Rapporto Federcostruzioni 2024: una filiera solida nonostante il rallentamento

La filiera delle costruzioni conferma la sua centralità nell’economia italiana: nel 2024 il valore della produzione raggiunge 643 miliardi, con 3,3 milioni di occupati e un export da 64,6 miliardi. Federcostruzioni analizza i segnali di rallentamento, le prospettive post-Pnrr e le sfide legate a digitalizzazione, semplificazione normativa e transizione verde.

Nel 2024 la filiera delle costruzioni, rappresentata da Federcostruzioni, ha raggiunto un valore della produzione pari a 643 miliardi di euro, segnando un leggero calo rispetto al 2023 (–1,7% in termini reali).

Si tratta del primo segnale di rallentamento dopo il triennio 2021–2023, caratterizzato da una forte ripresa post-pandemia.

Occupazione in crescita

Nonostante la flessione dei valori produttivi, l’occupazione nel settore continua a crescere: nel 2024 si contano circa 3,3 milioni di addetti, con un incremento di 156.000 unità rispetto all’anno precedente (+5%).

La crescita registrata nel triennio precedente ha consentito di recuperare e superare i livelli pre-crisi del 2008, confermando la resilienza del comparto.


Analisi dei comparti della filiera

La filiera delle costruzioni può essere suddivisa in quattro grandi macro-categorie: costruzioni, filiera tecnologica, filiera dei materiali e filiera della progettazione e dei servizi innovativi.

Ecco l’andamento dei singoli comparti nel 2024:

  • Costruzioni (51% del totale): valore della produzione in calo del –5,3%, mentre l’occupazione cresce del +5%.

  • Progettazione e servizi innovativi (24%): crescita del +7,6% nella produzione e del +9,3% negli occupati.

  • Filiera dei materiali (18%): produzione in calo del –2,3% e occupazione in diminuzione dello –0,6%.

  • Filiera tecnologica (7%): riduzione del valore della produzione del –1,6% e dell’occupazione dello –0,7%.


L’export come motore del settore

Elemento chiave per la competitività della filiera è l’export, che nel 2024 ha raggiunto 64,6 miliardi di euro, pari al 32% della produzione complessiva.

Dal 2018 al 2024, l’export del settore è cresciuto del 31%, confermando l’importanza dell’apertura internazionale per comparti come ceramica, laterizi, legno per costruzioni, marmo, meccanica, ingegneria e architettura, metalli, siderurgia, tecnologie elettroniche ed elettrotecniche.


Le previsioni per il 2025

Le stime per il 2025 non sono particolarmente ottimistiche: si prevede un calo reale del valore della produzione del 4,6%.

Una parte di questa contrazione è legata alla necessità di riprogrammare gli investimenti al termine del PNRR, il cui contributo rimane determinante.

La Banca d’Italia prevede infatti per il 2025 una crescita del PIL pari allo 0,6%, dovuta quasi interamente agli investimenti legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.


Le sfide del settore: abitare, innovare, semplificare

Tra le tematiche centrali per la filiera delle costruzioni emergono:

  • Emergenza abitativa, aggravata dal termine del Pnrr e dal caro-alloggi: nel 2022 il 10,6% della popolazione europea viveva in famiglie in cui il costo dell’abitazione superava il 40% del reddito disponibile.
    In Italia, solo il 3,5% della popolazione vive in alloggi sociali, contro il 17% della Francia, il 24% dell’Austria e della Svizzera, e il 29% dei Paesi Bassi.

  • Rigenerazione urbana e tutela del Made in Italy.

  • Semplificazione normativa in materia edilizia e urbanistica.

  • Innovazione, digitalizzazione e intelligenza artificiale, considerate leve fondamentali per migliorare l’efficienza del settore.

  • Green Deal 2050, con obiettivi di sostenibilità da integrare nella pianificazione futura.


Pnrr e investimenti futuri

Al 31 maggio 2025, il valore complessivo del PNRR ha raggiunto 74,3 miliardi di euro, di cui il 52% (38,4 miliardi) riconducibile a investimenti nel settore delle costruzioni.

Al 31 agosto 2025, la spesa complessiva è salita a 86 miliardi di euro.

L’ultima revisione del Piano, approvata a livello europeo, ha consentito di dirottare parte delle risorse verso infrastrutture gestite da società veicolo, permettendo di programmare nuovi investimenti anche dopo la conclusione del PNRR.


Innovazione e visione di lungo periodo

Federcostruzioni sottolinea l’importanza di promuovere piani di investimento di medio-lungo periodo (almeno triennali), affiancati da:

  • Regole urbanistiche semplificate

  • incentivi fiscali e finanziari

  • partenariato pubblico-privato.

I processi di innovazione e digitalizzazione, con l’integrazione dell’intelligenza artificiale, sono oggi al centro delle politiche federative e dei progetti europei che possono sostenere sia le imprese private sia la pubblica amministrazione.


Le parole di Paola Marone | Presidente di Federcostruzioni

Il Rapporto di Federcostruzioni è la fotografia di una filiera fondamentale per l’economia del Paese.

Tra i dati che emergono fa piacere sottolineare l’incremento di 156.000 addetti dell’occupazione del settore e la sostanziale tenuta del valore complessivo della produzione che registra un –1,7%, da 654 a 643 miliardi.

Anche l’export registra un dato interessante: 64,6 miliardi, con un contributo al surplus della bilancia commerciale di 33,4 miliardi.

Le prospettive di crescita economica per l’Italia restano moderate, condizionate dall’incertezza geopolitica e dalla politica dei dazi statunitensi.

Tuttavia, i dati confermano la vitalità delle nostre imprese e la loro capacità di adattarsi a un contesto mutevole. È questa forza che ci fa ben sperare nel futuro del sistema delle costruzioni.

Paola Marone | Presidente Federcostruzioni, presenta il Rapporto industriale di settore.


Conclusione

Il 2024 segna una fase di stabilizzazione per la filiera delle costruzioni, dopo anni di espansione.

Nonostante il rallentamento della produzione, l’occupazione e l’export restano punti di forza, mentre le sfide del futuro ruotano attorno a innovazione, sostenibilità e politiche abitative.

La direzione è chiara: per garantire crescita e competitività, il settore deve continuare a investire in tecnologia, semplificazione e visione di lungo periodo.


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