Progetto definitivo per la riqualificazione dell’ex Amideria Chiozza

Rendering del progetto di Politecnica

Fase di progettazione definitiva per la riqualificazione dell’ex Amideria Chiozza, che il Comune di Ruda (Udine) ha affidato al raggruppamento temporaneo d’impresa formato da Politecnica (società di progettazione integrata, architettura, ingegneria e urbanistica) in collaborazione con Cooprogetti di Pordenone, Studio Associato Pessina-Lanza di Palmanova e la restauratrice Monica Endrizzi.

L’obiettivo è il recupero è inserire il complesso archeologico industriale, di circa 10 mila metri quadri, all’interno di un percorso turistico e culturale di valorizzazione del territorio, in sinergia con i siti Unesco di interesse regionale, come Aquileia, Cividale e Palmanova. L’intervento di restauro conservativo permetterà di preservare la memoria storica dell’ex Amideria, bene riconosciuto da vincolo di interesse culturale nel 1989 e censito nel Sistema Informativo Regionale del Patrimonio Culturale (SirpaC) tra le Archeologie Industriali. Allo stesso tempo, il complesso rivivrà attraverso una nuova destinazione d’uso in cui convivranno tecnologia, innovazione e tradizione locale.

Rendering dall'alto del progetto di Politecnica
Rendering dall’alto del progetto di Politecnica

“Questo progetto riflette un concetto di restauro sempre meno legato all’architettura classica, in favore di un recupero degli edifici industriali all’insegna dell’innovazione e della sostenibilità ambientale, qui reso possibile anche grazie all’utilizzo del metodo HBIM, in cui Politecnica ha una grande esperienza. È un privilegio per noi contribuire alla realizzazione di un progetto che ha grande valore per il territorio e che restituirà alla comunità locale un simbolo della sua storia, in chiave  nuova e rinnovata. Sono proprio gli interventi che hanno una valenza sociale molto forte, dove è centrale l’ascolto di chi vive i luoghi in cui operiamo, quelli che Politecnica riesce ad interpretare al meglio”, è il commento di Alessandro Uras, architetto e socio di Politecnica e Responsabile della progettazione architettonica e del restauro.

Nell’intervento sarà applicata la metodologia Hbim (Heritage Bim), l’innovativa tecnologia di progettazione per il recupero degli edifici storici, che permetterà di ottimizzare la pianificazione, realizzazione e gestione del progetto anche in termini di efficacia ed efficienza energetica. Elemento centrale della progettazione sarà, infatti, la rifunzionalizzazione dell’edificio in termini di sostenibilità ambientale, attraverso soluzioni tecnologiche che consentano allo stesso tempo di impattare il meno possibile sull’architettura originaria dell’ex Amideria.

In particolare, per la climatizzazione sarà valutata l’installazione di un impianto geotermico e per l’illuminazione si prevede di realizzare un impianto a Led con sensori di presenza e di luminosità attivi, che consentiranno un notevole risparmio energetico ed una gestione ottimale della luce. Inoltre, il volume dell’edificio sarà composto da due corpi di fabbrica collegati da corti all’aperto, attraversate da una strada interna completa di aree verdi ripristinate, che potrà essere percorsa e vissuta negli orari di apertura del nuovo complesso e che inaugurerà un nuovo concetto di spazialità e prospettive di abitabilità dell’area circostante.

 

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