L’architetta statunitense Elizabeth Diller, socia fondatrice dello studio Diller Scofidio + Renfro (DS+R), ha aperto il programma culturale di Cersaie 2025 con una Lectio magistralis all’Europauditorium del Palazzo dei Congressi di BolognaFiere.
Lectio magistralis di Elizabeth Diller: visioni urbane e sfide globali
L’evento, parte del ciclo Costruire, abitare, pensare, ha offerto al pubblico un’immersione nel pensiero progettuale di una delle figure più influenti dell’architettura contemporanea.
Introdotta dallo storico Fulvio Irace, Diller è stata descritta come un’architetta imprevedibile, capace di sfidare le convenzioni e affrontare ogni progetto come una domanda aperta sul futuro.
La sua formazione atipica e il sodalizio creativo con Ricardo Scofidio hanno contribuito a forgiare un approccio unico, dove l’architettura diventa strumento di trasformazione sociale.
Architettura come motore di sviluppo
Tra i progetti presentati, spicca l’High Line di New York: un parco urbano nato su una ferrovia dismessa, che ha rivitalizzato economicamente un’intera area.
“Ogni buona azione per la popolazione deve generare anche un vantaggio per la città”, ha sottolineato Diller, evidenziando il valore dell’architettura come motore di sviluppo.
La sua visione si è poi estesa a opere come The Shed, centro culturale mobile e flessibile, un museo londinese concepito come archivio aperto e una moschea a Doha, pensata per accogliere la comunità femminile su un’area di un chilometro quadrato.
Progetti che dimostrano come l’architettura possa essere inclusiva, dinamica e profondamente innovativa.
Con il suo intervento, Elizabeth Diller ha confermato Cersaie come luogo d’incontro tra industria e cultura, dove l’architettura non è solo costruzione, ma pensiero e visione.