Nel cuore di Sydney, all’interno del celebre Parramatta Park – riconosciuto Patrimonio Mondiale dell’Unesco – è sorto un luogo che ridefinisce il concetto stesso di architettura sportiva e ricreativa.
Il Parramatta Aquatic Center non è soltanto un impianto natatorio di livello internazionale: è un’opera che intreccia paesaggio, tecnologia e sostenibilità, trasformando l’esperienza del nuoto in un dialogo continuo con la natura e la comunità.

Design circolare e accessibilità universale
La sfida affidata agli studi Grimshaw, Andrew Burges Architects e McGregor Coxall era di quelle che mettono alla prova l’ingegno: inserire una struttura di oltre 15.000 metri quadrati in un parco storico senza comprometterne l’identità.
La soluzione è stata tanto audace quanto elegante: gran parte dell’edificio è stata sommersa nella topografia esistente, come se un grande cerchio fosse stato inciso nel paesaggio. Sopra, giardini pensili e superfici verdi restituiscono continuità visiva, trasformando il tetto in un’estensione calpestabile del parco stesso.
Tecnologia Myrtha Pools: precisione e durabilità
La geometria circolare del centro guida i visitatori con naturalezza, favorendo un flusso intuitivo e garantendo accessibilità universale.
Al cuore del progetto si trova la vasca esterna da 50 metri, visibile dall’alto come un fulcro scenografico. Attorno ad essa si dispongono le altre piscine – la vasca interna da 25 metri, quella dedicata all’apprendimento del nuoto e l’area per bambini – molte collocate sotto il livello del parco.
Tutte sono state realizzate con la tecnologia modulare in acciaio inox di Myrtha Pools, scelta che ha assicurato precisione costruttiva, durabilità e riduzione dei consumi di materiali rispetto ai metodi tradizionali.
Premi internazionali e riconoscimenti al Waf
Questa innovazione ha contribuito a far ottenere al centro riconoscimenti di rilievo: dall’Ioc Iaks Architecture Prize, che ha premiato l’eccellenza architettonica e la qualità dei materiali, fino ai due prestigiosi riconoscimenti del World Architecture Festival, nelle categorie Sport e Best Use of Natural Light.
La giuria ha sottolineato come l’integrazione paesaggistica e l’uso sapiente della luce naturale abbiano trasformato l’edificio in un’oasi immersa nel verde.
Sostenibilità e memoria culturale aborigena
La sostenibilità permea ogni dettaglio: dalle pareti in gabbioni realizzate con materiali riciclati, al ripristino del bosco circostante, fino ai 350 pannelli solari che alimentano la struttura.
Non manca un richiamo alla memoria culturale del luogo, con elementi interpretativi dedicati alle popolazioni aborigene locali, custodi storici di quel territorio.

Il Parramatta Aquatic Center si afferma così come un modello globale: un’opera che unisce architettura audace, ingegneria innovativa e rispetto ambientale, fissando nuovi standard per le strutture pubbliche dedicate allo sport e al tempo libero.