Pozza Matteo & C, il nostro cantiere è fuori cantiere

Perché un’azienda sul mercato da 50 anni ha abbracciato il mondo della sostenibilità certificando Gold due realizzazioni con il protocollo Gbc Home, e ora punta sull’industrializzazione nei nuovi edifici? Lo spiega a YouBuild Claudio Pozza, amministratore delegato di Pozza Matteo & C, che ha abbracciato il sistema off-site, cioè l’uso di componenti prefabbricate, assemblate poi in cantiere. «La futuribilità delle costruzioni è pensata ricercando e programmando la fine vita dell’edificio, ma anche utilizzando materiali che potranno essere riciclati come legno e acciaio, nonché materiali con Life-Cycle Assessment». La futuribilità dell’edilizia, insomma, passa attraverso tanti aspetti, che non devono mai dimenticarsi della produttività, perché senza la capacità di innovare e generare reddito, per le aziende non c’è futuro.

 

Pozza Matteo & C
Claudio Pozza, amministratore delegato di Pozza Matteo & C

 

Domanda. Qual è l’ambito di azione di Pozza Matteo & C?
Risposta.  Siamo un’impresa di costruzioni originaria dell’altopiano di Asiago, con 52 anni di storia e attualmente 25 dipendenti. Fondata da mio padre Matteo e specializzata soprattutto in lavori conto proprio e restauri, l’azienda si è ritrovata a dover affrontare la crisi del mondo dell’edilizia, dopo che sono subentrato io come amministratore. Nel 2004 le unità compravendute in Italia sono state circa 890 mila, mentre nel 2010 sono arrivate a 440 mila. E i numeri peggiorano se si guarda ai permessi di costruire: 40 mila nel 2004 e 11 mila nel 2010. Da quel momento dovevo capire come trasformare l’azienda per farla crescere, con un’ottica nuova. Ho provato un approccio differente e mi sono avvicinato al mondo della sostenibilità.

D. Come ha cambiato l’azienda l’introduzione di un approccio sostenibile?
R. Ho notato che il modello della sostenibilità a livello internazionale funzionava. L’approccio a cui ho pensato era quello della progettazione integrata che segue determinati protocolli. I risultati non sono tardati ad arrivare: sono riuscito a certificare il primo edifico in Italia per quanto riguarda il protocollo Gbc Home nel 2015, a cui si è aggiunto il secondo nel 2018. Entrambi di livello Gold. Ho obbligato i fornitori a procurarmi solo materiali certificati e i progettisti a collaborare tra di loro. Infine ho spinto anche le agenzie immobiliari a studiare il prodotto e a cambiare mentalità. Dopo questi successi, mi sono chiesto: quali saranno le case del 2020?

D. Dunque, quale sarà la casa del futuro?
R.
Ebbene, il cliente finale cercherà e sceglierà un prodotto che non invecchia. E sotto questo aspetto è importante che il cantiere non duri troppo a lungo. La risposta può essere l’edilizia off-site, che abbiamo sperimentato nella costruzione del condominio Alessandro Volta a Costabissara (Vicenza), realizzato in multimateriale con legno, acciaio e calcestruzzo. Questo modello edilizio è più oneroso: nel caso pratico del condominio in provincia di Vicenza, la costruzione tradizionale sarebbe costata 950 mila euro per un cantiere che sarebbe durato 12 mesi, mentre l’edilizia off-site è costata 1 milione e 100 mila euro con un cantiere di otto mesi. Molti potrebbero dire che il 10% di costi in più non è conveniente, anche considerando i quattro mesi di lavoro in meno delle mie maestranze, che comunque valgono circa 96 mila euro. Ma il ricavo indiretto consiste nella possibilità di utilizzare il mio personale in altri cantieri.

D. In che percentuale lavorate con il modello off-site?
R. L’80% dei cantieri è ancora di edilizia tradizionale, ma quel 20% di off-site ci aiuta a generare profitto sul lungo periodo, e anche a prestare particolare attenzione all’aspetto formativo degli operai. Per la costruzione off-site, infatti, ho formato una parte dei miei dipendenti che hanno imparato un nuovo mestiere e ora sono specializzati in cartongesso. I sistemi a secco sono importanti perché permettono la suddivisione degli spazi a secondo della crescita e decrescita della famiglia che andrà ad abitarli, nell’ottica di una comoda trasformabilità degli appartamenti. La possibilià di lavorare con queste tecnologie costruttive fa s. che il personale possieda un valore aggiunto importante per il proprio futuro e che sia entusiasta verso una nuova applicazione della propria professione.

 

*Immagine in copertina: condominio Alessandro Volta a Costabissara (Vicenza)

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