La Casa di Ale: soluzioni e tecnologie per una casa a prova di disabilità

Un progetto pilota, ideato dal padre di un bambino disabile, mostra come soluzioni e tecnologie possano diventare sinonimo di libertà per chi non può essere autonomo.

Colpito a soli 4 anni da mielite acuta flaccida, Alessandro in pochi giorni è andato incontro una paralisi completa, che gli ha impedito perfino di respirare autonomamente. «Attualmente l’autonomia di Alessandro è molto limitata, in quanto non abbiamo né la struttura né le strumentazioni per offrigli quel minimo di libertà in più. Con le tecnologie attualmente disponibili potrebbe invece ambire a una maggiore libertà senza dover necessariamente appoggiarsi al supporto di qualcun altro», dichiara il papà Marco Meroni, che ha ristrutturazione l’abitazione della famiglia per venire incontro alle esigenze del figlio.

Nasce così il progetto “La Casa di Ale” con un appello accolto da numerose aziende che, ciascuna in ambiti diversi ma complementari, hanno messo a disposizione le loro soluzioni

Tra i partner c’è anche Hoval, che ha fornito la pompa di calore Hoval Belaria Pro compact (8), la soluzione più adatta per la Casa di Ale poiché molto silenziosa e facile da installare. Soluzione innovativa monoblocco, Hoval Belaria Pro compact (8) coniuga le funzioni di riscaldamento, raffrescamento grazie al sistema integrato CleverCool e produzione di acqua calda sanitaria. È costituita da un’unità esterna e da un’unità interna compatta, con accumulo di acqua calda e accumulo di energia integrati e con una temperatura di mandata fino a 70 gradi.

Belaria_pro_comfort

«Questo progetto ci ha coinvolto e convinto fin dall’inizio», commenta David Herzog, amministratore delegato Hoval Italia. «Siamo molto contenti di poter fornire anche il nostro contributo perché la Casa di Ale, mattone dopo mattone, prenda forma: mi fa piacere pensare che, oltre ad essere responsabile per l’energia e l’ambiente, Hoval possa in questo modo confermare anche il suo impegno sociale nei confronti dei più fragili».

Una volta completata la casa, sarà destinata a diventare una sorta di concept house da cui trarre ispirazione per altri progetti di questo tipo: «Metteremo a disposizione il nostro know-how, i nostri contatti e ci sarà la possibilità di renderla disponibile per visite. Spiegheremo le diverse problematiche a cui abbiamo fatto fronte e le relative soluzioni adottate. Una sorta di portale dove chiunque possa trovare risposte e idee», annuncia Marco Meroni.

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