Centro sportivo all-black a Castiglione delle Stiviere: l’ampliamento firmato Belfanti+Malacarne
Un volume nero, astratto e monolitico per i nuovi spogliatoi: architettura radicale, laterizio performante ed energia integrata nel progetto del centro sportivo mantovano.
Isee a red door and I want it painted black cantava Mick Jagger nel 1966. Il nero, nel testo dei Rolling Stones, simboleggiava l’oscurità della notte che dall’interno dell’anima si estendeva a tutte le cose.
Nelle fasi ideative del progetto di questo ampliamento di un centro sportivo a Castiglione delle Stiviere, in provincia di Mantova, forse lo studio Belfanti+Malacarne usava questa ballad degli Stones come colonna sonora del proprio processo creativo.
Schizzo preliminare di concept
Livrea all-black
I precedenti di architetture caratterizzate dal nero sono molto più frequenti di quanto ci si aspetti e anche di firme eccellenti.
Fra gli altri citiamo: Ludwig Mies van der Rohe che lo usa spesso nei propri edifici americani (ma lo ritroviamo anche nel capolavoro senile della Neue Nationalgalerie a Berlino); Eero Sarinen che si inserisce nel solco Miesiano introducendo un uso rivoluzionario del brise solail nel John Deere Headquarter in Illinois, in tempi più recenti Steven Holl, per la realizzazione del Knut Hamsun Center, che concepisce una torre nera che svetta nelle foreste norvegesi.
In Italia questo colore viene usato con parsimonia, forse lo studio che lo frequenta con più assiduità è Geza, in particolare, nei propri interventi per edifici direzionali e produttivi.
Vista d’insieme
In effetti, la scelta di una livrea all-black risulta alquanto azzardata per vari ordini di motivi. Prima di tutto energetico: un edificio nero assorbirà molta più energia solare e nel ciclo estivo dovrà essere ben studiato per minimizzare l’energia necessaria per il suo condizionamento.
In secondo luogo, manutentivo: una tinta così forte tenderà a modificarsi per l’azione combinata dei raggi Uva e del dilavamento delle piogge, virerà in modo diverso, e forse non omogeneo, a seconda dell’esposizione e del grado di protezione.
Modello
Nella teoria dei colori, il nero può assumere una duplice prospettiva: nella sintesi additiva, applicabile alla fisica della luce, è la totale assenza di radiazione; nella sintesi sottrattiva, alla base dello studio dei pigmenti, è la presenza contemporanea di tutti i colori primari che, assorbendo l’intero spettro, non restituiscono alcuna componente di luce riflessa. Si può dire che i nostri progettisti aggiungano un terzo punto di vista che potremo chiamare sintesi elusiva.
L’uso di un singolo colore, che ammanta tutte le componenti di un edificio (pareti, copertura, infissi, terminali impiantistici…), rende indistinguibili tutti quegli elementi che ci permettono di collegarlo a una scala.
Senza riferimenti alla dimensione umana o ad altri dettagli che sperimentiamo nella quotidianità, non riusciamo a creare una relazione e a misurare un oggetto rispetto al proprio contesto.
Così facendo, tutto viene ridotto alla forma pura in cui risulta difficile anche comprendere a quale funzione sia destinata una costruzione, in quanto abbiamo l’impressione di trovarci davanti non a un edificio ma a una scultura.
Le strip led, integrate nell’edificio, marcano gli accessi alla struttura: ingresso wc pubblici
Scavi di luce nel volume compatto
Nel caso in esame, come dicevamo in premessa, si tratta di un ampliamento di un centro sportivo in cui vengono creati un nuovo blocco spogliatoi e ridefiniti i margini delle aree aperte, con nuovi percorsi rimarcati dall’introduzione di muri di recinzioni.
Si tratta, in fondo, di un piccolo intervento con i nuovi spazi, per gli atleti e per gli arbitri, inscrivibili in un volume a forma di parallelepipedo di 28 per 10 m di base per 5 m di altezza.
Su questo blocco grezzo i professionisti operano degli scavi e dei tagli per ricavare delle aree coperte, che proteggono gli accessi ai locali, e delle rientranze, che occultano in parte le finestrature a nastro.
La visione al crepuscolo, se possibile, rende ancora più astratto il volume. Gli infissi diventano dei rettangoli di luce e le strip-led, integrate negli aggetti, materializzano e sottolineano il processo di sottrazione.
Le finestre a nastro in una vista crepuscolare diventano dei rettangoli di luce
Massa, luce e comfort: il linguaggio del laterizio
I sistemi e i materiali scelti per la costruzione sono di tipologia ordinaria, ma usati in modo molto efficace. La struttura è un telaio in calcestruzzo armato con il solaio, una singola falda inclinata, in latero cemento.
