Beni culturali, la manutenzione passa attraverso il Mepa

Restauro nella Valle dei Templi ad Agrigento

Dal 2016 le amministrazioni pubbliche hanno la possibilità di negoziare sul Mepa (il portale Acquisti in Rete della Pubblica Amministrazione) beni, servizi, ma anche lavori di manutenzione. Una facoltà introdotta dalla Legge di stabilità 2016. Lo scopo di un contratto per lavori di manutenzione realizzare un singolo intervento o un insieme di interventi consistenti nella riparazione e/o adeguamento di un impianto, immobile o manufatto: si tratta, dunque, di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, che escludono quelli di restauro e risanamento conservativo e le ristrutturazioni edilizie e urbanistiche.

Fra i sette i bandi istituiti (manutenzioni edili; stradali, ferroviarie ed aeree; idrauliche, marittime e reti gas; impianti; ambiente e territorio; dei beni del patrimonio culturale e opere specializzate) i lavori per i Beni del patrimonio culturale riguardano in particolare le attività e gli interventi destinati al controllo delle condizioni del bene culturale e al mantenimento dell’integrità, dell’efficienza funzionale e dell’identità del bene e delle sue parti (articolo 29 comma 3 del D.lgs. 42/2004 – Codice dei beni culturali e del paesaggio).

 

Lavori di manutenzione e restauro
Lavori di manutenzione e restauro

 

L’intervento di manutenzione è preceduto dalla predisposizione di un progetto esecutivo che contiene i dettagli dei lavori da realizzare, il costo previsto, il cronoprogramma e il piano di manutenzione dell’opera e delle sue parti.

Le imprese, per abilitarsi al bando, devono possedere i requisiti relativi alla categoria merceologica di abilitazione OG2 (Restauro e manutenzione dei beni sottoposti a tutela), che comprende le lavorazioni specialistiche necessarie a recuperare, conservare, trasformare, ripristinare, ristrutturare, sottoporre a manutenzione gli immobili di interesse storico soggetti a tutela a norma delle disposizioni in materia di beni culturali e ambientali.

Gli operatori economici devono quindi possedere Requisiti di ordine generale e idoneità professionale, sussistenza dei motivi di esclusione; iscrizione nel registro della camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura, ovvero nel registro delle commissioni provinciali per l’artigianato, ovvero presso i competenti ordini professionali, ovvero dichiarazione di svolgere attività professionale non organizzata in ordini o collegi per attività inerenti la categoria di abilitazione; non sussistenza della causa interdittiva) e Requisiti di capacità tecnica (possesso della qualificazione Soa e/o possesso di ulteriori abilitazioni ed autorizzazioni eventualmente previste dalla normativa vigente).

Per l’affidamento e l’esecuzione dei lavori di manutenzione, sia ordinaria sia straordinaria, le amministrazioni possono negoziare i lavori tramite Trattativa diretta (Td) e Richiesta di offerta (Rdo).

Per importi inferiori a 40mila euro è consentito l’affidamento diretto; per importi compresi tra 40 e 150 mila euro è consentito l’affidamento diretto previa valutazione di tre preventivi; per importi compresi tra 150mila e 350mila euro è consentita la procedura negoziata e l’invito deve essere rivolto almeno a 10 operatori economici; per importi compresi tra 350mila e 1 milione di euro è consentita la procedura negoziata e l’invito deve essere rivolto almeno a 15 operatori economici.

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