Progettare e costruire con soluzioni complete, sicure e sostenibili per il mercato dell’edilizia e delle infrastrutture. Questa la visione di Laterlite che di recente concluso l’acquisizione di Nord Resine, specializzata in soluzioni per impermeabilizzazione, resine per interni e pavimenti industriali, e della sua controllata Sicema, impegnata nella produzione di premiscelati ad elevato valore tecnico.
L’acquisizione, la quarta in sei anni, s’inserisce nella strategia di diversificazione e crescita di Laterlite, che con Nord Resine mira a implementare l’offerta di prodotti e soluzioni tecniche al fianco della distribuzione edile e della progettazione.
Giandomenico Giovannini, amministratore delegato di Laterlite da più di 20 anni, spiega a YouBuild le strategie di questa nuova acquisizione e le novità che comporta per il mercato.

di Nord Resine, e Gian Domenico Giovannini, amministratore delegato di Laterlite | Foto YouBuild
Laterlite ha acquisito Nord Resine. Qual è la logica dell’operazione?
Laterlite, ormai da più di 10 anni, ha intrapreso un percorso di diversificazione per andare oltre l’argilla espansa. Questo percorso è avvenuto attraverso l’acquisizione nel 2019 di Ruregold, specializzata in rinforzi strutturali, di GrasCalce, leader italiana dei predosati, nel 2021 e di PreMix, azienda di premiscelati nel Sud Italia, nel 2023. Oggi si è aggiunta Nord Resine che consentirà di dare al nostro gruppo soluzioni sempre più complete, in linea con la mission di Laterlite.
Che tipo di azienda è Nord Resine?
Da anni sentivo parlare di Nord Resine come sinonimo di prodotti ad alevata qualità tecnica e di know-how nel settore delle resine. Il principale campo di applicazione dei prodotti dell’azienda è quello delle impermeabilizzazioni liquide con il marchio Betonguaina, un comparto sinergico con le realizzazioni su tetti piani, terrazze, balconi, massetti alleggeriti e tecnici di Laterlite. Le altre applicazioni di Nord Resine riguardano il mondo delle finiture tecniche per pavimenti industriali e il mondo delle finiture decorative con il marchio Nativus. Un altro campo di applicazione è quello dei rinforzi strutturali, sia in verticale con la tecnologia Frp, motivo per cui siamo entrati in contatto diretto con l’azienda, sia in orizzontale con resine e prodotti tecnici. Quindi, in alcuni casi i prodotti Nord Resine completano le nostre soluzioni, in altri casi permettono di allargare la nostra offerta.

Si aprono anche nuovi canali di vendita?
Con Ruregold, acquisita nel 2019, partivamo da una suddivisione delle vendite che vedeva l’80% del fatturato realizzato con gli applicatori specializzati e il 20% con il canale della distribuzione. In soli cinque anni abbiamo invertito le proporzioni. Con Nord Resine partiamo già da una buona base in quanto il 60-70% del fatturato transita già attraverso la distribuzione. Abbiamo quindi già più di 2mila ragioni sociali come clienti in comune, su cui applicare sinergie commerciali e logistiche. In aggiunta, Nord Resine lavora con alcuni applicatori specifici per interventi che tradizionalmente non transitano attraverso le rivendite, come ad esempio la finitura di pavimenti industriali o nei settori alimentari e farmaceutici, e in qualche caso anche con colorifici. Partiamo dunque con tante sinergie nel mondo della distribuzione edile che possiamo allargare e rafforzare.
L’acquisizione di Nord Resine è un investimento che segue quelli per gli altri marchi: la strategia è una crescita per linee esterne?
Laterlite persegue due strategie. Abbiamo lanciato molte nuove gamme prodotti e abbiamo molte novità per il futuro. Chiaramente, entrare in un settore nuovo come quella della chimica per linee interne è praticamente impossibile, quindi abbiamo scelto di acquisire una delle realtà tecnicamente più affermate in Italia, un’azienda con 65 collaboratori e 23 milioni di euro di fatturato. La strategia richiama un po’ quella delle aziende di private equity che intorno a un campione, in questo caso composto da Leca e Laterlite, aggregano altre realtà di qualità per sfruttare sinergie tecniche, commerciali, amministrative, produttive, finanziarie e logistiche.
Quali sono le caratteristiche più interessanti di Nord Resine?
La qualità dei prodotti, l’ampiezza di gamma e il profondo know-how nel settore di riferimento.