Travi e pilastri sono tamponati con blocchi in laterizio monostrato da 45 cm. Il forte spessore, la multicamera, la porizzazione e la giunzione a incastro, unitamente a pezzi speciali per il controllo dei ponti termici, garantiscono alla parete un ottimo isolamento termico e acustico, oltre a un alto sfasamento, dovuto alla massa dell’elemento, che contrasta l’energia accumulata a causa della colorazione scura.
Sezioni tecnologiche
Il laterizio viene impiegato anche per tutte le divisorie interne, eccezione fatta per i box dei servizi igienici che vengono realizzati in pannelli in Hpl.
La copertura è generosamente coibentata e, soprattutto, ventilata grazie a un doppio listellato posto anche a supporto della finitura superiore in lamiera grecata con sezione a passo costante.
Il pacchetto del solaio è completato da un controsoffitto con struttura pendinata e finitura in lastre di cartongesso.
Energia integrata e audacia progettuale
A terra troviamo la classica stratigrafia di un impianto radiante. Quest’ultimo è alimentato da una pompa di calore elettrica, in parte sostenuta da moduli fotovoltaici che garantiscono circa 6 kWattp.
Ingresso agli spogliatoi
L’acqua sanitaria invece è generata da pannelli solari termici. Entrambi gli impianti sono integrati nella falda unica della copertura, strategicamente orientata in pieno sud. Non possiamo certo tacciare lo studio Belfanti+ Malacarne di codardia.
La loro scelta è stata radicale e divisiva in quanto introducono nel paesaggio un segno talmente forte da non poter lasciare l’osservatore in una posizione neutrale; o lo si apprezza o lo si critica aspramente. A voi lettori la scelta di schierarvi.
di Ilaria Bizzo e Stefano Cornacchini
Riccardo Belfanti e Marco Malacarne | Studio Belfanti+Malcarne
Riccardo Belfanti e Marco Malacarne | Studio Belfanti+Malacarne
L’amministrazione comunale, tramite finanziamento con contributo regionale, ha valorizzato le potenzialità del centro sportivo esistente attraverso un intervento di riqualificazione che prevedesse la realizzazione di un nuovo campo da calcio regolamentare in erba sintetica e un edificio spogliatoi destinato a supportare l’attività calcistica giovanile dell’F.C. Castiglione.
Il nuovo edificio, a un solo piano, si presenta come un volume compatto con copertura a falda unica inclinata.
Al suo interno, la distribuzione degli spazi è pensata per massimizzare la fruibilità e ridurre al minimo gli oneri manutentivi, grazie a un impianto distributivo essenziale e razionale.
Costruttivamente si caratterizza per la sua realizzazione priva di isolamento termico a cappotto. Infatti, l’impiego di un tamponamento murario realizzato in blocchi di laterizio a incastro ha consentito di realizzare murature altamente performanti dal punto di vista termico, evitando l’applicazione di pannellature esterne a cappotto sensibili a un rapido danneggiamento dagli utenti dell’impianto.
Architettonicamente gli elementi della costruzione si rincorrono come a tentare di disegnare, con una singola linea, il profilo dell’edificio. Alcuni alti bordi in muratura fuoriescono dalla composizione del volume principale tentando di ricucire un certo rapporto di contatto con l’intorno costruito.
L’edificio diventa quindi parte del disegno della città grazie a questi bordi murari che orientano e raccordano i percorsi di entrata e uscita dal centro sportivo. Il tema della monocromia abbraccia la plasticità astratta dell’edificio caratterizzata da scavi, arretramenti e sbalzi.
L’irraggiamento solare, posandosi lungo i fronti della costruzione, accompagna la tonalità scura utilizzata per tinteggio e finiture schiarendola o intenebrandola a seconda delle ore del giorno e offrendo l’immagine di un edificio vibrante e in continua mutazione. In questo senso anche l’apparizione degli ambienti interni al calar della sera avviene in negativo. Grazie, infatti, all’illuminazione serale studiata per l’edificio, esso si disvela raccontando le attività in corso nel centro sportivo.
La scheda
Committente: Città di Castiglione delle Stiviere, Mantova Progetto: Belfanti+Malacarne, arch. Riccardo Belfanti, arch. Marco Malacarne Strutture: ing. Claudio Vincenzi Impianti elettrici: per. ind. Enrico Taino Impianti meccanici: per. ind. Gianluca Moretti Impresa: 1° stralcio Italactive srl – 2° stralcio Moschini Costruzioni srl Pederzani Impianti srl Realizzazione: 2020/2024