Storia, qualità, personalizzazione, ma anche tecnologia, connessioni e crescita. In queste parole chiave trova espressione l’anima di Restauro, Salone Internazionale dei beni culturali e ambientali.
L’edizione 2025 della rassegna si chiude con un forte consenso da parte della community professionale: decisamente buona l’affluenza di pubblico per gli oltre 100 espositori e l’altrettanto denso calendario di incontri, convegni e workshop per professionisti, studenti e aziende che si sono incontrati per intrecciare visioni, raccontare progetti, esplorare nuove tecnologie e costruire insieme scenari sostenibili, digitali e integrati per la tutela e la conservazione del patrimonio.
Una vetrina importante
L’edizione 2025 del Salone ha rafforzato il suo ruolo strategico nel settore, ampliando le sinergie tra pubblico e privato, confermandosi come vetrina globale di know-how, innovazione e best practice.
Una kermesse che ha celebrato anche in questa edizione il fascino senza tempo dell’artigianato e del restauro, svelando la maestria nascosta in ogni dettaglio.
Protagonisti preziosi di questa tre giorni i vari laboratori, dove esperti professionisti hanno dato vita a tesori unici: dai vetri artistici e colorati, ai lampadari imponenti che, con giochi di luce, animano dimore d’epoca.
E ancora atelier che recuperano pavimentazioni storiche, affiancati da laboratori high-tech specializzati nella scansione e nel restauro di testi antichi: un viaggio emozionante tra passato e futuro, dove ogni gesto racconta una storia da preservare e celebrare.
A competenze e know-how di lungo corso si affiancano nuove professionalità, fortemente connesse al digitale e alle tecnologie di ultima generazione, e con un altissimo grado di specializzazione.

Presente anche il Mic
Il ministero della Cultura è stato presente con uno spazio espositivo importante. E con un’arena convegnistica che ha accolto musei, istituti, soprintendenze e direzioni da tutta Italia.
Tre giorni vivacissimi, animati da workshop, laboratori didattici e sessioni di approfondimento che hanno coinvolto centinaia di studenti e addetti ai lavori. Decisiva la sinergia con il Ministero degli Affari Esteri e l’Agenzia Ice, grazie alla quale oltre 50 delegati da 18 Paesi hanno preso parte alla Restoration Week.
Nello spazio B2B, i rappresentanti di Albania, Arabia Saudita, Bulgaria, Cina, Cipro, Cuba, Francia, Grecia, Iran, Kosovo, Kuwait, Libano, Libia, Siria, Stati Uniti, Turchia, Ucraina, Uzbekistan hanno confermato un interesse sempre più acceso per la tutela del proprio patrimonio, guardando all’Italia come punto di riferimento mondiale.
Protagonisti anche gli enti
Tra i protagonisti più attesi, Enea ha acceso i riflettori su monitoraggio e sostenibilità, Enel ha illustrato soluzioni smart per la valorizzazione culturale, mentre Intesa Sanpaolo ha raccontato i traguardi raggiunti con il progetto Restituzioni.
Formedil ha conquistato la scena con laboratori live e la Regione Emilia-Romagna, insieme all’Agenzia per la Ricostruzione, ha illustrato i progetti e le esperienze post-sisma. Ampio spazio a formazione e ricerca, con le Università di Bologna, Ferrara, Padova, Napoli e lo Iuav di Venezia in prima linea con mostre, interventi e soluzioni d’avanguardia.
Tra i protagonisti più scenografici, il Parco Archeologico del Colosseo ha incantato con il rilievo 3D dell’anfiteatro, un viaggio hi-tech nel cuore della storia.
Il Parco Archeologico di Pompei ha rilanciato aprendo nuove strade per la tutela e la valorizzazione. La luce, grazie alle partnership con Aidi e Apil, ha illuminato idee e progetti di valorizzazione culturale.
Spettacolare il restauro della testa di Ramses II tramite l’irraggiamento gamma per combattere le micro-patologie, tra scienza e archeologia. Infine, il Salone ha accolto due gioielli storici su ruote, presentati dal Museo Nazionale dell’Automobile e dalla Fondazione La Venaria Reale.
Appuntamento al 2026
Il programma convegnistico ha offerto, con sguardo lucido, una riflessione approfondita sulle sfide del settore, a cominciare da quanto emerso durante gli Stati generali del Restauro.
Ad alternarsi sui diversi tavoli aperti temi di grande attualità, riflesso autentico e puntuale delle tematiche più attuali. Dalla digitalizzazione, alle nuove urgenze legate a terremoti e cambiamenti climatici, fino alla centralità della sostenibilità e dell’efficienza energetica. Un confronto ricco e stimolante, capace di connettere competenze, visioni e soluzioni concrete per il futuro della conservazione.
L’appuntamento con la XXXI edizione del Salone Internazionale del Restauro è dal 13 al 15 maggio 2026.
Andrea Moretti | Presidente di Ferrara Expo
Trent’anni di Restauro non sono solo una tappa simbolica, ma la conferma di un cammino solido al fianco di un settore in continua trasformazione. L’edizione appena conclusa ha dimostrato quanto la manifestazione sia oggi più che mai uno snodo strategico per il confronto tra esperienze e professionalità diverse. Lo ha fatto con una crescita di presenze e contenuti. Il Salone si è consolidato come spazio vivo e autorevole in cui la memoria storica dialoga con l’innovazione, affermandosi come crocevia internazionale di saperi, generando nuove prospettive per la tutela e la valorizzazione culturale.