I vecchi proprietari rimarranno in azienda?
L’approccio di questa acquisizione è un po’ diverso rispetto alle precedenti che hanno caratterizzato la nostra storia. Abbiamo infatti scelto di mantenere, perlomeno per i prossimi anni, Nord Resine separata da Laterlite. Quindi rimane l’attuale partita iva, ma anche di gran parte dell’attuale struttura manageriale che, come in molte aziende familiari, è costituita dalla famiglia dei precedenti titolari, i Caregnato. In primis, faremo affidamento su Lionello Caregnato, «il Lionel Messi delle resine italiane», di gran lunga la persona più esperta e preparata nel campo delle impermeabilizzazioni e delle resine, pronta a passare tutto il suo bagaglio di conoscenze all’ampia struttura marketing e commerciale di Laterlite. Oltre alla sua grande esperienza, on board ci sono anche i suoi due giovani ed energici figli: Andrea, che si occupa della gestione dei due stabilimenti, e Alex, che ha sviluppato il brand per il settore resine decorative Nativus e ora si occupa delle attività di marketing e assistenza tecnica dell’azienda.
Quali saranno le sinergie con Laterlite e come s’integrerà l’offerta dei prodotti?
Si svilupperà su due linee principali. Nord Resine per Laterlite realizzerà una serie di prodotti chimici a completamento delle attuali soluzioni del mondo Leca e Ruregold, ad esempio le resine per Frp, e primer, connettori e altri prodotti per completare l’offerta massetti e sottofondi Laterlite. Il secondo binario è quello di Laterlite per Nord Resine: in questo caso, abbiamo una struttura commerciale, distributiva, di promozione e formazione presso gli studi tecnici che supporterà Nord Resine nel divulgare il proprio know how tecnico nel campo delle impermeabilizzazioni e delle finiture in resina presso tutto il mondo della progettazione e dei rivenditori che già non conoscono l’azienda. Oltre a ciò, stiamo valutando anche sinergie logistiche, come già fatto con grande successo tra Leca e GrasCalce, Ruregold e Lecablocco.

Assieme a Nord Resine l’operazione comprende la con
trollata Sicema, specializzata nella produzione di premiscelati. Quali sono i suoi punti di forza?
Sicema è specializzata in premiscelati tecnici, per cui una serie di malte da rispristino, autolivellanti speciali, adesivi per ceramica ad alte prestazioni, rasanti-collanti. In aggiunta, per completare la struttura produttiva e logistica di Laterlite, sarà per noi importante avere un punto di produzione di premiscelati nell’est Italia. Con Nord Resine e Sicema, Laterlite arriva ad avere otto stabilimenti in Italia.
Con questa acquisizione che cosa cambia nel dialogo con il mondo del progetto?
La rete di field engineering di Laterlite inizierà in queste settimane un programma di formazione tecnica per conoscere tutte le soluzioni Nord Resine. L’azienda sarà protagonista della diffusione e promozione presso gli studi tecnici e di webinar, convegni, seminari, in integrazione con le soluzioni Laterlite.

Un tema che si è prepotentemente imposto nel mondo delle costruzioni è quello dell’impatto ambientale. Come lo state vivendo?
Laterlite prosegue nel proprio percorso di sostenibilità. Con grande orgoglio abbiamo mostrato il nuovo campo agrivoltaico di 3,8 MW, nato di fianco allo stabilimento di Rubbiano di Fornovo (Parma) e che sarà collegato in rete nelle prossime settimane. Questa e altre iniziative, come l’aumento dei prodotti con contenuto di riciclato e la continua riduzione di combustibili fossili, sono i pilastri del nostro percorso. Nord Resine è in linea con questa filosofia: pur essendo un’azienda chimica, è sempre stata attenta all’utilizzo di sostanze e formulati compatibili con la preservazione dell’ambiente e della sostenibilità.
Laterlite ha, di fatto, costituito un polo integrato per l’edilizia. Quali sono gli ambiti di attività e qual è il traguardo?
Laterlite è leader nel mondo dei massetti alleggeriti, dei massetti a basso spessore e per pavimenti radianti, di sottofondi, calcestruzzi leggeri, sistemi di consolidamento dei solai. Con GrasCalce siamo leader nel mondo dei predosati con i tre stabilimenti produttivi di Trezzo sull’Adda (Milano), Rubbiano di Fornovo (Parma) e Lentella (Chieti). Con Lecablocco siamo leader dei blocchi tecnici per isolamento termico e acustico e tagliafuoco. Infine, con Ruregold siamo leader nei sistemi di rinforzo strutturale antisismico Frcm. Adesso si aggiunge la leadership tecnica nelle applicazioni di Nord Resine. Siamo molto ambiziosi per il futuro, ma intendiamo fare un passo alla volta. Abbiamo tante idee per il futuro, ma è ancora presto per parlarne.
Oggi qual è la dimensione economica del gruppo? Nord Resine e Sicema hanno chiuso il 2024 con un fatturato poco superiore ai 23 milioni. L’unica linea di prodotti in calo è quella dei rinforzi strutturali, che nel 2024 hanno risentito della scomparsa dell’incentivo del 110%.

