Scudo di Stabio, il primo edificio sostenibile del Canton Ticino certificato Snbs

Particolare degli elementi fotovoltaici in facciata (foto Marco Introini, courtesy Studio Martinelli e Rossi)

Un orto con le prime piantine appena interrate, fragole, finocchi, erbe aromatiche e medicinali come la melissa che, a detta della biologa Katahrina Schumacher che ha seguito il progetto, può essere raccolta per preparare tisane che conciliano il sonno. Ci sono anche alcuni alberi da frutto, albicocchi, prugni e meli, un prato all’inglese per l’essere umano e un prato fiorito per gli insetti. E, ancora: un filare di arbusti autoctoni come sambuchi, rose e prugnoli selvatici per l’avifauna, una striscia con bocce di fiume per altri piccoli animali con accanto una colonnina di manutenzione per le biciclette. Un bacino d’infiltrazione dell’acqua piovana dove, in assenza di pioggia a causa della siccità, domina il verde e, a lato, colonnine di ricarica per auto elettriche. Infine, la facciata dei due piani superiori dell’edificio che integra materiali notoriamente ecologici come il sughero con componenti tecnologiche quali i pannelli fotovoltaici.

Stabio-Canton-Ticino
Panoramica dell’intervento (foto Marco Introini, courtesy Studio Martinelli e Rossi)

 

Queste sono alcune delle immagini che evidenziano un approccio progettuale nuovo, di cui la natura e la biodiversità sono parte integrante. Si tratta dello Scudo di Stabio, il primo edificio del Canton Ticino certificato Snbs, lo standard di costruzione sostenibile svizzero. Il nome dello stabile proviene dal ritrovamento di uno scudo ligneo longobardo, non uno scudo da combattimento bensì da parata, ornamentale, i cui intarsi di bronzo sono conservati in un museo a Berna. Un riferimento alla cultura locale, come evidenziato dall’imprenditore Luca Bolzani.

Alla domanda che cosa abbia spinto a prendere come obiettivo questo nuovo standard, il progettista Giuseppe Rossi, architetto dello Studio di Progettazione Martinelli e Rossi di Mendrisio, risponde che «l’imprenditore era alla ricerca di qualcosa di più lungimirante e innovativo sia dal punto di vista della protezione dell’ambiente sia da quello della socialità, la scelta è caduta in modo assai naturale su Snbs». Uno standard di costruzione sostenibile esistente in Svizzera da circa sei anni, che richiede un approccio di progettazione molto più integrato.

Stabio-Canton-Ticino
Sezione dello Scudo di Stabio
Stabio-Canton-Ticino
Pianta del primo piano dell’edificio, con i vari alloggi arredati

 

In concreto, ciò significa che, fin dalla fase di progetto preliminare, si utilizza una lista di indicatori che permettono di controllare più ambiti suddivisi in 12 categorie nelle dimensioni dello sviluppo sostenibile ovvero l’ambiente, l’economia e la società. Tra questi indicatori è già contemplata l’integrazione della natura e della biodiversità che, oltre ad aver permeato la sistemazione esterna dell’edificio, ha modellato anche la quinta facciata, ovvero il tetto rinverdito con pannelli fotovoltaici. Va sottolineata, inoltre, la decisione di non mettere nessuna recinzione del sedime per non avere barriere architettoniche per la piccola fauna.

Stabio-Canton-Ticino
L’attacco a terra dell’edificio impreziosito da un filare di piante da frutto (foto di Massimo Mobiglia)

 

Altre particolarità sono la scelta di una costruzione prefabbricata in legno, materiale notoriamente sostenibile, per i due piani superiori che ospitano gli spazi abitativi. Il concetto di prefabbricazione è stato spinto fino al punto di avere le cellule dei bagni posate già finite. Anche la scelta del materiale isolante delle facciate è caduta sul sughero, che si presenta senza trattamenti se non quello termico di pressatura, che ben esemplifica il significato dell’uso di materiali rinnovabili, grazie al fatto che la filiera di produzione del sughero non prevede il taglio delle piante, bensì la raccolta stagionale della corteccia del tronco della quercia da sughero, che ricresce naturalmente.

Stabio-Canton-Ticino
Una vista ravvicinata del rivestimento in pannelli di sughero che protegge la struttura in CLT, delle logge chiuse dei pannelli PV integrati in facciata.

 

Il progetto è stato progettato con la tecnologia Building Information Modeling, che ha reso possibile già in fase di progetto di massima progettare fabbisogni e consumi e l’attuazione di un sistema di domotica al servizio del controllo dell’operatività dell’edificio per evitare sprechi.

L’offerta proposta da questi spazi abitativi copre una lacuna nella regione, che è quella di alloggi di piccole dimensioni già completamente arredati ed equipaggiati, pronti per essere affittati per brevi periodi utilizzabili, per esempio, da professionisti che necessitano di un appartamento nelle vicinanze della zona industriale di Stabio, raggiungibile a piedi. L’utente ha a disposizione anche uno spazio di lavoro open-space comune, nonché una cucina con un grande locale condiviso al pianterreno.

