Palestro 3 a Torino: come un palazzo dell’800 è diventato una residenza per studenti

La residenza per studenti Palestro 3 progettata dello studio milanese Dap, diretto da Elena Sacco e Paolo Danelli, in un palazzo di metà Ottocento a Torino è un bell’esempio dell’idea di architettura intesa come metamorfosi delle strutture esistenti, capace di agire con efficacia e sensualità in contesti urbani stratificati.

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Vista notturna

 

Il palazzo oggetto d’intervento si trova tra Piazza Castello e Porta Susa. Con i suoi sette piani e l’impianto a L intorno a un corte centrale sia a livello tipologico sia nelle facciate, possiede tutte le qualità che caratterizzano le eleganti, compatte cortine ottocentesche del centro storico.

Il progetto ha trasformato 2.500 metri quadri da sede per uffici a residenza per studenti con spazi di relazione e servizi comuni. Tra le criticità riscontrate dagli architetti, l’ingresso originario introverso e poco rappresentativo che è stato risolto con precise azioni progettuali in sezione che si manifestano su corso Palestro.

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Prospetto con ingresso principale

 

I fronti sono stati restaurati in un rinnovato dialogo con la città che si rafforza attraverso la demolizione di una parte della corte al piano terra e la definizione dei nuovi limiti in maniera chiara per creare una continuità autentica, non solo percepita, tra l’interno e l’esterno.

Concorre, nel rendere sempre viva la relazione con le vie circostanti, anche il sistema di illuminazione dei prospetti che valorizza la bellezza dei fregi e segnala l’attuale cancello dal disegno prezioso.

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Ingresso su Corso Palestro

 

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Cancello dettaglio

 

L’architettura d’interni ha seguito una logica differente in rapporto all’approccio progettuale scelto per l’esterno. A causa del susseguirsi dei cambi di destinazione d’uso, gli ambienti del palazzo nel corso del tempo avevano perso completamente ogni elemento di valore. Gli architetti hanno dunque manifestato nelle scelte una marcata capacità di innovare e al contempo di interpretare gli stati precedenti.

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Ingresso principale

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La prima azione di progetto è stata quella di liberare gli interni di tutte le superfetazioni per ridefinire l’impianto strutturale originario, azione enfatizzata dall’eliminazione degli intonaci in tutti gli spazi comuni e dal lasciare a vista le massicce murature storiche in laterizio. I nuovi linguaggi si innestano sull’esistente attraverso strutture leggere e reversibili in ferro nero e arancione, realizzate con tecnologia a secco.

Il risultato è un’architettura che dichiara senza fraintendimenti che cosa c’è ora e che cosa c’era un tempo. In quest’ottica appare molto coerente anche l’adozione di tecnologie impiantistiche efficienti, non invasive e per questo esposte in maniera calibrata, ma non timida.

Per molto tempo, l’ossessione di nascondere gli impianti di ripresa e mandata dell’aria all’interno di murature storiche ha avuto come risultato stratigrafie tutt’altro che valide sia per il rispetto delle architetture preesistenti sia per gli eventuali successivi smaltimenti in caso di demolizione.

All’opposto, in questo progetto nel piano interrato gli impianti d’aereazione rimangono a vista generando un contrasto tra alluminio e laterizio che arricchisce la qualità dello spazio e sostiene la strategia della reversibilità: progettare oggi significa anche non dimenticare il potenziale ciclo di vita di un edificio.

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Spazi comuni

Grazie a questo ridisegno generale, il progetto può ospitare senza sovraccarichi 19 appartamenti per un totale di 82 studenti. La demolizione di una parte non di valore della copertura originaria, oltre a portare più luce nella corte, ha permesso l’inserimento di una terrazza praticabile, consolidando la varietà degli spazi di relazione.

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Siamo di fronte a un solido esempio in cui architettura antica e contemporanea vengono rilette secondo modalità originali per svelare la loro capacità di unire indissolubilmente interpretazione e innovazione, materia esistente e forma futura.

di Rossella Locatelli, Naba (da YouBuild 19)

LA SCHEDA

Progetto: Palestro 3
Luogo: Torino
Cliente: Reale Immobili SpA
Progetto: DAP Studio (Elena Sacco, Paolo Danelli)
Direzione lavori: 3+Progetti (Antonio Presicce)
Strutture e impianti: Progest
Costi: 2,5 M euro
Info: www.dapstudio.com
Fotografie di: Barbara Corsico

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