Monitorare il consumo nelle abitazioni: risparmio energetico fino al 28%

Tra due anni una direttiva europea obbligherà i vecchi edifici, per ogni cambio caldaia, a convertire il proprio impianto in un sistema con controllo automatico della temperatura. La termoregolazione dovrà diventare lo standard e tutti i Paesi membri hanno dato il loro consenso, anche l’Italia. Se fosse davvero applicata in Italia consentirebbe un risparmio energetico del 28%.

Peccato che, nonostante l’obbligo di legge, nel nostro Paese ancora 15 milioni di abitazioni, ovvero due terzi del totale, non siano ancora dotate di valvole termostatiche e circa l’80-90% degli impianti centralizzati non è bilanciato correttamente. In Europa solo Malta e Grecia fanno peggio.

«Questa conversione», sottolinea Michele Camisasca, direttore generale di Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente), «porterebbe a risparmiare 3-4 miliardi di euro l’anno. Investire nell’adeguamento degli impianti di riscaldamento residenziali si traduce in un beneficio per le persone, una riduzione delle emissioni di CO2 e una riduzione dei costi di importazione di gas metano».

 

Convegno Smart Cities
Convegno Smart Cities

 

Un tema che è stato anche il focus del convegno Smart Cities: qualità dell’aria ed efficienza energetica nel futuro delle nostre città, organizzato al Pirellone, a Milano da Danfoss Italia (azienda internazionale progettista di tecnologie) e A2A Energia (utility di energia elettrica, gas, servizi lombarda), con il sostegno di Regione Lombardia.

 

Italia in ritardo sul risparmio energetico

«L’Italia si trova agli ultimi posti sulla strada dell’efficientamento energetico», aggiuge Stephan Kolb, Danfoss head of industry association. «Attraverso una maggiore consapevolezza del cittadino in ambito di termoregolazione e grazie al solo impiego delle valvole termostatiche si potrebbero ridurre i consumi del 15-35% all’anno».

Attualmente il 50% della popolazione mondiale vive in città e aree urbane, ed entro il 2050 la previsione di inurbamento potrebbe raggiungere il 70%. E nelle città il riscaldamento degli edifici è responsabile oggi di oltre un terzo del consumo globale e del 75% delle emissioni di carbonio. È nelle città quindi che risiede il più alto potenziale di efficientamento energetico.

«Da qui si evince che, in un’ottica economica-gestionale, il target del residenziale si prende più di metà del mercato dell’efficienza energetica», puntualizza Vittorio Chiesa, docente al Politecnico di Milano, presidente del Comitato Scientifico MCE 2018. «Le direzioni di sviluppo principali del settore sono molte: in primo piano i sistemi di monitoraggio e controllo garantirebbero un notevole risparmio energetico, quantificabile in – 21% in soluzioni monofamiliari e – 28% in contesti condominiali.

«Questi sistemi inoltre darebbero spazio alla creazione di servizi addizionali che avvengono oltre il contatore, offrendo al consumatore delle informazioni utili al fine di orientarlo a un uso migliore di quello che ha o addirittura alla sostituzione degli impianti che possiede. Il mondo del digitale, in più, avrebbe una naturale relazione con i servizi di monitoraggio e ha nelle sue corde soluzioni per gestire grandi moli di dati e quindi per offrire messaggi al consumatore in materia di sostituzione tecnologica».

Danfoss e A2A Energia hanno anche intrapreso un’iniziativa in collaborazione con Arpa Lombardia per sensibilizzare i più piccoli e rendere così consapevoli i futuri cittadini sulla necessità di adattare lo stile di vita urbano a una realtà sostenibile. A partire dai prossimi mesi, il progetto coinvolgerà le classi IV e V delle scuole primarie e le prime delle scuole secondarie delle provincie di Milano, Monza, Brianza, Brescia, promuovendo la collana AmbientiAMOci, una serie di quattro libretti dedicati ai bambini e ai ragazzi che trattano di Alimentazione, Aria, Acqua, Rifiuti.

 

(Giacomo Casarin)

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