Nel cuore della Valvarrone, tra le vette che incorniciano il paesaggio alpino, sta prendendo forma un’opera destinata a segnare un primato europeo: il ponte sospeso più alto del continente.
Con i suoi circa 450 metri di lunghezza e un’altezza di 200 metri dal fondovalle, questa infrastruttura non sarà soltanto un capolavoro ingegneristico, ma anche un simbolo di rinascita e valorizzazione territoriale.
Tecnologia e mezzi all’avanguardia per un cantiere in quota
Fin dalle prime fasi del cantiere, la complessità del contesto montano ha richiesto soluzioni tecniche all’avanguardia. Tra queste, l’escavatore Yanmar ViO12 ha giocato un ruolo cruciale: leggero, facilmente trasportabile via aerea, ma al tempo stesso potente e rapido, si è rivelato perfetto per le operazioni di consolidamento e movimentazione dei materiali in alta quota.
La scelta del mezzo è stata supportata dalla consulenza tecnica e dall’assistenza continua del dealer Yanmar Canziani, con sede a Saronno, in Lombardia, che da oltre trent’anni collabora con il marchio giapponese.

Turismo sostenibile e riqualificazione del territorio
Il progetto è affidato alla società Ponte dei Minatori srl, interamente sostenuta da capitali privati. L’azienda sottolinea l’importanza strategica dell’intervento, che avrà un impatto significativo sullo sviluppo economico, turistico e culturale dell’intera valle.
Il ponte, infatti, non solo metterà fine all’isolamento del versante meridionale, ma rappresenterà anche il primo passo di un più ampio processo di riqualificazione: il recupero delle ex miniere di Lentrèe, la rinaturalizzazione delle aree boschive e la valorizzazione del borgo locale.
Dal punto di vista turistico, l’infrastruttura offrirà un’esperienza unica: camminare sospesi a 200 metri d’altezza, in totale sicurezza, immersi in uno scenario naturale mozzafiato.
Un’attrazione ecosostenibile che promette di attirare visitatori da tutto il mondo, proiettando la Valvarrone su una scena internazionale.

Le aziende protagoniste della trasformazione
Alla realizzazione dell’opera partecipa anche Rmi Costruzioni srl, nata nel 2001 dall’iniziativa dei fratelli Memeo, eredi di una lunga tradizione familiare nel settore edile.
L’azienda, oggi strutturata e attiva sia nel pubblico che nel privato, conta 39 dipendenti specializzati e un parco mezzi di 65 unità. Dal 2022 collabora con Paredil Snc e ha contribuito alla costruzione e vendita di oltre 200 immobili.
La qualità e l’affidabilità del suo operato sono garantite dalle certificazioni Iso 9001, 14001 e 45001, oltre all’accreditamento Cqop Soa per i lavori pubblici.
Il ponte sospeso della Valvarrone non sarà soltanto un’opera da record, ma un vero e proprio manifesto di innovazione, sostenibilità e amore per il territorio. Un progetto che unisce ingegneria, visione e comunità, destinato a lasciare un segno duraturo nella storia della valle.
Igor Memeo | Rmi Costruzioni
La nostra azienda non aveva mai avuto mezzi Yanmar, ma dopo l’acquisto del ViO12, utilizzato per il progetto del ponte della Val Varrone, abbiamo deciso di ampliare la flotta con un ViO33 e un ViO57, che hanno sostituito macchine di altri marchi grazie all’elevata resa sul campo.
Oggi disponiamo di circa 20 escavatori da 1 a 10 tonnellate e il nostro obiettivo è, con il tempo, avere un’intera flotta marchiata Yanmar. Stiamo già valutando l’acquisto di un ViO23 e di un SV100.