Nido di Dossena (Bergamo): un orto in piazza guarda la valle

Foto di insieme e di dettaglio dell’intervento realizzato

Non è raro, in ambiente alpino, imbattersi in piccole baite dove, al di fuori della porta principale, ci sono tre pietre: due piedritti fissati nel terreno e una lastra semplicemente appoggiata, formano una seduta, offrendo uno spazio di riposo al termine del lavoro, un luogo di contemplazione della natura, oltre che una estensione dello spazio domestico che apre a qualche forma di socialità condivisa.

Questa figura ancestrale, propria di tutte le forme dello spazio pubblico di montagna, dalla piazza della fontana, alle edicole e ai punti di snodo tra le case, ha ispirato la ricerca di oberti+oberti architetti nel progetto del«nido» di Dossena. Spazio pubblico e belvedere che declinano in modo amplificato la dimensione culturale e sociale della sosta, conferendo nuova identità ad un ambito marginale che diventa luogo.

L’occasione di progetto dipende dalla necessità di ricostruire una terrazza pericolante posta ai lati della strada che attraversa Dossena, borgo in provincia di Bergamo, posto a 986 metri di altezza e situato a cavallo tra la val Serina e la val Brembana.

Nasce così una innovativa figura dello spazio pubblico, assimilabile più a una sorta di hortus conclusus che a una piazza, prevalentemente minerale, che si confronta e si apre su un paesaggio straordinariamente equilibrato ed espressivo di una forma antica di dialogo tra natura e artificio. Risulta uno spazio geometrico e misurato, che diventa l’occasione per una riflessione sulla identità del luogo, sui materiali, il loro carattere e le molteplici possibilità di impiego degli stessi.

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Pianta e prospetto dell’intervento

 

Con grande abilità e secondo una prassi di cantiere ormai rara, calcestruzzo, ferro e pietra sono combinati in un sapiente tecnicismo che, assecondando una certa grazia, decisamente inconsueta in ambiente montano, è capace di conferire un tono marcatamente contemporaneo a una realizzazione sostanzialmente tradizionale.

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Foto di insieme e di dettaglio dell’intervento realizzato scattate durante le ore notturne.

 

La forma del recinto, tipica degli orti o dei giardini di montagna, spesso alternata a elementi vegetali, diventa una partitura metallica destinata a rivestirsi dell’elemento arboreo e quindi mutarsi in sostanza vegetale. Questa recinzione determina lo spazio del nido e offre un interno alla dimensione infinita del paesaggio. La sostanza è quella di una semplice figura, pavimentata con tradizionali lastre di Serpentino della Valmalenco, che si spezzano e rendono manifesta l’invisibilità delle forze telluriche, completata dal carattere quasi metafisico degli arredi.

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La fase di realizzazione del modello in polistirolo, in scala 1:1, dal quale è stato ricavato il positivo in pietra artificiale.

 

Oggetti a geometrici, dalla forma ovoidale e fuori scala che, tramite la loro superficie levigata, negano la durezza della pietra artificiale che li costituisce e ribadiscono la grazia che accompagna questa realizzazione. Forme ricercate e non casuali, che sottolineano un interesse implicito nel volere rimarcare la necessità dell’architettura di collocarsi in una posizione precisa all’interno dell’opposizione tra natura e artificio, organicità e razionalità, ragione e sentimento.

In questo equilibrio il sole, o al contrario l’illuminazione stradale, completano un quadro ispirato da una ricerca di programmata ambiguità, grazie al gioco delle ombre portate della recinzione metallica che tagliano la piazza in modo diversificato nello scandirsi naturale della giornata o nella artificiale fissità della scena notturna.

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Il gioco delle forme e d ei materiali scandito dall’ombra della recinzione metallica

 

Ci si trova di fronte a una piccola realizzazione che assume un valore fortemente dimostrativo nel rimarcare il significato profondo dell’architettura, evidenziando la possibilità di reinvenzione che è insita in ogni paesaggio e la necessità di mettersi in continuità con alcune forme e modi di vivere lo spazio che appartengono al passato e possono essere assunti e reinterpretati in modo fecondo dal progetto contemporaneo.

di Andrea Oldani, Politecnico di Milano (da YouBuild n. 21)

 

LA SCHEDA

Nome: Il Nido – Progetto per la realizzazione di una nuova terrazza panoramica
Anno Completamento: 2019
Committente: Comune di Dossena (Bergamo)
Progetto architettonico e direzione lavori: oberti+oberti | architetti (Gualtiero Oberti e Lucia Oberti) con Claudio Bonfanti, Edoardo Corna e Simone Arrighetti
Progetto impiantistico e direzione lavori: Davide de Nicola, Bergamo
Servizio prestato: Progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva, Direzione Lavori, misura e contabilità, prestazione ex D.Lgs. 81/08, redazione del CRE

Imprese esecutrici:
Opere edili: Edilmacar Srl
Impianto elettrico: R.G. di Rota S.n.c.

Aziende fornitrici:
Opere in pietra: Marmi Mauri, Lanzada So
Opere in pietra artificiale: Bresciani Fratelli Cementisti, Sorisole Bg
Opere in ferro: Comfed Srl, Brusaporto Bg
Corpi illuminanti: Beblaze, Vilminore di Scalve Bg – Luce In, Sorisole Bg
Dimensioni: Ellissoide 12 x 5 m

Importo dei lavori: 73.640,00 €
Info: www.obertiarchitetti.it

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