Quando e com’è nato il rapporto con Nord Resine?
Avendo linee prodotti che si sovrappongono e complementari, in questi anni ho sempre sentito parlare bene dell’azienda. Abbiamo avuto un primo contatto per la produzione di resine per Frp attarverso Ruregold, ma il vero punto di svolta è stato il contatto che ho avuto con Lionello Caregnato a metà giugno 2024. Attraverso un agente, sono riuscito ad avete il suo contatto telefonico: abbiamo fatto una chiacchierata di un’ora e mezza, trovandoci subito d’accordo su tanti aspetti. Il titolare di Nord Resine mi ha confessato di essere stato approcciato da vari professionisti di fusioni e acquisizioni, ma di essere rimasto favorevolmente colpito dal nostro approccio. Lionello è una persona eccezionale dal punto di vista tecnico, umano e professionale, che ha dedicato tutta la sua vita al settore delle resine. La vera trattativa è nata a settembre 2024 e ad aprile 2025 siamo arrivati al closing. Da poche settimane siamo entrati nel vivo dell’operazione e ora ci aspetta tanto lavoro per strutturare le sinergie.
I materiali pesanti e molti centri produttivi significano anche una logistica impegnativa. Come la gestite?
La logistica è uno dei nostri fiori all’occhiello. Sino a ieri avevamo un asse costituito dagli stabilimenti di Trezzo sull’Adda (Milano), Rubbiano di Fornovo (Parma) e Lentella (Chieti) e Siracusa, in cui si trovano sempre a magazzino i prodotti ad alta rotazione. Nel giro di un paio di giorni è possibile ricevere dagli altri stabilimenti anche i prodotti a bassa rotazione, più tecnici. A questo, adesso si aggiunge anche l’opportunità di creare un punto in Triveneto. I prodotti Nord Resine sono meno impattati dal trasporto, al contrario delle polveri Sicema, perché sono prodotti chimici liquidi ad alto valore aggiunto. Abbiamo in progetto di integrare anche questi prodotti ad alta rotazione negli stabilimenti Laterlite. Chiaramente, servono strutture e tempi adeguati alla finalizzazione di questo lavoro.
Avete in arrivo novità sotto il profilo dei prodotti?
Già oggi Laterlite ha a catalogo una decina di prodotti chimici, che saranno gradualmente prodotti da Nord Resine, ma soprattutto saranno migliorati grazie al contributo della ricerca dell’azienda. Oltra a ciò, arriveranno alcuni nuovi prodotti già da questo autunno, ma al momento non posso dare anticipazioni.
Lo stop al superbonus si fa sentire? Il Pnrr sta integrando il gap?
Il 2025 sta andando nella direzione che ipotizzavamo: nonostante tanto scetticismo. Laterlite è in crescita di qualche punto percentuale. C’è ancora una piccola contrazione dei lavori legati al superbonus, che avevano avuto una coda a inizio del 2024, ma c’è comunque un ottimo dinamismo su tutte le altre applicazioni. Probabilmente tutte le maestranze che si sono dedicate a cappotti e rinforzi strutturali, ora rincorrono i lavori lasciati indietro negli scorsi anni. Inoltre, c’è un buon impatto dei lavori del Pnrr per scuole, ospedali, caserme. Si sta muovendo anche il settore delle infrastrutture, solo in parte è legato al Pnrr, con il settore ferroviario e i lavori Anas-Autostrade, figli della poca manutenzione fatta nel decennio scorso. Quindi, complessivamente per noi il 2025 è ancora un anno positivo. (intervista di Veronica Monaco)
