Antial riparte con Paola Marone: nuova governance e strategie per il futuro del legno italiano

Nuova governance, sede a Roma e missione culturale: Antial rilancia il ruolo del legno nell’edilizia sostenibile.

Con una rinnovata energia e una visione strategica rivolta al futuro, Antial – l’Associazione Nazionale Tecnologi, Ingegneri e Architetti del Legno – annuncia ufficialmente la sua rinascita all’interno di Federlegno Arredo.

Dopo un periodo di inattività, l’associazione torna protagonista grazie alla nomina della nuova presidente, l’ingegnera Paola Marone, e all’insediamento di un Consiglio di Presidenza completamente rinnovato.

Antial: nuova governance

La nuova governance è stata presentata a Roma, presso la sede di Federlegno Arredo, dove è stato anche annunciato il trasferimento ufficiale della sede operativa di Antial da Milano alla capitale.

Una scelta strategica, pensata per rafforzare la presenza dell’associazione nei principali hub decisionali, anche in vista del ruolo cruciale della sede di Bruxelles, punto nevralgico per le normative europee in ambito edilizio.

Alla guida dell’associazione è stata designata l’ing. Paola Marone, affiancata da un Consiglio di presidenza composto da figure di spicco del settore: l’ing. Fabio Grassucci, l’arch. Giuseppe Martino Ceci e l’ing. Roberto Crocetti.

Il ruolo di segretario dell’associazione è stato affidato all’arch. Ugo Terzi. Il mandato della nuova presidenza avrà durata fino a ottobre 2026, in linea con le scadenze delle cariche di Federlegno, e sarà interamente dedicato al rilancio dell’associazione e al rafforzamento del suo ruolo all’interno del nuovo percorso tracciato da Assolegno.

Missione culturale: il legno come leva per la sostenibilità

La missione di Antial si conferma prevalentemente culturale: promuovere la conoscenza e l’uso del legno come materiale da costruzione strategico per la decarbonizzazione dell’edilizia. Un obiettivo ambizioso, considerando che il settore edilizio è responsabile di circa il 45% delle emissioni globali.

Il legno, unico materiale da costruzione rinnovabile, rappresenta una risposta concreta a questa sfida: durante la crescita, gli alberi assorbono Co₂, che rimane intrappolata nel legno per tutta la sua vita utile.

Inoltre, il legno può essere lavorato con un basso consumo energetico, smontato e riutilizzato a fine vita degli edifici, mantenendo le sue proprietà anche in successive applicazioni o nel cosiddetto uso a cascata, fino all’eventuale impiego energetico finale, che rilascia in atmosfera solo la Co₂ precedentemente assorbita.

Strategie 2025–2026: rilancio operativo e visione europea

L’obiettivo di Antial è quindi quello di diffondere questa consapevolezza tra i professionisti dell’edilizia, ma anche di coinvolgere figure come botanici ed esperti forestali, con l’intento di ricostruire una filiera completa che abbracci progettazione, produzione e utilizzo del legno, sia in ambito strutturale che di rivestimento.

I primi mesi del nuovo mandato saranno dedicati alla definizione delle strategie operative che guideranno le attività dell’associazione fino al 2026.

Paola Marone | Presidente Antial
Paola Marone | Presidente Antial

Paola Marone | Presidente Antial

Il legno italiano, quando inserito in filiere ben organizzate e sostenute da processi di industrializzazione evoluta, rappresenta una leva strategica per contribuire all’economia del Paese e alla decarbonizzazione del settore delle costruzioni.

In Italia persiste una profonda asimmetria tra l’elevata qualità e disponibilità potenziale del patrimonio forestale nazionale, oggi sottoutilizzato, e la scarsa integrazione del legno locale nelle filiere industriali del costruito.

L’industrializzazione del legno italiano è il passaggio chiave per rendere competitiva la filiera, attraverso la creazione di reti logistiche efficienti fra boschi, prime trasformazioni, progettisti specializzati rappresentati da Antial e cantieri.

Il modello da seguire è quello di una filiera ‘corta ma industriale’, integrata con tecnici specializzati e capace di garantire la centralità della progettazione, la qualità strutturale e la continuità dell’approvvigionamento del materiale nazionale, anche nell’ottica di valorizzazione delle aree interne.

In un contesto europeo sempre più orientato verso l’edilizia a zero emissioni nette e l’integrazione paesaggistica e sociale dei nuovi insediamenti (come richiesto dal New European Bauhaus), non può esistere una vera politica industriale per le costruzioni che non includa in modo sistemico il legno nazionale.

Il Consiglio di Antial elaborerà nei prossimi giorni un programma di lavoro incentrato su formazione, mappatura e analisi delle aziende e delle risorse professionali operative sul territorio nazionale, elaborazione e partecipazione a progetti strategici a livello nazionale ed europeo, e collaborazioni con Università, enti e associazioni.

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