Pannelli isolanti green di Saint-Gobain per ampliare l’università

Interno della nuova sede della Facoltà di Medicina - La Sapienza

Favorire il riutilizzo di materiali destinati in discarica e dare vita a nuovi prodotti performanti per il mondo delle costruzioni è un impegno prioritario di Saint-Gobain. L’obiettivo? Risparmiare risorse naturali, ridurre i rifiuti, costruire edifici più sostenibili per l’ambiente e per l’uomo. E sono proprio i pannelli in lana di vetro Isover Clima34 G3 di Saint-Gobain Italia, prodotti con oltre il 75% di materiale riciclato, uno degli elementi che caratterizzano il recente ampliamento della Facoltà di Medicina e Psicologia dell’Università di Roma La Sapienza – Azienda Ospedaliera Sant’Andrea.

L’intervento di espansione costituisce una delle linee di riassetto strategico dell’ateneo romano. La nuova sede, moderna e funzionale, ha una superficie coperta di circa 40 mila metri quadrati, e comprende diversi ambienti interni: 17 aule totali per complessivi 1.196 posti, 21 laboratori, un’aula multimediale da 94 posti, due segreterie didattiche, tre skill lab, due spazi di coworking, dieci uffici dipartimentali e sette uffici di presidenza.

Esterno della nuova sede della Facoltà di Medicina - La Sapienza
Esterno della nuova sede della Facoltà di Medicina – La Sapienza

Dal concepimento alla realizzazione dell’opera, firmata dagli architetti Maurizio Costa e Paola Di Bisceglie e dallo studio Abdr Architetti Associati di Roma, si è tenuto conto degli aspetti relativi all’impatto sul territorio e alla sostenibilità, coniugandoli con uno studio architettonico ed una ricerca in grado di valorizzare la funzionalità dei volumi ed il comfort dell’utenza.

Tutte le facciate del complesso sono state rivestite con pannelli in lana di vetro Saint-Gobain Isover Clima34 G3, prodotti ad alta densità, idrorepellenti, estremamente fonoassorbenti e incombustibili, per ottenere, in modo naturale e traspirante, il miglior isolamento termo-acustico. I pannelli sono prodotti in Italia con almeno l’80% di materiale riciclato e sono trattati con una resina termoindurente a base di componenti organici e vegetali, in grado di minimizzare le emissioni nell’aria di sostanze inquinanti come la formaldeide ed altri composti organici volatili. Sono conformi ai Criteri ambientali minimi e per questo consentono di accedere al superbonus 110%.

“Siamo orgogliosi di avere partecipato con le nostre soluzioni alla realizzazione di un edificio di pubblica utilità e di grande importanza come questo. Per Saint-Gobain la sostenibilità nasce dalla progettazione e dalla capacità di prevedere e gestire ogni fase di vita degli edifici, integrando materiali in grado di ridurre il più possibile l’impatto ambientale nel tempo e garantire i più alti livelli di comfort. E che cosa c’è di più sostenibile di un materiale che nasce proprio da un sistema di riciclo”, commenta il Ceo del Gruppo Saint-Gobain in Italia, Gaetano Terrasini. “Così si riduce davvero l’impatto ambientale derivante dalle attività industriali, attraverso la valorizzazione dei rifiuti, la riduzione dei consumi energetici e il minor utilizzo di quantitativi di materie prime. Questa metodologia produttiva rappresenta per il Gruppo Saint-Gobain uno dei focus irrinunciabili per una crescita che limiti i propri impatti irreversibili sull’ambiente, e vuole essere anche un esempio per le nuove generazioni, al fine di sensibilizzarle sull’importanza e sulla centralità del tema. E che cosa c’è di meglio di una applicazione pratica proprio nell’ambito universitario!”

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