Il 17 luglio, nella sede dell’Ance a Roma, si è svolta l’assemblea di Federcostruzioni, alla presenza di rappresentanti istituzionali, tecnici e imprenditori del settore. Ospite d’eccezione l’on. Erica Mazzetti, da sempre attenta alle dinamiche dell’edilizia e allo sviluppo dei territori.
L’urgenza del nuovo Testo Unico delle Costruzioni
Durante il dibattito, ampio e partecipato, è stata ribadita la necessità di approvare con urgenza il nuovo Testo Unico delle Costruzioni, redatto dalla Commissione Interparlamentare presieduta proprio dall’on. Mazzetti.

«Serve il nuovo Testo Unico delle Costruzioni per riportare ordine nella normativa e chiarire cosa si può fare e cosa no, ruoli e tempi. Solo così possiamo favorire programmazione e investimenti, con responsabilità ambientale, sostenibilità e equità sociale» – ha sottolineato Erica Mazzetti, aggiungendo: «Questa proposta di legge delega, a mia prima firma, non nasce come ulteriore norma, ma come legge-quadro basata su principi chiari, che definisce disposizioni precise e coerenti per tutta Italia. Una volta approvata, dovrà abrogare tutte le normative precedenti. Inoltre, è sospesa al Senato la Pdl già approvata alla Camera sull’interpretazione autentica in materia urbanistica. Entrambe le misure sono ormai un’emergenza non rinviabile: il settore e il mercato ce lo chiedono. La politica deve dare risposte concrete per salvare il futuro».
La presidente di Federcostruzioni, Paola Marone, ha espresso il pieno sostegno alla proposta e, con l’intero consiglio, ha ribadito l’impegno nel sensibilizzare le istituzioni sull’urgenza di un quadro normativo moderno, sistemico e unitario.
Nel suo intervento, Marone ha richiamato la legge urbanistica n. 1150 del 16 ottobre 1942, ancora vigente, sottolineando come essa rappresenti un riferimento storico ma ormai superato.
Il dlgs 179/2009, con l’allegato 1, la riconosce come 763ª legge dello Stato, integrata dal dm 1444/1968 sugli standard urbanistici. Tuttavia, questi riferimenti non rispondono più alle esigenze attuali, legate a processi di rigenerazione urbana, alla qualità progettuale, alla sicurezza sismica e idrogeologica, e al consumo di suolo zero.
«Il quadro normativo che regola l’edilizia necessita di una revisione radicale e sistemica» – ha dichiarato Paola Marone. «Occorre un Testo Unico delle Costruzioni che integri urbanistica ed edilizia, abrogando le norme obsolete e promuovendo sostenibilità, inclusione e semplificazione».
Attualmente, il settore fa riferimento al dpr 380/2001 – Testo Unico per l’Edilizia – integrato dal recente Salva Casa. Tuttavia, manca ancora una disciplina organica che semplifichi i procedimenti, ridefinisca concetti chiave come “manutenzione straordinaria” e ampli le opportunità dell’edilizia libera, a beneficio di professionisti e cittadini.
L’incontro ha rappresentato un momento importante di convergenza tra politica, associazioni e imprese, con l’obiettivo condiviso di rilanciare l’edilizia italiana attraverso una riforma normativa concreta, inclusiva e orientata al futuro.
Recuperare competitività
Segnaliamo anche il pensiero espresso da Pietro Almici, presidente di Anima Confindustria, che nel corso dell’assemblea ha sottolineato il ruolo strategico dell’industria meccanica italiana e la necessità di creare condizioni favorevoli per il suo sviluppo.
«Occorre essere messi nelle condizioni di lavorare, sburocratizzare e far correre l’economia», ha dichiarato Almici. «Le aziende del sistema Anima rappresentano eccellenze assolute ed esportano oltre il 60% della produzione. L’Europa deve darci gli strumenti per esplorare nuovi mercati, mentre la Pubblica Amministrazione deve riattivare con decisione il mercato interno».
Il suo intervento ha rafforzato il messaggio condiviso da Federcostruzioni: per rilanciare il comparto delle costruzioni e dell’industria meccanica è indispensabile un quadro normativo moderno, una semplificazione amministrativa concreta e politiche industriali orientate alla competitività e alla sostenibilità.
