In Cina il salotto urbano OōEli di Renzo Piano, tra padiglioni ibridi e giochi d’acqua

Vista a volo d’uccello. Foto: ©Wentao Zhang

Nel 2020 Renzo Piano Building Workshop e Group of Architects, in questa occasione anche sviluppatore, hanno portato a compimento il complesso multifunzionale OōEli per il brand di moda cinese Jnby.

YouBuild ha già raccontato di questo progetto tre anni fa (numero 8/2018), in seguito a un sopralluogo del cantiere, dove abbiamo trovato un pezzo di Italia impegnato nella realizzazione dei cementi architettonici. Oggi questa realizzazione rappresenta uno dei più importanti e innovativi interventi nella città di Hangzhou degli ultimi anni.

Il nuovo quartiere è un parco artistico che si estende su una superficie di circa 260 x 175 metri, per un totale di circa 50 ettari, e che accoglie usi misti, integrando spazi per la cultura, per le sfilate di moda, per il commercio, per performances e per il lavoro.

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Tower e s pecchi d’acqua. © RPBW, ph. Jiali Zhou

 

L’area insiste su uno dei tipici isolati contemporanei cinesi, libera grazie alla demolizione del tessuto preesistente e poi circondata da strade ad alto scorrimento che la separano dal contesto urbano. I progettisti hanno deciso di concentrare le masse sul perimetro, al fine di ottenere un grande spazio pubblico al centro.

Di forma rettangolare, questa oasi definita come salotto urbano, si estende su un’area di 90 x 120 metri ed è caratterizzata da un gioco geometrico di superfici minerali, aree vegetali, terrazzamenti, salti di quota e specchi d’acqua.

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Concept del masterplan
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Sezione

 

La flessibilità d’uso è uno dei criteri che hanno guidato la progettazione della vasta corte, come dimostra il funzionamento delle vasche d’acqua, che possono essere svuotate e utilizzate per attività collettive, quali l’organizzazione di eventi, concerti e proiezioni all’aperto.

Le aree tematiche della corte sono definite da percorsi rettilinei che si allineano alla sagoma trapezoidale degli edifici, e trovano un riferimento all’esterno al perimetro del lotto nel nuovo ponte che supera il canale, sul lato Sud. Il nuovo isolato risulta pertanto definito da un recinto abitato, spezzato da segni obliqui, coincidenti con i tracciati pedonali.

A questa rigidità di impianto si oppongono tre elementi: il sistema di padiglioni a uso ibrido, che punteggiano il vasto spazio aperto, il grande ed imponente elemento plastico, che con echi costruttivisti organizza in verticale una sequenza di spazi dedicati all’arte, e l’articolazione delle facciate, che raggiunge un’equilibrata sintesi tra omogeneità dei fronti e vibrazione delle superfici.

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Vista sulla corte interna. © OōELi, ph. by Wen Studio
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Percorsi nella corte. © RPBW, ph. Jiali Zhou

 

Realizzati con la tecnologia delle casseforme rampanti in cui è stato immesso il calcestruzzo garantendo una qualità estetica incredibile, tanto che Renzo Piano lo definisce pietra colata, i volumi si alzano fuori terra per un numero di piani compreso tra sei e nove, di cui gli ultimi due risultano arretrati al fine di ottimizzare l’apporto solare.

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Dettaglio sulla Artist Studio Tower. © OōELi

 

In relazione al programma funzionale, alcuni piani risultano permeabili alla quota del suolo e ospitano gli spazi di natura più pubblica, instaurando una relazione diretta con il cuore verde del complesso.

La ripartizione delle masse assicura appropriata illuminazione diurna e idonea ventilazione naturale a tutto l’insieme. Coperture vetrate, frangisole, ombreggiamenti meccanizzati e vegetazione schermano dalle radiazioni solari la pronunciata trasparenza degli involucri, secondo patterns che donano alle facciate un cangiante senso di unità. Tetti giardino e terrazzamenti, che ospitano le celebri varietà di tea locali, compongono il quinto prospetto e alludono ai verdi paesaggi ondulati delle piantagioni.

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Dettaglio facciata. © Maxime Laurent.
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Uffici JNBY. © RPBW, ph. Jiali Zhou

 

Un aspetto di grande interesse risiede nel carattere architettonico conferito alla corte centrale che, in questo progetto, connota un’identità civica e contemporanea per lo spazio aperto pubblico, inserendosi in un filone di ricerca relativamente poco battuto in un contesto geoculturale come quello cinese. È proprio il suo carattere ambiguo, a cavallo tra parco, giardino e piazza, ad impreziosire le spazialità e le modalità d’uso di questa oasi urbana pubblica.

di Gerardo Semprebon, Politecnico di Milano (da YouBuild n.20)

 

LA SCHEDA
Committente: Hui Zhan Technology (Hangzhou) Co
Luogo: Hangzhou, Zhejiang Province, China
Cronologia: 2013-2020
Progetto: Renzo Piano Building Workshop and Group of Architects (M. Carroll, O. de, M. Laurent, J. Zhou, P. Fang, A. Guazzotti, J. Hallock, D. Hart, S. Ishida, S. Kim, A. Phommachakr, D. Piano, S. Polotti, M. Ottonello and J. Guzman, J. Gwokyalay, T. Hassen, S. Modi; A. Pizzolato, B. Pignatti, G. Semprini, F. Cappellini, I. Corsaro, F. Terranova, Qing Zhou, Du Liming, Zhao Liang Liang, Liu Lin).
Consulenti Strutture, facciate, illuminazione e sostenibilità: Arup
Paesaggio: Rana Creek / Greentown Akin
Giochi d’acqua: JML.
Interni: GOA Lekong
Info: www.rpbw.com e www.goa.com.cn

 

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