In Calabria, tra le pieghe meno esplorate della Locride e della Valle del Torbido, si è svolta la sesta edizione del Viaggio nello Stretto – Mediterranei Invisibili, un progetto ideato da Alfonso Femia e realizzato da 500×100 e dalla fondazione Le città del futuro.
Due giornate intense, fatte di scoperte e riflessioni, hanno attraversato paesaggi sorprendenti e luoghi carichi di memoria, dove le parole sistema, equilibrio, azione e unione hanno assunto un significato concreto e urgente.
Liquichimica Biosintesi: da ecomostro a risorsa costiera
Il viaggio è iniziato lungo la costa ionica, nell’area delle Saline Ioniche, dove sorge l’imponente e abbandonata Liquichimica Biosintesi. Costruita negli anni Settanta per produrre mangimi da bio-proteine, l’impianto venne chiuso dopo pochi mesi per la pericolosità del prodotto.
I suoi 750 dipendenti rimasero in cassa integrazione per vent’anni, mentre gli impianti, mai entrati in funzione, vennero manutenuti per anni. Oggi, quel sito di 700mila metri quadrati, con una ciminiera tra le più alte d’Europa, giace in stato di degrado.
Eppure, immaginare una sua trasformazione in parco marittimo, laboratorio scientifico o tappa culturale non è utopia, ma esercizio di visione.

Pentedattilo e Palizzi: borghi sospesi tra memoria e rinascita
Il percorso ha poi toccato i calanchi di Palizzi Marina, il borgo arroccato di Pentedattilo – abbandonato dopo il terremoto del 1783 e oggi oggetto di riqualificazione turistica – la Villa Romana di Casignana e il Museo Archeologico di Locri.
Luoghi che raccontano una Calabria stratificata, dove l’abbandono convive con la bellezza, e dove il patrimonio archeologico è una risorsa ancora da svelare.
La Villa di Casignana, con i suoi 6mila metri quadrati scavati su un’area di 15 ettari, suggerisce l’esistenza di una cittadella romana. L’ingegnere Antonio Crinò, profondo conoscitore del sito, ha evidenziato l’importanza di valorizzare l’intero circuito archeologico da Precacore a Samo, da Sant’Agata a Capo Bruzzano.
Locri e il parco archeologico: storia antica in chiave contemporanea
A Locri, la direttrice del Parco Archeologico, Elena Trunfio, ha proposto una visione contemporanea dell’archeologia: il parco come luogo di benessere, proiettato al futuro, capace di comunicare il proprio Dna culturale e paesaggistico su scala locale e internazionale.
Mammola: arte e paesaggio per una Calabria internazionale
Nel cuore della Valle del Torbido, il MuSaBa – fondazione artistica fondata nel 1969 da Nik Spatari e Hiske Maas – rappresenta un esempio di come la Calabria possa essere modello di attrattività culturale. Non solo centro d’arte, ma simbolo di una possibile rinascita territoriale.

Valle del Torbido: sei comuni, un’unica visione territoriale
Il viaggio ha coinvolto anche i sindaci dei sei comuni della Valle del Torbido – Marina di Gioiosa Ionica, Gioiosa Ionica, Grotteria, San Giovanni di Gerace, Martone e Mammola – e il consigliere metropolitano Salvatore Fuda.
Insieme, hanno discusso di un approccio integrato per il futuro delle comunità, con l’obiettivo di garantire servizi, contrastare lo spopolamento e valorizzare il patrimonio abitativo attraverso una ricettività diffusa.
La fiumara e la vecchia ferrovia calabro-lucana dismessa diventano linee guida naturali e artificiali per un sistema territoriale sostenibile.
Mediterranei Invisibili: un modello replicabile per il Sud Italia
In due giorni, il viaggio ha attraversato un ecomostro industriale, borghi abbandonati e restituiti alla cultura, siti archeologici che raccontano le radici dell’Italia, e sei comuni che si propongono come un’unica entità proiettata verso il futuro.
Mediterranei Invisibili è anche questo: una chiave di lettura innovativa che riduce le differenze, valorizza la territorialità e propone un modello replicabile per altre aree del Paese.