Stabio-Canton-Ticino
Interno di un alloggio (foto Marco Introini, courtesy Studio Martinelli e Rossi)
Stabio-Canton-Ticino
Lo spazio dedicato al coworking (foto Marco Introini, courtesy Studio Martinelli e Rossi)

 

Rossi ha spiegato che le difficoltà maggiori nell’affrontare un progetto con questi presupposti sono state da un lato il cambiamento di paradigma, che prevede il coinvolgimento tutti gli attori già dalle fasi iniziali (non solo la biologa, ma tutti gli ingegneri, gli impiantisti e anche l’azienda di prefabbricazione, professionalità tutte reperite nella regione ticinese) e dall’altro la necessità nel testare individualmente l’ermeticità dell’involucro di ogni singolo appartamento, per un totale di 23. Oltre alla certificazione Snbs questo stabile ha anche ottenuto la certificazione Minergie P Eco.

L’insegnamento da questa esperienza, racconta infine Rossi, consiste nell’avere appreso un metodo di lavoro con un’attitudine a migliorarsi, in particolare poiché oggigiorno è necessario avere un approccio progettuale che aiuti il pianeta a rigenerarsi. In quest’ottica il tema del riutilizzo, del riuso o, in generale, del capire come devono essere utilizzate le risorse è stato un avvicinamento al sentirsi parte davvero del pianeta Terra, prendendo più consapevolezza della nostra esistenza su questo pianeta.

Il dizionario della sostenibilità

Acqua calda. Viene prodotta attraverso le stesse termopompe ad acqua di falda dedicate al riscaldamento. Quando è necessario, funzioneranno ad alta temperatura solo per produrre acqua calda sanitaria e riempire l’accumulo

Acs. La termopompa è in grado di portare l’acqua calda sanitaria a 60 gradi in modo indipendente, senza la necessità di intervento da parte di resistenze elettriche.

Caratteristiche. La copertura è rivestita con un sistema di tetto verde estensivo, coordinato con la sistemazione esterna allo scopo di rigenerare la biodiversità del contesto limitrofo. L’edificio è progettato secondo logiche di prefabbricazione in legno con struttura prevalentemente a telaio, a eccezione della soletta intermedia prevista in Clt (legno lamellare incrociato) e promuove la mobilità elettrica con colonnine di ricarica per automobili, e mette a disposizione degli inquilini alcune e-bike, che unite alle batterie di accumulo di ultima generazione permettono il 100% dell’autoconsumo dell’energia prodotta. Involucro sviluppato in sughero come esempio virtuoso di materiale estratto con logiche di rigenerazione antiche, e materiale a bassa manutenzione e bassa energia grigia.

Elettricità. Sulle facciate sud e ovest, e su una piccola parte di copertura dell’edificio si è realizzato un impianto fotovoltaico di produzione propria di elettricità: kWp 27.58 (esigenza kWp17.42), con produzione di 23 mila kW/h anno. L’impianto è stato dimensionato per l’autoconsumo con l’installazione di batterie di accumulo di nuova generazione. I pannelli fotovoltaici sono integrati nel rivestimento di facciata in sughero a vista. Una piccola porzione del tetto verde è occupata da celle fotovoltaiche supplementari.

Raffrescamento. Funziona di base totalmente in freecooling (acqua di falda). Per la copertura dei picchi estivi, i ventilconvettori possono essere alimentati da acqua refrigerata prodotta dalle termopompe.

Riscaldamento. Il fabbisogno di riscaldamento è coperto da due pompe di calore acqua/acqua (potenza nominale 2×28.8 kW) che servono tutto l’edificio.

Ventilazione. Tutti gli ambienti riscaldati dell’edificio sono dotati di ventilazione meccanica, con lo scopo di effettuare il ricambio d’aria igienico. L’aria di immissione viene filtrata da filtri. Gli apparecchi di ventilazione sono dotati di recuperatori di calore entalpici.

 

di Massimo Mobiglia, Politecnico di Milano (da YouBuild n. 24)

 

LA SCHEDA

Luogo: Stabio, Canton Ticino, Svizzera
Cliente: Stabio Life SA
Progetto: Studio di Progettazione Martinelli e Rossi (G. Rossi, S. Martinelli, F. Di Palma)
Paesaggio: Eambiente Consulenza Ambientale
Impresa: Garzoni; Xilema
Ingegneria civile: Roberto Mondada
Impianti RVCS: Visani Rusconi Talleri
Impianti elettrici: Piona Engineering
Building Physics: Ifec Ingegneria
Fotovoltaico: SUPSI Pvlab; Alsolis
Acustica: Ifec Ingegneria
Illuminotecnica: Swiss Professional Lighting Design
Geologia: Consulenze geologiche e ambientali
Progetto serramenti: Veragouth; Progetto 3000
Progetto: 2020
Realizzazione: 2022
Info: mrarc.ch
Pianificazione energetica: Ifec Ingegneria
Certificazione o Standard energetico: Minergie TI-011-P-ECO – SNBS precertificato
Categoria edificio (Ae): 1.520 m² residenziale + 222 m² uffici

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Cliccando su accetta, o continuando la navigazione, acconsenti all’uso dei cookie. Accetta Maggiori informazioni