Caratterizzare uno spazio, vestirlo dando una connotazione chiara, un’anima. Nel panorama del design contemporaneo le superfici non sono più un semplice rivestimento, ma un vero e proprio strumento progettuale capace di incidere sulla percezione, sull’emozione e sull’esperienza d’uso.
Colore, texture, materiali e finiture contribuiscono a definire l’identità di un prodotto o di uno spazio, creando connessioni immediate con l’utente e influenzandone la relazione con l’oggetto o l’ambiente.
Poli.design | Colori e texture per personalizzare
Italia un passo avanti
L’Italia è stata all’avanguardia in questo ambito già dagli anni Settanta, grazie a figure come Clino Trini Castelli e Andrea Branzi, che hanno aperto nuove prospettive sul rapporto tra superfici, colore e progetto.
Oggi, in un mercato globale che richiede competenze trasversali, la sfida è proseguire quella ricerca con strumenti aggiornati e in dialogo con settori produttivi diversi.
Dalla casa all’ufficio, dal car design alla nautica, le applicazioni del Sensorial Surface Design attraversano settori e mercati differenti, richiedendo progettisti capaci di coniugare estetica, innovazione tecnologica e qualità percettiva.
È un ambito in cui la contaminazione tra discipline è la regola: tecniche e conoscenze sviluppate in un contesto produttivo possono trovare nuova vita in altri, generando soluzioni inedite e competitive.
Il colore è un esempio emblematico: se ne parla molto, ma raramente si affronta in modo verticale, strutturato, come una competenza progettuale. È la differenza tra suonare a orecchio e conoscere davvero la musica: solo con metodo e approfondimento è possibile sfruttarne appieno il potenziale espressivo e tecnico.
Poli.design | Nuance rubate alla natura
Un master universitario
Al Politecnico di Milano, il Laboratorio Colore e il Laboratorio Interdipartimentale Edme (Environmental Design and Multisensory Experience), diretti da Mario Bisson, sviluppano da anni ricerca e formazione sul tema, esplorando il potenziale progettuale di materiali e superfici in relazione alla percezione multisensoriale.
Il master universitario in Sensorial Surface Design. Color, Material and Finish design for interiors and furniture gestito da Poli.design – del quale è direttore scientifico il professor Mario Bisson – s’inserisce in questo percorso. Offre un approccio integrato che combina cultura del progetto, ricerca sui materiali, analisi delle tendenze e applicazioni industriali.
L’obiettivo è preparare professionisti in grado di anticipare i trend e di trasferire competenze maturate in un ambito progettuale verso altri settori, rispondendo a una richiesta sempre più esplicita da parte delle aziende.
Figure capaci di progettare superfici che uniscano qualità sensoriali, innovazione tecnologica e sostenibilità, creando soluzioni in grado di generare valore per le imprese e per chi vive e utilizza prodotti e spazi.
Poli.design | Rivestimenti
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Colori fra cielo e mare
Sfumature di sabbia
Appuntamento a Cersaie 2025
Bisson porterà la sua esperienza anche a Cersaie 2025, martedì 23 settembre interverrà al Café della Stampa (Agorà dei Media – Mall 29/30, ore 12.00) nella conversazione In ceramica. Spazi, progetti, visioni insieme a Gilda Bojardi, Filippo Taidelli e Davide Viganò di Park Associati, moderata da Patrizia Catalano.
Mario Bisson | Professore associato dipartimento di Design Politecnico Milano
Mario Bisson | Professore Associato Dipartimento di Design Politecnico Milano
Il design delle superfici oggi è uno dei fattori più strategici per differenziare un prodotto e dare forma a esperienze memorabili. Con questo master formiamo progettisti in grado di governare colore, materiali e finiture non solo dal punto di vista estetico, ma come veri e propri strumenti di innovazione.
Le competenze che trasmettiamo trovano applicazione in settori molto diversi, dal car design alla domotica, dalla componentistica per elettrodomestici alla nautica e all’aeronautica, fino alla progettazione di spazi urbani e di sistemi di illuminazione.