Baker Hughes Campus: il progetto Degw che reinventa lo spazio di lavoro
Un ecosistema integrato tra uffici, produzione e spazi comuni, per il benessere quotidiano di oltre 6.000 collaboratori. Tra architettura, arte e sostenibilità.
Il benessere delle persone non è solo un valore umano imprescindibile, ma anche un fattore determinante per la produttività e la competitività delle aziende. È per questo che creare ambienti di lavoro confortevoli, accoglienti e stimolanti diventa una scelta strategica.
In quest’ottica, Degw, business unit del gruppo Lombardini22, ha curato il progetto di riqualificazione del campus Baker Hughes, situato alle porte di Firenze. Un’area chiave per il colosso dell’energia, dove uffici, aree produttive e spazi comuni si fondono in un ecosistema integrato.
Il risultato è una trasformazione radicale, tanto fisica quanto funzionale: il campus evolve da semplice luogo operativo a sistema dinamico e interconnesso, concepito per migliorare significativamente l’esperienza lavorativa quotidiana. Uno spazio progettato per accogliere oltre 6.000 collaboratori, favorendo un approccio più fluido, condiviso e umano al lavoro.
Lombardini22 | La piazza
Un campus come un organismo umano
Il progetto prende vita da un concept ispirato all’armonia funzionale dell’organismo umano, in cui ogni elemento coopera e dialoga con gli altri in un sistema integrato.
Al centro del campus, un asse principale raccoglie e distribuisce i flussi verso il fulcro dell’intero intervento: una mensa completamente rinnovata e riconvertita in spazio polifunzionale. Pensata per accogliere sia dipendenti che clienti, combina area ristoro, zone private e ambienti dedicati a eventi, favorendo nuove modalità di relazione e interazione.
A completare questo ecosistema, La Fabbrica dell’Aria: una serra indoor realizzata in collaborazione con Pnat, collettivo di designer, architetti e biologi – spin-off dell’Università di Firenze – che integra un innovativo sistema di filtrazione botanica per la purificazione naturale dell’aria.
Lombardini 22 | La zona mensa
Il progetto si è occupato della riqualificazione dei nove edifici del sito: quattro di questi sono stati sopraelevati di un piano e collegati tramite delle tettoie, che danno vita a nuove piazze coperte, pensate come spazi eventi e luoghi di socialità.
Gli altri cinque sono stati oggetto di un restyling interno, con un passaggio netto da uffici tradizionali a open space flessibili, ambienti ibridi, spazi meeting formali e informali e postazioni in condivisione.
Arredi e arte
All’esterno, l’area parcheggio è stata trasformata in una nuova piazza pedonale, luogo d’incontro e simbolo di apertura, arricchita da arredi urbani e da un murales realizzato da Artlane, collettivo di Lombardini22, in collaborazione con studenti del liceo artistico di Firenze, a sottolineare il dialogo con la città e il territorio.
Il progetto, sviluppato attraverso un bando creativo sul tema The future of energy through your eyes che ha coinvolto oltre 20 scuole del territorio, ha dato vita a tre opere partecipate che mettono al centro sostenibilità, innovazione e giovani visioni.
Lombardini22 | L'importanza del verde
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Ogni spazio ha la propria aiuola
Lo splendore della serra
Il percorso principale che attraversa il campus è stato valorizzato con una pensilina continua, pensata per garantire protezione e comfort, ma soprattutto inclusione: l’inserimento di una striscia tattile per ipovedenti ne testimonia l’attenzione all’accessibilità.
Lungo questo asse si articolano sale meeting vetrate e insonorizzate, progettate come box immersi nel verde. Spazi riservati, ma visivamente aperti e integrati nell’ambiente, che favoriscono concentrazione e connessione con il contesto naturale circostante.
Quando il lavoro incontra l’innovazione
Anche il cuore produttivo del campus è stato ripensato: all’interno dell’area industriale trova spazio la Factory Addons, una sala riunioni vetrata acusticamente schermata ma visivamente permeabile.
Questo ambiente crea un ponte operativo tra progettazione e produzione, traducendo in architettura l’approccio integrato che contraddistingue l’intero intervento.
Il campus Baker Hughes rinasce come ecosistema dinamico e interconnesso, capace di esprimere i valori dell’azienda e migliorare concretamente la vita di chi lo abita ogni giorno.
Per i nuovi uffici di Baker Hughes la nostra visione era dare forma a un organismo connesso, stimolante e inclusivo, capace di avvicinare uffici e produzione e di costruire un’identità aziendale riconoscibile.
Anche il rapporto con la città è stato integrato nel progetto, grazie in particolare alla collaborazione con le scuole di Firenze, che ci ha permesso di sviluppare un progetto artistico compartecipato.
Il campus è attraversato da nuovi elementi connettivi, ritmati da serre bioclimatiche che diventano spazi di incontro e condivisione. L’architettura degli edifici è stata uniformata per restituire un’immagine coerente, dove metallo, cemento e forme solide dialogano con la funzionalità e la bellezza degli interni, contribuendo al benessere quotidiano delle persone.
Il successo del progetto nasce da un grande lavoro di squadra tra noi, Baker Hughes e tutte le imprese coinvolte, con l’obiettivo comune di mettere sempre le persone al centro.