Respirare aria pulita non dovrebbe essere un lusso, e oggi l’Italia compie un passo concreto verso questo diritto fondamentale.
Con l’approvazione del Piano Nazionale per la Qualità dell’Aria, il Governo stanzia 2,4 miliardi di euro per combattere l’inquinamento atmosferico causato da biossido di azoto, PM10 e altri agenti nocivi.
Un piano ambizioso che coinvolge istituzioni, città e cittadini, con misure che vanno dalla mobilità sostenibile al controllo dei riscaldamenti domestici, dal cold ironing nei porti ai progetti casa-scuola.
La salute pubblica è al centro, ma il messaggio va oltre: l’aria pulita è una sfida collettiva e non più rinviabile. E questo potrebbe davvero essere l’inizio di una nuova era, più verde e respirabile.
L’approvazione del Piano si pone diversi obiettivi di natura sanitaria, ma non solo; l’Italia ottempera in questo modo all’obbligo di allinearsi alla normativa europea in materia, rispondendo nel contempo alle tre procedure di infrazione aperte da Bruxelles.
Un piano concertato
La cabina di regia ha consentito un cammino condiviso fra Ministeri competenti, in aprticolare il Mase, e Regioni per redigere un documento aderente alla realtà e alle necessità italiane.
Che, in merito al delicato tema della qualità dell’aria sono tante e di rilievo. Spesso le cronache parlano di superamento dei limiti dei livelli di polveri sottili, per esempio.
Tutti abbiamo imparato a conoscere le criticità legate al cosiddetto buco nell’ozono. Inoltre secondo l’Air Quality Life Index ha calcolato in un arco temporale lungo fino a sei mesi la riduzione dell’aspettativa di vita nelle zone più inquinate del nostro paese.
Le città più industrializzate del nord – Milano, Brescia e Bergamo – detengono il triste primato.
Per questo il varo del Piano rappresenta un enorme passo avanti verso un futuro caratterizzato da una migliore qualità dell’aria ottenuto grazie ad interessanti iniziative sostenute:
progetti su casa-scuola, casa-lavoro, legati a trasporto pubblico locale e sharing mobility;
uno sconto sugli oneri di sistema elettrici per incentivare il cold ironing nei porti, riducendo le emissioni delle navi in sosta;
il rafforzamento dei controlli sull’utilizzo di impianti domestici obsoleti a biomassa.
Monitoraggio costante
Il coinvolgimento delle amministrazioni ad ogni livello servirà a rendere i propositi più reali e ad attuarli, ma all’appello mancano ancora soluzioni radicali, come quelle legate al mondo dell’industria.
Naturalmente accanto ai progetti ci sono anche responsabilità precise legate ad ogni singola misura presente nel Piano. È per questo previsto un sistema strutturato di monitoraggio reso possibile dalla cooperazione tra amministrazioni centrali, regionali e locali per una nuova governance della qualità dell’aria, fondata su integrazione, responsabilità e partecipazione.
Gilberto Pichetto | Ministro ambiente e sicurezza energetica
Gilberto Pichetto | Ministro Ambiente e Sicurezza Energetica
È un piano ambizioso ma realistico che punta a conciliare tutela della salute, sostenibilità ambientale e compatibilità economico-finanziaria. Una risposta concreta alle sfide europee e un segnale chiaro ai cittadini e alle imprese: migliorare la qualità dell’aria è un impegno comune e non più rinviabile.