Secondo le analisi di PlanRadar – piattaforma leader nella documentazione e comunicazione digitale per progetti edilizi, immobiliari e di facility management, forte dell’esperienza di oltre 170.000 clienti in più di 75 paesi – le imprese di costruzioni potrebbero finalmente ottimizzare tempi e risorse, riducendo errori e ritardi, implementando processi digitali.
AI e automazione: benefici e limiti
In un contesto segnato da mercati instabili, costi crescenti, normative stringenti e carenza di manodopera, la digitalizzazione diventa un vantaggio competitivo che consente di puntare su qualità, sostenibilità e prevedibilità dei risultati.
L’intelligenza artificiale sta già lasciando il segno: piattaforme capaci di generare riepiloghi automatici, verificare la completezza della documentazione e offrire insight immediati sono ormai realtà.
Tuttavia, la mancanza di dati strutturati rimane un ostacolo: senza input validati e processi coerenti, il potenziale dell’automazione non può esprimersi appieno.
Tre macro-trend che hanno cambiato il settore
Negli ultimi anni tre grandi forze hanno plasmato il comparto: la scarsità di materiali, le riforme europee sulla tracciabilità e la sicurezza, e la mancanza di personale qualificato.
La pandemia e l’instabilità geopolitica hanno ridotto la disponibilità di materie prime, alimentando la frizione tra domanda abitativa e accessibilità delle case.
I prezzi nell’Ue sono cresciuti del 53% tra il 2015 e il 2024, con picchi impressionanti in città come Milano (+72%). Anche i costi di costruzione sono aumentati oltre il 20% in Italia, generando effetti a cascata sul mercato immobiliare.
Nonostante ciò, la domanda resta resiliente: il 75% degli operatori segnala attività stabile o in crescita e più della metà pianifica espansioni.
Questo spinge le imprese a cercare soluzioni di efficientamento e strumenti tecnologici per colmare il divario con l’offerta.
Normative e spinta verso la sostenibilità
Sul fronte normativo, il Decreto-legge 31 ottobre 2025 ha introdotto misure urgenti per la sicurezza sul lavoro e la protezione civile, con incentivi per chi investe in sicurezza e sanzioni per chi non rispetta le regole.
Parallelamente, cresce il peso delle politiche ambientali: gli edifici consumano il 40% dell’energia globale e producono il 30% delle emissioni di Co₂, rendendo la sostenibilità un fattore strategico che incide direttamente sul valore degli immobili.
La carenza di lavoratori qualificati, infine, continua a rallentare la consegna dei progetti: oltre il 30% degli appaltatori europei dichiara di non riuscire a completare i lavori per mancanza di personale.
In questo scenario, l’investimento in software di gestione e soluzioni digitali appare come la chiave per migliorare redditività ed efficienza.
Il 2026 punto di svolta per l’edilizia?
Piattaforme come PlanRadar possono diventare il tessuto connettivo tra regolamentazioni, gestione della forza lavoro e protezione della marginalità, permettendo di ridurre rifacimenti, accelerare approvazioni e documentare con precisione l’intero ciclo di vita degli edifici.
Le aziende che sapranno lavorare con dati verificabili e automazione intelligente saranno quelle capaci di ottenere risultati più prevedibili e sostenibili, a costi complessivi inferiori.