L’ottava Biennale dello Spazio Pubblico, nella sua seduta plenaria conclusiva del 20 settembre 2025 a Roma, ha deciso all’unanimità di aderire al progetto del Programma delle Nazioni Unite per gli Insediamenti Umani (Un-Habitat) per la ricostruzione del catasto urbano della striscia di Gaza.
La Biennale ha ritenuto questo progetto massimamente urgente ed importante proprio alla luce dell’esodo forzato di massa e della prospettiva di una futura utilizzazione della striscia che metta da parte i diritti dei residenti, compresi gli spazi pubblici.
La Biennale dello Spazio Pubblico si impegna altresì a sollecitare l’appoggio al progetto da parte di governi locali, università, associazioni civiche ed altri attori desiderosi di dimostrare la propria solidarietà a una popolazione che rischia concretamente di perdere ogni diritto civile.
Pensare un futuro insieme
La Biennale dello Spazio Pubblico si è svolta dal 18 al 20 settembre scorsi ed è stata ospitata come nelle passate edizioni dal Dipartimento di Architettura dell’Università Roma Tre, all’ex Mattatoio e futura Città delle Arti.
L’ottava edizione, imperniata sul tema Insieme/Together/Juntos, ha confermato la centralità dell’evento, divenuto riferimento nazionale ed internazionale irrinunciabile per mettere a confronto buone pratiche, esperienze ed analisi sullo spazio pubblico nelle nostre città.
La tre giorni 2025 ha visto due sessioni plenarie, 40 seminari animati da più di 400 relatori con una significativa partecipazione internazionale, ed un numero totale di partecipanti – tra cittadini, amministratori, ricercatori, docenti universitari, studenti, professionisti – stimabile a ben oltre i 1500.
Presto un concorso
Tra le decisioni prese figurano, oltre all’adesione al progetto per Gaza, l’impegno a presentare nella prossima edizione il primo Rapporto BiSp sullo Spazio Pubblico incentrato sulla meta 11.7 dell’Agenda 2030 per gli spazi verdi e pubblici.
Il futuro lancio di un concorso sugli spazi pubblici verticali. La prossima celebrazione del World Cities Day 2025 e del Dia Mundial del Urbanismo attivando dialoghi sui valori positivi della città pubblica con giovani studenti. L’adozione di una Carta dei Waterfront.
La nascita della rete Apprendere accessibilità e inclusione, per contribuire ad assicurare un accesso universale a spazi pubblici e verdi sani, inclusivi ed accessibili in sintonia con la già citata meta 11.7 dell’Agenda 2030.