Rigenerazione urbana in Italia: il nuovo modello Teha tra impatto sociale e investimenti sostenibili
La community Valore Rigenerazione Urbana presenterà a Roma il white book con dati, strumenti e proposte per rilanciare il settore immobiliare attraverso un approccio integrato e misurabile.
Volendo superare la tradizionale visione della rigenerazione urbana come semplice leva finanziaria, la community Valore Rigenerazione Urbana – promossa da Teha Group (The European House – Ambrosetti) – ha avviato un percorso innovativo che culminerà il 5 novembre a Roma con la presentazione del primo white book.
Questo documento raccoglie dati, analisi e proposte concrete maturate nel corso di un anno di lavoro all’interno di una piattaforma multistakeholder che ha coinvolto investitori, progettisti, enti pubblici, università e realtà del terzo settore.
Nel 2025, la community ha organizzato tre riunioni dell’Advisory Board, due workshop tematici e due incontri con la pubblica amministrazione, coinvolgendo città come Napoli e Piacenza.
Il risultato è un modello di sviluppo economico che integra l’impatto sociale e territoriale, superando la valutazione basata esclusivamente sul ritorno finanziario. L’obiettivo è dotare il settore di strumenti capaci di misurare nel tempo il valore generato per le comunità.
Teha | Luoghi da vivere e non solo da abitare
Un ecosistema multidisciplinare per creare valore condiviso
Il lavoro è stato reso possibile grazie alla collaborazione di:
attori chiave del real estate (Ardian, Generali Real Estate, Nhood, Stirling Bridge)
studi di progettazione e ingegneria (Mario Cucinella Architects, Park Associati, Chorus, Deerns, Uc, Net Engineering)
rappresentanti della finanza pubblica (Cassa Depositi e Prestiti), consulenti legali (Advant Nctm, Dla Piper)
tech company (Evogy)
esperti di comunicazione (Ppan, Stratosferica)
utilities, fondazioni e università.
Un ecosistema interdisciplinare che punta a rilanciare l’intera filiera immobiliare italiana, da Nord a Sud, con innovazione e sperimentazione.
Teha | Equilibrio fra abitato e spazi verdi
Secondo le stime presentate da Emiliano Briante e Jacopo Palermo del Teha Group, la rigenerazione urbana, se considerata come settore industriale, potrebbe attivare un mercato potenziale di 1.360 miliardi di euro e generare un impatto complessivo sul Pil nazionale di quasi 1.600 miliardi tra il 2025 e il 2050.
La filiera è chiamata a rigenerare 320 milioni di metri quadrati di superficie lorda distribuiti su tutto il territorio nazionale nei prossimi 25 anni.
Ostacoli e opportunità: come sbloccare il potenziale del settore
Tuttavia, persistono ostacoli significativi: una visione ancora troppo limitata agli aspetti economico-finanziari, un impianto normativo inadeguato e una collaborazione non ottimale tra pubblico e privato. In molti territori, la redditività degli investimenti è ancora insufficiente per attrarre capitali diffusi.
Per affrontare queste criticità, la Community presenterà un set di strumenti articolati in cinque ambiti di intervento.
Tra questi, l’Urban Regeneration Social Impact Index (Ursii), un indice innovativo pensato per facilitare il dialogo tra sviluppatori, investitori, mercato dei capitali e pubblica amministrazione.
L’indice promuove scelte basate su dati e impatti, valorizzando il benessere sociale e la sostenibilità, pur mantenendo centrale la dimensione economica attraverso la monetizzazione dei Kpi.
Verso un’alleanza nazionale tra pubblico e privato
Dal lato pubblico, le priorità includono l’attrazione di investimenti, la risposta alla domanda abitativa, l’erogazione di servizi, la sostenibilità ambientale e la competitività territoriale.
Per i privati, invece, sono centrali l’allocazione del capitale, la diversificazione del rischio, la redditività, la compliance Esg e la disponibilità di spazi commerciali adeguati.
La community si propone quindi come catalizzatore di un’economia reale, capace di leggere i bisogni dei territori e delle comunità, attivare investimenti, misurare l’impatto e integrare soluzioni digitali per rendere gli interventi resilienti e orientati al futuro.
Teha | Un esempio di progetto di riqualificazione
Nel corso del 2025, hanno partecipato ai lavori figure di rilievo come Marina Brambilla, rettrice dell’Università degli Studi di Milano, Patrizia Lombardi del Politecnico di Torino, Sara Valaguzza dell’Università Statale di Milano, e Nicolas Détrie, co-founder di Yes We Camp.
Tra i progetti discussi: il nuovo Campus dell’Università Statale di Milano nel distretto Mind, Fili Cadorna, la trasformazione delle Officine Meccaniche Reggiane, e le esperienze di partenariato pubblico-privato in città come Rho, Torino e Pavia.
Jacopo Palermo | Associate Partner, Principal Expert, Real Estate, Teha Grou
Jacopo Palermo | Associate Partner, Principal Expert, Real Estate, Teha Group
È evidente come ogni intervento di rigenerazione urbana, a qualsiasi scala, sia di fatto una forma di partenariato pubblico-privato, che richiede uno strumento di misurazione integrata del valore generato – sociale, economico, ambientale e culturale – espresso in termini monetari equivalenti e monitorabile nel tempo.
Se vogliamo che le città siano davvero il fulcro di trasformazioni urbane sostenibili, è tempo di dotarle degli strumenti giusti per allineare gli interessi tra tutti gli attori in gioco.