmitry Likin, Oleg Shapiro) con Tatyana Starchenko e Vladimir Belyakov; collaboratori: Yanina Smagina, Zhanna Galut, Sofia Zhukova, Aleksandra Plotnikova;
Project manager: Diana Dolgopolova
Superficie: 34,2 ha
Anno Completamento: 2020
Web: wowhaus.ru
Fotografie: Daniil Annenkov; Artour Shustrov

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