Braga: l’arte delle porte a prova di fiamme

Anche le porte possono giocare un ruolo fondamentale nella protezione antincendio. Studiate per rispondere a determinate caratteristiche tecniche, sono in grado di isolare le fiamme e il fumo per un periodo determinato di tempo, evitando al fuoco di propagarsi all’interno di un edificio. Un sistema di protezione passiva che può fare la differenza, a patto che sia certificato, ammonisce Giuseppe Braga, fondatore dell’omonimo gruppo specializzato nella produzione di componenti e porte interne in laminato e tranciato, anche a prova di fiamme.

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La sede Braga a Casalmaggiore (Cremona)

 

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Esempio di porta EI con certificazione Italia standard

Domanda. Braga costruisce elementi per porte dal 1974. Quando avete iniziato a occuparvi anche di porte antincendio?
Risposta. Circa cinque anni fa. Braga è nata come azienda produttrice di semilavorati per porte interne. Negli anni, per rispondere alle esigenze del mercato, si è evoluta avviando la produzione di porte finite. Più di recente, dal mondo della progettazione sia in Italia che all’estero, ha iniziato a diffondersi l’esigenza di porte tagliafuoco, che abbiamo assecondato avviando la produzione anche di questa tipologia di prodotti. Una scelta strategica che ci è servita per completare il pacchetto d’offerta proposto alla clientela. Per soddisfare la richiesta di porte antincendio abbiamo così avviato l’iter che ci ha portato a conseguire le certificazioni del caso, prima secondo la normativa italiana, poi British Standard e in seguito anche di altri Paesi.

D. Questo tipo porte ha necessità di una progettazione particolare?
R. Inizialmente ci siamo avvalsi della consulenza di studi esterni, che ci hanno consigliato e supportato nella progettualità legata a queste porte. Abbiamo iniziato con le porte tecniche Rei30 e Rei60 e successivamente abbiamo ampliato la gamma anche alle porte Rei90 e fuori misura per specifici progetti.

D. Il team di consulenza sulla progettazione è rimasto esterno?
R. Continuiamo ad avvalerci della consulenza di uno studio esterno. Allo stesso tempo abbiamo inserito figure interne all’azienda che hanno permesso di accrescere le competenze su questo tipo di mercato, diventando a tutti gli effetti referenti per la progettazione delle porte e lo sviluppo dei progetti.

D. C’è differenza tra le porte destinate agli ambienti residenziali e quelle per complessi pubblici o industriali?
R. Le porte in ambito residenziale sono generalmente più semplici e con un adeguato rapporto qualità-prezzo rispetto a quelle destinate all’hotellerie. In questi casi infatti, oltre a ricercare un prodotto che abbia le caratteristiche tecniche necessarie per rispondere ai requisiti di sicurezza antincendio, è richiesto anche qualcosa di particolarmente accattivante dal punto di vista estetico.

D. Quindi le porte antincendio sono customizzabili?
R. In parte sì, nel senso che comunque devono essere rispettate le direttive legate alle certificazioni. La customizzazione è possibile a livello di finitura, la struttura interna della porta e le caratteristiche degli accessori restano vincolati. In ogni caso, qualora si presentino delle necessità particolari e ci siano le giuste quantità, Braga è disponibile a valutare insieme ai progettisti lo studio di nuovi modelli di porta, che però, prima di essere messi in produzione, devono passare il vaglio di nuovi test di prova ed essere certificati antincendio.

D. Nelle certificazioni ci sono differenze tra Italia ed estero?
R. Sì, le differenze sono molto significative. Ogni Paese continua ad avere le proprie indicazioni ed esistono anche più certificazioni nelle stesse nazioni. Insomma è un vero mare magnum. Alcuni Paesi riconoscono i laboratori di altre nazioni, altri non lo fanno. Per esempio, alcuni Paesi del Golfo richiedono la certificazione in loco, che deve essere avvallata da laboratori da loro riconosciuti. Quindi, non è detto che una porta testata e certificata in Italia abbia validità in quest’area, ma le difficoltà permangono anche all’interno della stessa Comunità Europea.

D. Quali sono dunque le caratteristiche generali di una porta tagliafuoco?
R. Il requisito fondamentale è che la porta resista al fuoco e che sia certificata. Per questo deve superare determinati test di prova che valutano la sua resistenza al fuoco per un certo numero di minuti. Anche in questo caso, però, i laboratori non operano tutti nello stesso modo, per cui la stessa prova al fuoco viene fatta con metodologie leggermente diverse. E questo fa sì che alcuni test siano più semplici da superare di altri.

D. Rispettare gli standard imposti dalle certificazioni è complicato da un punto di vista tecnico?
R. La conoscenza approfondita dei materiali, che ci deriva da oltre 40 anni di esperienza nella produzione di componenti per porte, ci ha agevolato. Dopodiché, più sono alti gli standard che si vogliono raggiungere, più aumenta la difficoltà di raggiungere una determinata certificazione. Per le porte Rei30, cioè in grado di resistere al fuoco per una durata di 30 minuti, il raggiungimento dell’obiettivo è abbastanza semplice. Se parliamo di porte Rei90 le cose si complicano e il prodotto deve essere studiato in maniera molto più attenta. Inoltre oggi, non solo nel mondo dell’hotellerie, ma anche nel residenziale, stanno aumentando le richieste di porte che, oltre alla sicurezza antincendio, soddisfino anche parametri di fonoassorbenza, aggiungendo un ulteriore livello di complessità al prodotto.

D. E Braga come sta rispondendo a questa nuova esigenza?
R. L’azienda ha già promosso diversi test per comprovare le performance acustiche dei suoi prodotti, e attualmente abbiamo in produzione porte con isolamento acustico compreso tra 30 a 46 decibel.

D. Quali tipi di porte antincendio avete in catalogo?
R. Porte per interni in laminato e tranciato, con caratteristiche di resistenza al fuoco o fonoassorbenza, o entrambe nel caso in cui venga richiesto dal progettista.

D. Qual è il vostro rapporto con il progettista?
R. Si parte sempre da un capitolato, sulla base del quale viene sviluppata una prima offerta. Poi, si avvia un confronto con il responsabile del progetto, per migliorare l’offerta sia da un punto di vista tecnico che economico. A fronte di quantità adeguate, Braga è disponibile a valutare la customizzazione del prodotto, in funzione del progetto.

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D. Una delle differenze principali è tra laminato e tranciato. In che cosa consiste?
R. La differenza è inerente al materiale di superficie, ma la struttura della porta è la stessa. Oggi l’offerta del mercato italiano è per il 90% legata al mondo del laminato. Il tranciato, molto utilizzato diversi anni fa, oggi è un materiale di nicchia e di gran pregio, che Braga è comunque ancora in grado di produrre.

D. Fornite anche stipiti e coprifili?
R. Assolutamente sì, perché sono parte integrante della certificazione. Anche questi devono avere caratteristiche precise per rispondere alla certificazione antincendio.

D. In che modalità distribuite le vostre porte?
R. Per quanto riguarda il mercato estero la distribuzione è legata al mondo del progetto. Veniamo contattati direttamente dal costruttore o dall’intermediario e sviluppiamo le varie offerte in base ai requisiti del progetto. In Italia, invece, ci avvaliamo di distributori e professionisti installatori, una rete consolidata di partner acquisita in 40 anni di presenza capillare sul mercato.

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